Quando ci si ritrova davanti a Shadow Warrior 2 bastano poche parole per descriverlo, scanzonato, divertente e irriverente.
Il titolo sviluppato da Flying Wild Hog è la seconda iterazione della serie e arriva dopo una quindicina d’anni dal suo predecessore uscito nel lontano 1997, e cerca di emularne le gesta, migliorandolo e aggiungendo feature ancora più fuori di testa, consegnando al giocatore un’opera che punta più sul divertimento che sulla storia di Lo Wang, il protagonista, e di quello che gli succede intorno.
Lo Wang e i soliti problemi
Proprio su quest’ultimo si basa Shadow Warrior 2, che vede ancora centrali i suoi rapporti con la Yakuza e le solite entità demoniache che continueranno a perseguitarlo mettendogli i bastoni tra le ruote in ogni missione che cercherà di portare a termine.
Proprio dalla fusione di queste due ramificazioni nasce la trama del ritorno di Lo Wang, dato che per colpa di un esperimento andato tutt’altro che bene, la figlia di un boss Yakuza, di nome Kamiko, finisce per essere posseduta da un demone, venendo consumata dall’interno in anima e corpo, l’unico stratagemma per salvarla sarà quello di dividere il suo spirito dalle spoglie mortali per permetterle di ritornare alla normalità.
Ovviamente la sola possibilità di attuare questo “piano” sarà di racchiudere all’interno del povero Lo Wang la malcapitata Kamiko, che dopo il procedimento si ritroverà nel corpo del protagonista a guisa di grillo parlante e appena ne avrà l’occasione commenterà le azioni del personaggio rischiando di farlo diventare pazzo a furia dei suoi interventi.
Tutto quindi si baserà sul tentativo di liberare la giovane donna e ritornare finalmente alla “normalità” tra omicidi ed incarichi della Yakuza vari, purtroppo però la trama è poco caratterizzata e dettagliata, puntando tutto sul gameplay e tralasciando un po’ questa parte del gioco, dato che il tutto sarà riconducibile ad andare in un determinato punto e uccidere tutti i nemici presenti per recuperare uno specifico oggetto di cui alcune volte non si saprà neanche il reale utilizzo.
Ovviamente non mancheranno i dialoghi spinti tra il protagonista e i vari personaggi presenti con battute irriverenti, trash, parolacce e chi più ne ha più ne metta che andranno a formare un’atmosfera rilassata e divertente che comunque non si rende insopportabile come in altre produzioni.
Bello e spettacolare
Ma veniamo alla parte di più rilevanza di Shadow Warrior 2 che è di sicuro il gameplay, frenetico e fuori di testa anche più del primo capitolo, capace di portare il giocatore in un mondo pieno di demoni squarciati e nemici uccisi brutalmente con armi da fuoco e non, che hanno a che fare poco con una logica terrena.
Sin dall’inizio Lo Wang avrà a disposizione alcuni movimenti che faciliteranno la spettacolarità delle sue mosse come il doppio salto e lo sprint, con l’aggiunta di un balzo frontale o laterale che renderà il tutto più veloce, coadiuvato anche dalla possibilità di buttarsi a piacimento da ogni altezza, dato che il danno da caduta non sarà presente.
Oltre a queste non si può non parlare delle armi a disposizione, molte anzi moltissime e di tutti i tipi, dalle armi da fuoco leggere come pistole e mitragliette a quelle pesanti come mitraglioni e fucili demoniaci, passando per quelle melee dove si potranno equipaggiare katane motoseghe e altre chicche utili per tranciare con amore i propri nemici.
Ognuna di queste tra l’altro avrà la possibilità di avere attacchi unici utilizzando i tasti di movimento, con i quali sarà
possibile effettuare affondi o piroette a seconda della direzione.
Ovviamente non vi spoileriamo tutte le armi presenti perché se no non ci sarebbe gusto a trovarle e a giocarle in prima persona, ma saranno presenti lanciarazzi, fucili fuori di testa, lanciagranate, katane spara fendenti e molte altre.
Infine ci saranno anche alcuni incantesimi attivabili con le frecce direzionali, per la precisione quattro, che permetteranno di curarsi, diventare invisibili per un breve lasso di tempo, acquisire più forza e nel mentre rallentare il tempo ed infine far uscire degli spuntoni dal terreno per colpire i nemici indisturbati.
Ma non è finita qui, infatti sarà possibile modificare le armi e sfruttare gli skill point acquisiti in battaglia; innanzitutto ogni arma potrà essere moddata a piacimento attraverso tre slot che potranno essere di varia natura, dall’aumento del danno al tipo di effetto come fuoco, ghiaccio e altri, con la possibilità di fonderli alla forgia per ottenerne uno spesso migliore di quelli sacrificati, inoltre si potrà potenziare il personaggio come detto in precedenza sfruttando gli skill point che potranno essere spesi in vitalità, armatura, poteri e così via, in modo da avere il protagonista sempre più performante e resistente ai colpi nemici.
Bello da vedere e vario
Parlando del comparto artistico di Shadow Warrior 2 bisogna di sicuro soffermarsi sulle ambientazioni che nonostante siano generate proceduralmente non fanno brutta figura anzi, spesso si mostrano molto piacevoli da esplorare anche se ovviamente in alcune occasioni potrebbero presentarsi situazioni già viste ma che di sicuro non fanno gridare allo scandalo.
Anche se sono presenti di sicuro effetti grafici curati, soprattutto nelle varie esplosioni, e il design delle armi e dei nemici è di ottimo livello, con una varietà che non può lasciare indifferenti tra robot, demoni e altri, bisogna segnalare la caoticità del gioco quando si presentano sezioni piene di demoni e altri cattivoni che rendono tutto confusionario e rendono impossibile intervenire mettendo in mostra anche qualche bug che porta i nemici ad incastrarsi diventando così bersagli facili.
Infine anche il comparto sonoro è di ottima fattura con tracce che accompagneranno il protagonista nelle sue stragi di demoni, da notare purtroppo la completa assenza dell’italiano sia per quanto concerne il doppiaggio audio, sia per quanto riguarda i sottotitoli.
Shadow Warrior 2: un gioco irriverente ma ben fatto
Il titolo di Flying Wild Hog è di sicuro uno degli sparatutto più irriverenti e scanzonati degli ultimi tempi, che si mette in mostra per il suo gameplay spettacolare e pieno di contenuti tra armi fuori di testa e potenziamenti unici, condito da nemici e boss riportati alla grande, insieme alla violenza verbale del protagonista e dei dialoghi con gli altri personaggi.
Ovviamente se amate queste tipologie di giochi, trash che fanno del gameplay frenetico un punto di forza, è sicuramente un must have e al prezzo di € 37 merita di sicuro la nomination come uno dei giochi indie meglio riusciti degli ultimi tempi.