The Strain – Stagione 1 è una serie tv del 2014, andata in onda per la prima volta in America, ideata da Guillermo Del Toro e Chuck Hogan, sulla base dei romanzi scritti da loro stessi.
La progenie (The Strain) uscì nel 2009, seguito da La Caduta (The Fall) del 2010 e Notte Eterna (Night Eternal) del 2011.
Questa serie tv, trasmessa da Fox, parte con una trama molto base ma sufficientemente attraente: un aereo atterra al JFK di New York nel silenzio più totale, celando in realtà l’arrivo di una pandemia tremendamente contagiosa e della figura mitologica e diabolica che la controlla.
L’incipit di per sé funziona e finalmente ci distacchiamo dalla piega che si sta prendendo negli ultimi anni: rivalutare i “cattivi” facendoli diventare buoni, snaturandoli e rendendoli al pubblico a volte anche banali.
I vampiri in questo caso sono pura frenesia alimentare, il poco cervello che gli è rimasto li spinge verso i propri amati per nutrirsene ed espandere l’infezione. Diciamo subito però che la serie non fa per nulla paura: la tensione è davvero bassa e non suscita nello spettatore quella sensazione di calamità che in realtà dovrebbe rappresentare.
Il design dei personaggi però copre in minima parte questa mancanza, donando agli Strigoi un aspetto davvero viscido, fatiscente e disgustoso, anche se per il Maestro si sarebbe potuto fare meglio, rendendolo più spaventoso, più cattivo e più dettagliato rispetto ai suoi adepti.
I personaggi non si distaccano di molto dai classici stereotipi che troviamo in altre produzioni: lo scienziato “eroe” Ephraim Goodweather (Corey Stoll) ed i suoi soci Nora Martinez (Mia Maestro), ragazza dolce e saggia e Jim Kent (Sean Austin) l’ingenuo, ai quali si aggiungeranno Vasiliy Fet (Kevin Durand), il bruto, e Dutch Velders (Ruta Gedmintas), la ragazza ribelle.
Quando la minaccia ormai sarà svelata, approfondiremo la conoscenza di Abraham Setrakian (David Bradley), il vecchio vissuto che sapeva già tutto ed ex prigioniero dei nazisti in aperta lotta personale contro Thomas Eichorst (Richard Sammel), suo carceriere nei campi di concentramento e diventato discepolo del Maestro, ovvero l’entità mitologica che guida i così detti “Strigoi”, quindi squallido e dannatamente malvagio, braccio destro del cattivo.
Tra i vari personaggi secondari si erge negativamente il figlio dell’”eroe” Ephraim, ovvero il piccolo Zack: un totale idiota, perfino per l’età che ha, assurdamente fondamentale, ai fini della trama, tanto quanto stupido. Il suo comportamento è totalmente irrazionale e inumano durante gli eventi di questa disgrazia.
New York dovrebbe essere lo sfondo, dovrebbe perchè in realtà non lo sembra: la città pare vuota, spenta, topograficamente minuscola, anche nella parti iniziali, nelle quali l’epidemia è ancora segreta e poco diffusa.
La trama in realtà si sviluppa bene ma procede senza mai decollare, carente di scene d’azione corpose (a parte alcune scene davvero ben riuscite), che via via col passare degli episodi dimagriscono di gore, spezia gradita che ben si sarebbe amalgamata con questa tipologia di vampiri.
Tirando le somme, la prima stagione ha visto sprecare del potenziale e spegnere l’entusiasmo di molti.
Sicuramente sarebbe stato opportuno dare maggiore profondità ad alcuni personaggi chiave ma la questione più spinosa riguarda la tendenza al macabro che, se fosse stato più marcato, avrebbe conferito decisamente più carattere alla serie.
Ma qual è il motivo di tutto ciò? Beh perché, strettamente legato al target, il macabro è di nicchia ed un target ampio copre di più i costi di produzione.
Nel caso specifico, però, è il caso di dire che il fine non ha giustificato i mezzi.
Continuate a seguirci, in seguito verranno pubblicato anche le recensioni Serial Gamer della seconda e terza stagione di The Strain.
The Strain - Stagione 1
Pros
- Vampiri finalmente degni
- Atmosfera ispirata
- Plot narrativo interessante
Cons
- Non fa paura
- Scarsa profondità dei personaggi
- New York sembra piccolissima