Nella giornata di ieri Sony ha mostrato un nuovo trailer riguardante Detroit: Become Human, che ha ricevuto delle critiche per delle scene ritenute troppo violente.
il trailer ha infatti presentato una situazione familiare all’interno del titolo nella quale l’automa casalingo Kara si intromette nella situazione problematica di un attacco da parte di un padre violento nei confronti con la figlia; il filmato è volto a mostrare le varie possibilità che il gioco offre di snodare la trama, e tra queste è stata anche mostrata l’eventualità in cui, in base alle scelte del giocatore, il padre può arrivare a uccidere la figlia.
Eurogamer ha intervistato l’autore, chiedendogli come mai abbai deciso di trattare una tematica di questo tipo nel suo nuovo progetto.
“Cosa ne penso? Provo a raccontare una storia che abbia importanza per me, che trovo commovente, interessante ed emozionante; il mio ruolo come autore è magari quello di consegnare qualcosa che il pubblico non si aspetta. Farei bene il mio lavoro se creassi il gioco che gli altri vogliono che io faccia? Non credo. Sto lavorando su qualcosa che trovo toccante e significativo. E penso che per comprendere appieno, bisogna giocare il titolo vero e proprio e capirne il contesto. Io non glorifico mai la violenza, è un mio principio, non faccio mai niente senza una giustificazione. Ci deve essere un fine, un senso, qualcosa che sia significativo per le persone. […] Perché ho voluto fare tutto questo? Per me è una scena forte, struggente, volevo mettere il giocatore nei panni di questa donna. Ho scelto il suo punto di vista. Se avessi scelto il punto di vista dell’uomo sarebbe potuta essere stata una storia completamente differente, con emozioni completamente differenti, ma in questo caso ho scelto la sua prospettiva. C’è un contesto, c’è una ragione: da dove viene e dove andrà. Ciò che è importante per me è poter dire che un gioco ha lo stesso diritto di un film o un libro di esplorare un tema come la violenza domestica”.
Detroit: Become Human verrà reso disponibile durante la primavera 2018.