Dopo dieci anni di duro lavoro è finalmente disponibile Final Fantasy XV, in vendita dal 29 Novembre 2016 per PS4 e Xbox One.
Come si può giudicare un titolo di una saga di questa portata che ha inizio nel 1987 quando la Square Soft rilascia sul mercato Final Fantasy per contrastare Dragon Quest della Enix? È meglio attenersi al titolo in questione anche perché la prima frase che si legge avviando il gioco è “A Final Fantasy for fans and first timers”. Come concetto non è del tutto sbagliato in quanto le dinamiche del gioco sono abbastanza intuitive anche se la trama può risultare un tantino intricata.
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L’inizio è preceduto da un tutorial che, se intrapreso, fonisce una guida interattiva sui primi rudimenti del combattimento. La storia ha inizio in media res nel momento in cui i protagonisti si ritrovano a sfuggire dalle grinfie del cattivo di turno e, proprio nel vivo dell’azione, ci vengono presentati i quattro personaggi principali: Gladiolus Amicitia (straordinariamente forte e pronto a proteggere la famiglia reale), Ignis Stupeo Scientia (destinato a diventare consigliere del futuro re, ingegnoso, mentore del gruppo), Prompto Argentum (estraneo alla cerchia reale, ma legato ai compagni dallo stesso intento, dal carattere allegro e simpatico) ed infine Noctis Lucis Caelum, erede al trono e vero protagonista impersonato dal giocatore.
Proprio quando la fine dei quattro amici sembra ormai vicina, un flashback narrativo ci riporta all’inizio degli eventi: Noct si sta preparando ad affrontare con i suoi compagni un viaggio a bordo della Regalia, l’auto donata dal padre Regis, che li porterà ad esplorare le terre del mondo di Eos per raggiungere Lunfreya Nox Fleuret, promessa sposa del principe, e celebrare il matrimonio che porterà la pace tra i regni di Lucis e Tenebrae.
Ovviamente nulla andrà come previsto e starà al giocatore ripercorrere la storia e scoprire gli avvenimenti che hanno condotto i quattro in quella nefasta situazione.
Come dicevamo, è ovvio che, per chi è informata sulla trama, è un po’ più immediata la comprensione. Vuoi sapere come si sono trovati i quattro protagonisti? Bisogna guardare Brotherhood, che non è un gioco ma una serie ora anche visibile su YouTube. Vuoi maggiori dettagli sulla guerra in corso? Occorre dare un’occhiata a Kingsglaive, film in computer grafica prodotto da Square-Enix e Visual Works, prequel della storia.
Nella sua prima metà questo titolo può sembrare abbastanza dispersivo per via delle numerose e anche piuttosto ripetitive quest secondarie. Un giocatore che non è abituato a questo genere, può facilmente perdere l’orientamento a meno che non segua il main scenario passo dopo passo.
Non essendoci alcuna componente multiplayer, le occasioni di svago sono molto limitate: basti pensare ad esempio a Final Fantasy XIV in cui in ogni in momento si può incontrare qualcuno, interagire, scambiarsi informazioni e pareri. D’altro canto, per i tradizionalisti, può anche non essere di per sé un difetto, bensì un pregio.
Lo spazio esplorabile è vasto ed è possibile spostarsi da un ambiente all’altro con l’auto ma, per raggiungere ogni anfratto, è necessario noleggiare una cavalacatura, il Chocobo, oppure armarsi di pazienza e proseguire a piedi.
In qualsiasi situazione di gioco, dalla caccia al ricercato, all’esplorazione di un dungeon, al boss fight o ad un semplice incontro casuale, si può sempre contare su un sistema di combattimento action ben strutturato che permette di interagire con i propri compagni per sferrare attacchi combinati, lanciare incantesimi preparati o utilizzare oggetti.
Buona anche la modalità riflessiva, più vicina allo stile originale della serie ma non a turni, che consente di analizzare la maggior parte degli avversari per scoprirne le caratteristiche e attaccare di conseguenza.
Come in ogni Final Fantasy che si rispetti, non può mancare un sistema di evocazione che permetta al giocatore di richiamare al suo fianco una divinità che lo aiuti a risolvere situazioni particolarmente difficili. Nel corso dell’avventura, uno delle sfide principali di Noctis è proprio quella di ingraziarsi i Sei (o Siderei), affinchè lo aiutino a compiere la propria missione, impresa non semplice a causa del loro carttere scontroso e avverso. A livello di gameplay tutto ciò si traduce con l’impossibilità di invocarli a proprio piacimento ma solo in momenti critici di battaglia e senza una scelta propria su quando e chi di loro verrà in aiuto.
Un punto a favore del gioco sono senz’altro le colonne sonore suggestive e coinvolgenti, alcune di queste interpretate da Florence and The Machine, altre riprese da titoli precedenti. Una particolarità è che mentre si è intenti a gironzolare con la Regalia per le strade di Eos, si possono riprodurre questi brani selezionandoli dallo stereo singolarmente o con vari stili di riproduzione.
Questo, soprattutto nei viaggi che durano svariati minuti, offre un minimo di sollievo.
Con questo capitolo tuttavia la Square-Enix non è che abbia raggiunto proprio l’apice, qualche difetto si può tranquillamente notare, soprattutto se si ha una buona esperienza di gioco. Ad esempio, il sistema di combattimento alcune volte fa cilecca e il proprio avversario viene disingaggiato anche se si rimane all’interno del suo raggio d’azione.
Può succedere che durante l’iniziativa di un compagno il dialogo che dovrebbe informare il giocatore sul tipo di azione che quest’ultimo vuole intraprendere non venga visualizzato, ciò implica un freeze completo dei movimenti e del menu di gioco ed è molto difficile uscire da questa empasse senza un riavvio. Lo stile di guida automatico dell’auto (il navigatore) talvolta si inceppa, facendo sembrare il conducente, Ignis, un impedito che non ha mai eseguito neanche un parcheggio.
Nonostante tutto, Final Fantasy XV è un buon risultato che può tranquillamente soddisfare le aspettative sia degli appassionati che di coloro che per la prima volta si affacciano a questo genere.