La data del 29 novembre 2017 è stata molto importante per Bigben Interactive: si è infatti svolto il Bigben Day, una intera giornata nella quale il gruppo francese, oltre a celebrare gli ottimi traguardi raggiunti durante quest’anno fiscale, ha colto l’occasione per parlare di alcune delle novità più interessanti per natale nell’ambito del gaming e dei prodotti elettronici per l’ambiente Home.
L’evento si è svolto nel Loft with Pool di via Livenza 7 a Milano, dove la stampa si è riunita per festeggiare la divisione italiana di Bigben e assistere alle presentazioni del prossimo capitolo di Warhammer 40.000 da parte del suo producer manager Thomas Carpentier, di TT Isle of Man, gioco corsistico introdotto dal producer Julian Mharzi e più in generale del gruppo Bigben a cura del manager Ottaviano di Bernardo.
Warhammer 40.000 Inquisitor: Martyr, tutto il bello della visceralità
Sviluppato da Neocore Games (studio già conosciuto per il progetto Van Helsing) e disponibile sull’early access di Steam da settembre, Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr si presenta in maniera coraggiosa come un RPG tattico in tempo reale con un fondamentale nucleo tipico dei Diablo-like ambientato nell’universo dark misto tra fantasy e sci fi che caratterizza da tempo la serie.
In questo nuovo capitolo spin off della saga i giocatori potranno scegliere tra tre classi (tank, dps e stregone) e vestire i panni dell’inquisitore, una personalità addetta alla purificazione di un determinato settore spaziale dal caos che si troverà ad affrontare una pericolosa indagine all’interno del monastero dei martiri, un luogo dove senza giustificazione apparente le tenebre si stanno muovendo. Starà dunque proprio a questo protagonista farsi largo tra le sale infestate di nemici e scoprire quali oscuri misteri si celano nel monastero.
Il gameplay, che come abbiamo già detto assumerà i marcati contorni di un Diablo-like si dipingerà di tinte più brutali e tattiche che mai: la presenza inedita dei ripari permetterà un approccio più strategico al campo, fermo restando che la poca resistenza di questi ripari ai colpi farà sfociare molto presto lo scontro in una carneficina truculenta.
Si tratterà, a detta degli sviluppatori, di un vero e proprio sandbox open world, dove la modalità campagna statica sarà affiancata da un fertile comparto di missioni che porteranno il giocatore ad esplorare zone sempre nuove e abitate da nemici variabili grazie al processo della proceduralità, compiendo sfide e falcidiando avversari con la finalità di recuperare armi e materiali che andranno a formare un capillare apparato di farming, looting, rafting e upgrading che permetterà la massima personalizzazione dell’avatar dei giocatori, e facendo calcolare la longevità del titolo in anni più che mesi.
Ad accompagnare il pressoché sconfinato PvE ci sarà anche il comparto multiplayer: capace di supportare una modalità cooperativa comprendente fino a 4 giocatori per metterli alla prova in missioni impegnative che richiederanno un affiatamento e una complementarità di ruoli non indifferente, questi offrirà anche una modalità PvP in arena sia 1v1 che 4v4 dove gli utenti, appartenenti a 3 diverse fazioni potranno unirsi in team chiamati “Cabals” e, uccidendo avversari di fazioni nemiche, guadagnare punti per portare alla vittoria la propria in una guerra che sarà sempre aggiornata.
Le fasi di gioco mostrate da Carpentier e quelle liberamente testabili in loco sono state più che convincenti,e ora più che mai siamo impazienti di vedere cosa verrà fuori alla release del titolo, attesa per marzo 2018.
TT Isle of Man: la corsa continua
Il Bigben Day è stata l’occasione per mostrare nuovamente TT Isle of Man: il titolo corsistico che metterà i giocatori in sella a 40 veicoli tra superbike e supersport con lo scopo di vincere la leggendaria corsa omonima al progetto si è ripresentato in una veste nuova e mai vista prima, forte di moltissime migliorie rispetto a quanto visto in precedenza.
Annunciando che il prodotto permetterà di cimentarsi in diversi tipi di gara come la Quick race contro l’IA, la Time Attack a tempo con annesse sfide e la multiplayer mode che supporterà fino a 8 giocatori, gli sviluppatori si sono concentrati nella presentazione della modalità carriera, nella quale i giocatori interpreteranno un pilota esteticamente personalizzabile per guidarlo nella sua crescita da principiante a professionista nel mondo del motociclismo sportivo.
Attraverso una build di prova comprendente 10 moto (un quarto di quelle che saranno disponibili a prodotto ultimato) Julian Mharzi ha spiegato che i progressi fatti dal team in sede di sviluppo sono dovuti ad una chiara scelta di voler rendere il titolo forte di una sua personale identità e richiamante finalmente il genere simulativo.
I circuiti saranno infatti fedeli riproduzioni dei tracciati realmente esistenti, e gli sviluppatori si sono grandemente impegnati per rendere realistica la sensazione di sfrecciare a grandi velocità attraverso la fisica del paesaggio, gli effetti sonori, le meccaniche di frenata e accelerazione e non ultimo il peso, l’aspetto e le statistiche dei veicoli. Si è fatta molta attenzione inoltre alla simulazione di guida in curva per quanto riguarda l’aderenza delle moto e la componente del drifting.
Con la possibilità di cambiare tra difficoltà amatore e professionista, i giocatori potranno sfrecciare su molte piste, di cui 9 fittizie e altre reali, ma tutte rese per essere simili a quelle scelte per i tracciati TT.
Si tratta dunque di una piacevole rivincita quella di TT Isle of Man, che all’interno dell’evento ha legittimamente trovato uno spazio per mettersi in mostra nella sua nuova veste, più splendente e matura che mai.