Il Medioevo è stata un’epoca oscura e difficile, ma anche piena di storie da raccontare e di eventi che hanno segnato la vita di coloro che ne hanno fatto parte. In questo contesto si sviluppa la trama di Ken Follet I Pilastri della Terra, un titolo ispirato all’omonimo romanzo storico che trasporta il giocatore all’interno degli intrighi dell’Inghilterra del XII secolo attraverso un’avventura grafica dedicata al grande pubblico. Gli sviluppatori-produttori Daedalic Enertainment rilasceranno in data 15 agosto il primo libro, formato da sette capitoli, su Steam al prezzo di €29,99, che darà automaticamente accesso anche agli altri due volumi una volta rilasciati.
Voci
Il doppiaggio inglese, con sottotitoli in italiano, è pressoché perfetto. Non solo le voci dei protagonisti sono chiare ad espressive all’interno dei dialoghi durante i numerosi video esplicativi visualizzabili man mano che si progredisce, ma sono doppiati ottimamente anche altri suoni secondari come gli schiamazzi della gente in piazza, i rumori del bosco, lo scorrere di un fiume ecc. Tutto ciò è accompagnato da una piacevole colonna sonora che dona unità ed enfasi alle diverse scene.
Allo stesso tempo, anche la grafica è ben realizzata (anche se lo stile del disegno non è tra i miei preferiti) e raffigura con precisione i diversi ambienti della storia, dal bosco al castello, dal monastero alla riva di un fiume. I colori per lo più incentrati sulle tonalità del marrone e del grigio lasciano immaginare come potesse effettivamente essere il panorama dell’epoca e persino i vestiti sono raffigurati fedelmente, con colori più accesi solo nel caso di persone più benestanti; la folla si trova giustamente più numerosa nella piazza del castello, mentre fuori città si stenta ad incontrare qualcuno: insomma è tutto molto verosimile, anche se lo stile usato non è quello dei personaggi ultra-definiti a cui siamo abituati oggi.
Questi due aspetti mi hanno trasportata all’interno della Storia, quasi come un documentario, in un modo inaspettatamente efficace.
Libri
Il realismo in Ken Follet I Pilastri della Terra è trasmesso anche attraverso il modo di parlare dei diversi personaggi, perfettamente consono alla classe sociale e istruzione da cui provengono, così il frate Philip cita spesso passi della Bibbia e soppesa ogni sua azione, Jack, il ragazzo fuorilegge, commette errori soprattutto nel comportamento civile e la piccola Marthe non è ancora in grado di prendere decisioni da sola ma intenerisce tutti con le sue parole.
I dialoghi sono molto frequenti, anzi occupano quasi interamente il tempo di gioco di Ken Follet I Pilastri della Terra, dividendosi tra quelli in cui si possono effettuare delle scelte per agire contro un personaggio piuttosto che un altro e quelli predefiniti che si attivano a seconda delle decisioni prese; nel primo caso è possibile anche insistere su un’affermazione per farsi dare notizie utili e si può sapere quando gli argomenti sono esauriti quando tutte le opzioni diventano grigie.
Purtroppo però, soprattutto per quanto riguarda le lunghissime ammonizioni ai peccatori da parte di Fratello Philip, tutti questi discorsi diventano noiosi e si rischia di non godersi appieno la trama e di perdersi degli indizi.
Viaggi
Ken Follet I Pilastri della Terra racconta la storia di diversi personaggi principali: Jack, un ragazzino che ha sempre vissuto nella foresta come fuorilegge seguendo l’esempio di sua madre; Philip, frate di un piccolo monastero che si trova coinvolto in affari politici più grandi di lui; Tom, muratore padre di tre figli, uno dei quali nato da pochi giorni e che venendo al mondo ha provocato la morte della moglie del costruttore. Sono osservabili tutti i punti di vista e solo alla fine del primo volume tutti e tre i gruppi si trovano ad interagire tra loro, mentre fino ad allora si può seguire l’avventura del frate alla ricerca dell’assassino di un suo vecchio amico e della pace del regno, si può assistere all’incontro del piccolo “selvaggio” con i giovani figli di Tom, più educati ma più schivi, e si può essere testimoni della dolorosa ricerca di lavoro da parte di quest’ultimo per poter dare da mangiare alla sua famiglia senza dover rinunciare al proprio sogno. Sono anche ben tratteggiati personaggi secondari man mano che vengono a contatto coi protagonisti e anche per quanto riguarda loro, anche se non vengono seguiti in prima persona, si avrà comunque modo di conoscere il loro destino e i loro sentimenti.
La trama si sviluppa al principio in modo piuttosto lento, ma poi i diversi sviluppi riescono a intrattenere il giocatore fin quasi a lasciarlo in sospeso al termine dei primi sette capitoli; nonostante gli eventi raccontati siano ovviamente quelli dell’omonimo romanzo, sono permesse alcune scelte che influenzano la storia futura, anche se solo di un po’.
“Avventura”
Questa volta ho deciso di tenere per ultimo l’elemento che meno mi ha convinto giocando a Ken Follet I Pilastri della Terra, ossia il gameplay.
Il titolo si presenta come un’avventura grafica, con libertà di spostamento all’interno delle scene e cambi di schermata ben delineati e dal caricamento veloce; tuttavia, forse proprio perché la storia è già stata scritta, la possibilità decisionale è molto limitata e l’esperienza di gioco si trasforma nella visione di un cartone animato con pochi contributi esterni. Persino gli aiuti, che sono sempre ben accetti, tolgono quel senso di suspense che di solito si ha in titoli di questo tipo dato dal “mi starò dimenticando qualcosa?” “come faccio ad andare avanti?”: premendo il tasto centrale del mouse si possono visualizzare tutti gli oggetti e personaggi coi quali è possibile interagire e per completare la fase di gioco è sufficiente esaminarli tutti.
Insomma, avrei forse preferito un lungometraggio realizzato con questa estrema precisione… Tuttavia per gli amanti del romanzo storico, il prezzo del titolo può essere adeguato poiché per terminare solo il primo libro si possono già giocare poco più di cinque ore.
*Versione testata: PC, fornita dagli sviluppatori