Gli ultimi anni sono stati di sicuro fondamentali per la diffusione del genere open world nel mondo dei videogiochi, con capolavori del calibro di Horizon: Zero Dawn, The Legend of Zelda: Breath of the Wild e altri, e con titoli meno felici come quello che andremo a trattare in questa sede.
Road Rage rientra infatti nella categoria degli open world anche se atipico, in quanto non andremo in giro semplicemente con il nostro personaggio, bensì per tutta l’esplorazione e l’avventura saremo sulla nostra moto, senza possibilità di scendere o di fare altro, solo correre su due ruote.
In aggiunta a ciò si mescolerà anche una componente più combattiva, che ci consentirà di impugnare un arma e picchiare i nostri diretti avversari per vincere le varie competizioni.
Saranno riusciti i ragazzi di Team6 Game Studios a portarci un titolo innovativo con meccaniche diverse dal solito? Scopritelo nella nostra recensione.
Lotta alla corruzione
Diciamo che la trama non è per niente il fulcro di questo gioco, quest’ultima infatti viene narrata tramite messaggi del nostro telefono, non proprio in ottime condizioni, attraverso conversazioni tra il protagonista, Reef Jackson, e i vari personaggi del mondo di gioco, che, vedremo solo in una fotina minuscola e qualche volta in gara.
Il tutto è ambientato ad Ashen che, dopo anni di corruzione, ha visto il 95% della popolazione ribellarsi, e cambiarla in maniera indissolubile, portando distruzione e putiferio tra le strade.
Toccherà ovviamente al giocatore riportare tutto alla normalità, liberando il mondo dalla corruzione, semplicemente andando sulla sua moto e picchiando qualsiasi essere che gli capiti a tiro di mazza.
Praticamente per tutto il gioco dovremo correre e picchiare gente malvagia al fine di scovare il capo assoluto, l’uomo da cui è partito tutto e che comanda ogni cosa, Maas Bello, che attraverso i suoi sottoposti riesce a governare in tranquillità Ashen.
Purtroppo però la trama è priva di mordente e, soprattutto per il modo in cui viene raccontata, non riesce per niente ad essere appetibile, risultando una cozzaglia di personaggi virtuali, che la maggior parte tradiranno il povero protagonista, e missioni messe a casaccio; ad accompagnare questo c’è la mancanza completa di cutscene e lo “scontro finale” che è uno dei più deludenti degli ultimi anni.
Corse e botte tra i denti
Il vero fulcro di Road Rage è senza dubbio il gameplay, che, per quanto semplice possa essere, risulta comunque discreto e divertente, con l’aggiunta di essere praticamente accessibile a tutti, amanti delle moto e non.
Per tutta la nostra avventura saremo in sella di una moto, caratterizzata da una guidabilità molto arcade e semplificata, con l’opportunità sin da subito di esplorare in lungo e in largo una vasta mappa di gioco suddivisa in 7 distretti dove avremo l’occasione di portare a termine la quest principale, missioni secondarie e recuperare collezionabili.
La peculiarità del titolo però consiste nel prendere a mazzate qualsiasi essere umano capiti a tiro della nostra arma, un oggetto contundente che potrà essere selezionato tra una vasta varietà di scelte tra cui mazze da baseball, cesoie, motoseghe e così via, recuperando soldi dai passanti oppure completando obiettivi di missione.
Infatti Road Rage si baserà sul semplice schema di portare a termine semplici obiettivi, i quali si ripeteranno per tutto il corso del gioco in maniera molto ripetitiva, dato che si passerà dalle semplici gare in cui arrivare primi, alle corse contro il tempo, alle prove di abilità oppure all’abbattimento di due obiettivi.
Tutte queste prove le affronteremo sempre con la nostra arma in mano, la quale sarà molto utile soprattutto all’inizio dell’evento per sbarazzarsi per qualche secondo degli avversari facendoli cadere dalla propria moto, basterà infatti premere l’apposito tasto per attaccare alla nostra sinistra o destra e entrare in una sorta di modalità combattimento che, per qualche secondo, ci permetterà di colpire il nostro antagonista.
Ogni volta che porteremo a termine una sfida, principale o non, ci verrà consegnata una somma di denaro, la quale varierà dalla difficoltà della missione svolta, che ci permetteranno di comprare moto(12 in tutto), armi e piloti presso il Club dei Centauri, uno shop specializzato sempre accessibile, il quale consentirà anche di personalizzare il proprio mezzo e di potenziarlo.
Questo sarà molto utile per sbloccare determinate sfide, infatti alcune missioni richiederanno una particolare moto con un numero predefinito di potenziamenti applicati.
Purtroppo però in tutto questo il titolo dopo i primi minuti di gioco rimane molto ripetitivo anche per via delle poche azioni disponibili, dato che in sella alla nostra moto non potremo fare granché a parte girovagare per le strade della città investendo civili e facendo rincorrerci dalla polizia, con un’idea di fondo in stile GTA con stelle per riportare il grado di ricercato.
Anche per quanto riguarda la difficoltà e l’intelligenza artificiale non ci siamo, il titolo è davvero troppo facile e difficilmente saremo costretti a riavviare una gara o una corsa contro il tempo, anche perché spesse volte i nostri avversari andranno a sbattere contro i muri facilitandoci di molto le sfide, per non parlare poi della polizia che inspiegabilmente si ritroverà a girare in tondo manco fosse un esibizione di formula 1.
Diversi problemi
Prima di addentrarci nel comparto artistico e tecnico bisogna approfondire alcuni aspetti poco riusciti e curati della produzione come le collisioni e la presenza di edifici o barriere oltrepassabili dal giocatore.
Per quanto riguarda il primo problema, tutto è abbastanza casuale, infatti la fisica del gioco a volte si prende delle libertà un po’ troppo esagerate, dato che, in alcuni casi, potremo far volare le macchine semplicemente andandoci addosso, oppure sarà possibile passare attraverso ad alcuni edifici che diventeranno invisibili, insieme a tutti i pali della luce presenti nel gioco che potremo tranquillamente superare senza subire danni, a differenza degli alberi e degli idranti che fermeranno la nostra corsa; questo poi si ripercuote anche nelle collisioni con le persone, che a volte ci passeranno proprio attraverso oppure si sposteranno semplicemente di fianco dopo essere state investite, rendendo l’apposito trofeo davvero lungo da sbloccare.
Per quanto riguarda il comparto grafico del titolo c’è da dire che le location presenti sono discretamente caratterizzate e ben diverse tra loro, con la possibilità di correre tra gli edifici cittadini, aree portuali, foreste o campagne.
Ben riportate anche le varie moto presenti, anche se non moltissime, insieme ai piloti e alle diverse armi, certamente si poteva di più soprattutto in termini di contenuti tutto sommato però il livello rimane discreto.
Anche sotto l’aspetto sonoro Road Rage si fa valere con brani rockeggianti che trasmettono una grinta unica al giocatore invogliandolo ad andare sempre più veloce a ritmo di chitarra elettrica, da notare un buon doppiaggio in inglese ed una traduzione scritta in italiano completa che riesce a far partecipare al meglio gli utenti nelle vicende narrate.
Road Rage presenta di sicuro delle idee interessanti anche se non sfruttate, il titolo si propone come un gioco basato sulle motociclette ma non ci spieghiamo come nell’esplorazione generale non ci sia nessuno in giro in moto, infatti girovagando per la mappa troveremo solo macchine e pedoni, una cosa inspiegabile dato che tutta la storia si basa su delinquenti e bande che prediligono muoversi sulle due ruote.
Per il resto l’ultima fatica di Team6 Game Studios è dedicata ai giocatori che vogliono staccare dalla routine e dai soliti open world, anche se, ovviamente, sul mercato si trova decisamente di meglio e allo stesso prezzo potreste portarvi a casa titoli decisamente più validi.
*Versione testata PS4 grazie al codice fornito dagli sviluppatori