Coloro che bazzicano tra gli indie del medium videoludico avranno già avuto modo di scontrarsi con la nuova avventura punta e clicca targata Terryble Toybox, ideata dalle menti di Ron Gilbert e Gary Winnick, Thimbleweed Park, un titolo che risplende di luce propria nel panorama videoludico che è riuscito a ritagliarsi una fetta molto importante di pubblico grazie alle sue idee e alle sue basi ispirate agli anni 90′.
Dopo esser uscito su PC, e averlo recensito per filo e per segno, il titolo approda su Nintendo Switch con le migliori delle intenzioni, cercando di portare qualcosa di nuovo anche sulla console nipponica adattandosi ai Joy-Con e con alcune feature interessanti.
Chi è stato ad ucciderlo?
L’avventura grafica di Ron Gilbert inizia subito nel vivo dell’azione, ambientata in una cittadina americana di nome Thimbleweed Park, infatti l’incipit del gioco di vedrà assistere in prima persona ad un omicidio di uno sconosciuto, e starà a noi, impersonando i due agenti Ray e Reyes, risolvere il caso attraverso una serie di eventi inaspettati e scene esilaranti.
Andando avanti con la storia poi potremo utilizzare altri tre personaggi ben caratterizzati e con peculiarità uniche soprattutto dal punto di vista caratteriale, come per esempio il clown Ransome, uno dei protagonisti della vicenda che si farà riconoscere per un carattere forte e un vocabolario non proprio educato.
Potremo impersonare poi un padre e una figlia, Franklin e Delores, uno passato a miglior vita mentre l’altra una giovane ed aspirante game designer, ovviamente entrambi con tratti distintivi e caratterizzati al meglio; ma non finisce qui, dato che la cura per i dettagli si vede anche nei personaggi secondari, riportati alla perfezione nel mondo di gioco, ognuno con frasi uniche e mai banali che potranno indicarci la via da seguire per poter portare a termine il nostro incarico.
Tutto in Thimbleweed Park e nell’omonima città è stato programmato con in maniera certosina, cercando di cullare il giocatore nella sua esperienza che risultava di livello eccellente già su PC e che su Nintendo Switch si eleva a livelli altissimi grazie ad un porting che riesce a dare quel quid in più rispetto alle altre versioni console e mobile.
Una versione ben ottimizzata
Addentrandoci nella versione per la console ibrida di casa Nintendo il gameplay della produzione targata Terrible Toybox rimane pressoché invariato, quindi ci dovremo districare nella vecchia formula dell’interfaccia a verbi, anche qui riportata in basso nello schermo, che ci permetterà di interagire con i diversi elementi a schermo o con i vari NPC presenti nell’area d’esplorazione, con la possibilità di usare diversi verbi chiave come parla, esamina, usa e altri, affiancati dall’inventario dei personaggi che permetterà di portare con noi molti degli oggetti che troveremo in giro.
Il tutto sarà centrato sull’interazione soprattutto con i personaggi anche tra i protagonisti, nel caso dei due agenti, che dovranno collaborare scambiandosi oggetti per cercare di trovare la soluzione ai vari enigmi che il titolo ci metterà davanti.
Ciò detto la vera peculiarità della versione per Nintendo Switch sarà il touch, quest’ultimo è stato implementato in maniera egregia, sulla stessa riga delle edizioni iOS del gioco ma con una qualità, anche grazie alla console, superiore.
Nella modalità portatile potremo infatti selezionare le varie azioni semplicemente toccando lo schermo, snellendo il meccanismo di selezione presente nelle console casalinghe, ma non solo, dato che tenendo premuto su un punto qualsiasi dello schermo riusciremo a evidenziare i vari punti di interesse presenti nell’area circostante, così da facilitarci la progressione nel gioco.
Saranno presenti inoltre alcuni controlli unici per la console, per esempio potremo utilizzare due tipi di swipe per velocizzare lo scorrere del gioco, in particolare, passando due dita sullo schermo touch potremo saltare i dialoghi tra i personaggi o i vari monologhi che contraddistinguono la produzione, invece utilizzando tre dita avremo la possibilità di passare oltre le varie cut scene, riuscendo così a velocizzare l’incedere naturale del titolo.
Grazie a questi particolari aggiustamenti e alla precisione del touch la versione Nintendo Switch si presenta migliore rispetto alle sue controparti console, merito anche all’immediatezza dell’interazione con gli oggetti nell’inventario e la facilità di selezionare l’azione da compiere tramite il touch.
Comparto tecnico senza sbavature
Parlando del comparto tecnico la produzione si presenta su Switch a livelli più che discreti, con una qualità altissima mantenuta sia in versione dock che portatile, con il titolo che scorre in maniera fluida in entrambe le modalità.
Il comparto artistico si attesta a livelli eccellenti, con una pixel art ottima curata nei minimi dettagli in tutte le ambientazioni di gioco e un livello generale incredibile, soprattutto per gli elementi a schermo in alcune occasioni che fanno capire tutto il lavoro certosino degli sviluppatori.
Anche il sonoro e il doppiaggio sono di altissimo livello grazie alle musiche di Steve Kirk e ai doppiatori inglesi che si sono dimostrati perfetti in ogni occasione.
Da notare inoltre la qualità della traduzione italiana che si presenta ottimamente cogliendo appieno alcune sfumature di linguaggio come lo slang e i doppi sensi che riescono a non far rimpiangere la qualità della versione originale.
Se avete Switch è un must have
La nuova fatica di Ron Gilbert e Terrible Toybox sbarca su Nintendo Switch con una qualità invidiabile solo a quella PC, riuscendo a scavalcare le altre versioni console grazie all’immediatezza che la contraddistingue, non lasciando niente per strada sotto l’aspetto tecnico e grafico.
Se siete possessori di Nintendo Switch e cercate un titolo che vi faccia venire i brividi e vi riporti direttamente negli anni ’80/’90 Thimbleweed Park deve essere vostro a qualsiasi costo (19,99€ sullo store della console).