Anderson torna sul grande schermo rappresentando il rapporto tra artista e musa in vesti raffinate, dal tessuto ingannevole, dove l’evoluzione dei personaggi richiamerà il cinema di Hitchcock. Il filo nascosto è l’ottavo lungometraggio del regista statunitense, candidato più volte all’oscar e mai vincitore di una statuetta. Già in sintonia con Daniel Day-Lewis, Anderson si allontana dal minatore texano per far interpretare all’immenso attore, un ruolo arcigno distante dal matrimonio devoto alle sue creazioni, in cui l’amore sarà indossato, diventando un abito bellissimo e perverso. Distribuito da Universal Pictures dal 22 febbraio in Italia, il film è candidato a sei premi oscar.
Anni 50, nell’ambiente londinese risiede Reynolds Woodcock, uno degli stilisti più rinomati del momento; creatore di vesti per la famiglia reale e signore dell’alta società, gli abiti ideati dalla personalità molto esigente, possono essere armature per superare gli ostacoli e farsi forza per importanti eventi. Durante un pasto in un hotel sulla costa, Woodcock nota una giovane cameriera di nome Alma; ella diventerà ben presto la sua musa ed entrerà a far parte della maison del celebre artista. La relazione tra creatore e ispirazione non sarà facile, in cui la convivenza verrà a patti con l’ossessione di essere sempre l’uno accanto all’altro.
Chic è un vocabolo dalla lunga storia, esso denomina un’eleganza raffinata ma la sua origine deriva dal tedesco schick, cioè abito; in quest’ultimo sono riposti alcuni segreti, piccoli dettagli che l’artista inserisce nel tessuto. A gestire gli aspetti finanziari e organizzativi ci pensa la sorella di Reynolds, anch’ella dotata di una forza d’animo non indifferente, rivale e complice di Alma, la quale vorrebbe trascorrere ogni istante del suo tempo con un uomo, dalla condizione febbricitante. Il montaggio, taglio e cucito per eccellenza nel cinema, riflette la visione dell’autore americano in cui l’amore duraturo diventa perverso e capace di essere contraddittorio nel sentimento che esprime.
Alma diventa una variabile che aggiunge alla vita dello stilista, salvezza e dannazione quando è opportuno, una donna che affligge e risolleva Woodcock, creando una routine imbastita perfettamente. Ricordando il maestro britannico, Anderson cuce tutti gli elementi per una love story piretica ed efficace.