Sviluppato dalla software house indipendente Parabole e pubblicato da Ravenscourt, il nuovo titolo Kona, ancora in Early Access su Steam, ci propone un’esperienza di gioco ibrida, a metà strada tra il genere adventure ed il survival investigativo.
Con uno stile narrativo peculiare, una storia di cronaca nera e chiari elementi che rimandano allo stile survival, l’indie canadese ispira senza dubbio curiosità ed attrazione nell’animo del giocatore, trasportandolo ed immergendolo nel fascino del freddo Quebec a cavallo tra gli anni ’60/’70.
Lo scopo di questa anteprima sarà dunque quello di analizzare i primi tratti salienti di questo titolo portandone alla luce sia gli aspetti positivi che quelli negativi i quali, come ci sarà modo di vedere in seguito, purtroppo non mancano ma bisogna sempre tenere presente che si tratta di un gioco ancora in fase di sviluppo e molti dettagli possono cambiare prima dell’uscita ufficiale prevista per il 17 marzo.
Cominciamo dunque a dare un primo sguardo alla trama di questo noir.
La cronaca di Manastan
La storia di Kona vede come protagonista Carl Faubert, uno scaltro e metodico investigatore privato di 42 anni, che desidera fuggire dalla città di Montreal.
Un giorno riceve un incarico da parte di William Hamilton, ricco ed influente uomo d’affari di Manastan; stanco e desideroso di andarsene, il protagonista coglie la palla al balzo, convinto che la tranquilla località nei pressi del lago Atamipek segni finalmente una svolta alla sua vita travagliata e piena di litigi e divorzi.
Ci sarebbero tranquillamente tutti i presupposti per un “e visse per sempre felice e contento” ma che razza di gioco investigativo sarebbe se qualcosa non andasse storto?
Come è già possibile osservare nel trailer di lancio che potete visualizzare qui sotto, il nostro protagonista rimane coinvolto in un incidente stradale e al suo risveglio, quasi come se tutto ciò facesse parte di un incubo e lui fosse ancora incosciente, l’altro conducente e tutti gli abitanti della tranquilla cittadina sembrano spariti nel nulla.
I suoi piani di vita tranquilla e spensierata sembrano dunque essere andati completamente in fumo e il suo talento di detective viene nuovamente messo alla prova.
Sebbene di per sè la trama sia chiara, di facile comprensione e funzioni, la scelta da parte degli sviluppatori di uno stile narrativo in terza persona può rivelarsi un’arma a doppio taglio, lasciando spazio a qualche dubbio.
Di sicuro optare per un’opzione di questo tipo offre la possibilità di descrivere ogni dettaglio nei minimi particolari, un vantaggio notevole poichè si tratta sempre di un titolo di genere investigativo.
D’altro canto però non si può dire lo stesso dell’introspezione che presenta non poche lacune, soprattutto per quanto riguarda i tratti caratteriali di Carl che non ha mai la possibilità di esprimersi direttamente.
Tutto ciò rende sicuramente più difficile, da parte del giocatore, immedesimarsi nel protagonista che non mostra, se non tramite alcuni frammenti di descrizione, alcun cenno emotivo.
Un Canada freddo ed inospitale
A far da sfondo al mistero che circonda come una fitta nebbia la cittadina canadese, c’è un clima nordico, freddo e difficile da sopportare, che metterà a dura prova la mente e il corpo di Carl per tutto l’arco della sua missione.
Molti potrebbero valutare questo tipo di ambiente, dove gruppi sparsi e quasi isolati di case lasciano spazio a fiumi, laghi e boschi con alberi sferzati da una tormenta che sembra non avere fine, come noioso e ripetitivo da esplorare.
Tuttavia non bisogna affrettarsi ad esprimere un giudizio di questo tipo, un background simile può infatti essere tranquillamente reputato come scelta oculata per lo stile di gioco proposto.
Occhio ai dettagli
Come abbiamo visto, l’esplorazione è senza dubbio una parola chiave di questo titolo: non esiste oggetto, angolo o anfratto che non sia possibile esaminare nei minimi dettagli e ogni indizio rappresenta un passo avanti e una potenziale soluzione per uno dei numerosi enigmi che ci troveremo di fronte.
Quello che tuttavia si fa sentire è la mancanza di particolari negli oggetti di studio da parte del giocatore.
Ogni volta che ci troveremo davanti ad un armadio da aprire, un cassetto, uno sportello e così via, molto spesso arriveremo sempre alla stesso risultato: niente di utile.
Tutto ciò può essere frustrante, soprattutto se si sta cercando di risolvere un indovinello indispensabile per proseguire nel gioco.
Sembra però che Parabole in questi giorni abbia già lavorato ad una soluzione che dovrebbe porre, almeno in parte, rimedio al problema, introducendo elementi tipici della vita dei personaggi che conosceremo a Manastan.
Un esempio è lo studio medico del dottore locale che verrà probabilmente rivisitato con oggetti che, una volta analizzati, forniranno ulteriori informazioni sulle sue abitudini.
Ottima è la scelta da parte degli sviluppatori di munire il protagonista di un veicolo, il pick-up di colore rosso mattone che ci farà da spalla durante tutta l’avventura (almeno per quanto riguarda l’Early Access).
È infatti possibile depositare in esso un gran quantitativo di oggetti utili e consumabili che diversamente saremmo costretti a scartare per mancanza di spazio, inoltre ci aiuta a coprire distanze che a piedi richiederebbero molta più fatica e tempo.
Non mancano ovviamente le componenti survival, di cui dovremo costantemente tenere conto, rappresentate dalle icone di Salute, Freddo e Sanità Mentale visualizzabili nella parte in alto a sinistra della schermata di gioco.
Il nostro inventario contiene vari oggetti e consumabili utili appunto al controllo di queste statistiche e, sfruttando anche l’ambiente, sarà possibile accendere camini, stufe o falò che ci scalderanno fungendo anche da checkpoint.
Che dire però del sistema di combattimento?
Poichè tutto ciò di cui ora si può disporre è l’accesso anticipato, non ci è dato sapere con esattezza come verrà strutturato o se ci saranno modifiche sostanziali.
Gli unici incontri ostili con cui avremo a che fare saranno dei lupi che tuttavia (non si sa bene il perchè) non riusciranno a raggiungerci nel caso in cui decidessimo di fuggire verso un focolare.
Nella peggiore delle ipotesi sarà sufficiente lanciare una bistecca verso gli animali, infatti, così facendo, la voce narrante accompagnerà la ritirata dei nostri nemici che fuggiranno compiaciuti del loro bottino.
Tutto quello che possiamo fare è sperare che i nuovi contenuti introdotti dalla versione ufficiale integrino combattimenti o scene action che permettano di sfruttare armi ed equipaggiamenti che diversamente risulterebbero di secondo piano, se non addirittura inutili.
Nell’Early Access infatti vi sono alcuni limiti alle aree esplorabili, che è preferibile non descrivere dettagliatamente per motivi di spoiler, non valicabili poichè raggiungibili solamente compiendo determinate azioni ancora non effettuabili.
Per fare il punto
Kona, malgrado alcuni aspetti sopracitati, rimane un gioco da cui ci si può aspettare molto, in quanto ricco di particolarità ed elementi unici che lo contraddistinguono.
La trama è descritta e narrata in modo esemplare e cronaca nera e ambiente si fondono creando un’atmosfera fredda e coinvolgente, che invoglia il giocatore a rimanere “congelato” di fronte allo schermo per scoprire come finirà la storia.
In attesa della nostra recensione, continuate a seguirci per rimanere aggiornati sulle ultime novità riguardanti il titolo di Parabole la cui uscita vi ricordiamo essere prevista per il 17 marzo.
Nel mentre, nel caso in cui non lo abbiate ancora fatto, potete gustarvi il trailer di lancio che vi proponiamo qui di seguito.
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