La seconda iterazione sul piccolo schermo di Ash vs Evil Dead riprende esattamente da dove vi aveva lasciati nelle puntate precedenti: a Jacksonville; se non conosceste la serie e vorreste saperne di più, vi consiglio di leggere la nostra recensione della prima stagione che vi fornirà uno sguardo generale sull’opera.
#Attenzione! Spoiler della prima stagione, se non volete nessuno spoiler andate alle conclusioni!
Il finale, che non avevo molto apprezzato, della prima stagione ci mostrava come Ash, Kelly e Pablo avessero accettato il patto con Ruby di essere portati a Jacksonville, dove finalmente “El Jefe” si sarebbe goduto il suo pensionamento e la vita felice che avrebbe voluto vivere se non fosse mai entrato a contatto col Necronomicon e con la Casa. Ma non è tutto oro quel che luccica, soprattutto se “quello che luccica” te lo ha dato una sottospecie di strega immortale di nome Ruby perché voleva toglierti di torno per evocare indisturbata gli Oscuri nel mondo, degli esseri infernali e alquanto spaventosi che lei considera “i suoi bambini”. Infatti soltanto Ash, unica speranza dell’umanità e forse anche sua principale disgrazia, poteva accettare un accordo del genere che durerà veramente poco e che, molto presto, lo costringerà a tornare in sella alla sua Oldsmobile Delta 88 per sistemare i problemi creati dalla sua antagonista e dal Necronomicon.
#Spoiler della seconda stagione!
Casa: “Ashy Slashy”
“Ashy Slashy, hatchet and saw Takes your head and skins you raw Ashy Slashy, heaven and hell Cuts out your tongue so you can’t yell…”
Come ben sapete Ash vs Evil Dead è il seguito del film “La Casa”, ma la casa con cui avremo a che fare per tutta la seconda stagione della serie non è quella vista in precedenza, dove Ash ha ritrovato il Necronomicon sullo schermo dei cinema, bensì la cittadina natale del protagonista, Elk Grove, dove viene visto come un pazzo irresponsabile che ha causato la morte di tutti i suoi amici e che è sfuggito alla legge. In questo paese viene preso in giro con l’appellativo “Ashy Slashy” (traducibile più o meno come “Ash ti sfascia”) ed è qui che incontrer,à tra i tanti personaggi secondari, dei suoi amici e suoi nemici di vecchia data; ecco i più degni di nota:
- Brock è il primo che merita di essere ricordato in quanto padre di Ash, è un uomo duro che non può perdonarlo per la morte della sorella Cheryl. I due sono in realtà molto simili caratterialmente, quindi la tensione non si fermerà soltanto al passato burrascoso del figlio ma si troveranno spesso in competizione tra loro per le più disparate ragioni.
- Linda Bates è un ex-amore del protagonista, che non ha nulla a che fare con l’omonima morta nella Casa. Tra i due c’è un certo feeling nonostante il molto tempo passato separati, purtroppo per lui ora è spostata con lo sceriffo della città che lo vede molto negativamente.
- Chet, svitato quasi quanto “El Jefe” e suo migliore amico, gestisce il bar della città ed è interpretato da Theodore Raimi, anche lui attore che come Lucy Lawless era presente in “Xena – Principessa Guerriera” e vestiva i panni di Corilo.
Sappiate che all’incirca i tre quarti degli episodi della stagione saranno proprio ambientati qui ad Elk Grove. In questo luogo Ash, dove nessuno lo conosce per l’eroe che di fatto è, incontrerà Ruby e, con un colpo di scena, stringerà un accordo con lei per cercare di salvare il mondo intero.
Delta 88, “La Cura” e Baal
Anche in questa stagione, non mancheranno zombie e demoni a dare la caccia al nostro eroe e i riflettori punteranno molto sul suo passato e sulla sua macchina prediletta, la Oldsmobile Delta 88, che lui venera, che verrà rubata e che sarà perfino posseduta. Una cosa che mi ha colpito davvero molto di questa nuova iterazione è l’episodio 7 intitolato “La Cura” o “Delusion”; puntata che si distacca ampiamente da quello a cui ci ha abituato la serie abbandonando la demenzialità che solitamente la accompagna per mostrarci un vero e proprio episodio horror.
Sam Raimi ci proietta, infatti, in un istituto psichiatrico dove i nostri eroi sembreranno davvero in pericolo e tutto ci verrà raccontato come nei migliori film di paura mostrando quelle che sono le vere capacità di questa opera e della sua produzione, abilità che talvolta possono passare in secondo piano perché soffocate dal mare di risate e di demenzialità che ci vengono garantite ogni volta che guardiamo Ash vs Evil Dead. Infine una menzione speciale per Baal, l’antagonista vero e proprio, uno dei personaggi che ho preferito, che sarà l’origine di molti dei colpi di scena e che con le sue trame renderà Pablo un personaggio chiave ed estremamente interessante nella seconda parte della stagione; inoltre sarà proprio lui l’origine di questo episodio horror così ben riuscito
#fine spoiler
Conclusione
La seconda stagione di Ash vs Evil Dead è davvero ben riuscita, non solo costruisce attentamente sugli eventi di quella precedente, ma riesce ad arricchire e migliorare i personaggi e la trama; i colpi di scena non mancano, la realizzazione è sempre qualitativamente molto alta e la demenzialità raggiunge picchi poetici (prestate bene attenzione alla seconda puntata ambientata nell’obitorio). Anche le relazioni tra i personaggi principali sono estremamente interessanti, partendo dall’amicizia che lega i tre protagonisti e continuando con il modo in cui si relazionano con Ruby, Baal e la cittadina di Elk Grove.
Se l’unico grosso difetto dalla stagione precedente era un finale che non avevo apprezzato, qui non posso proprio lamentarmi, una conclusione davvero ben fatta, perfettamente in sintonia con la demenzialità della serie ,ma nonostante questo epica. Quando avrete finito l’ultima puntata rimarrete soddisfatti e sazi come dopo aver letto un bel libro.