“La storia di un ragazzo che cerca di trovare un approdo stabile e un senso di appartenenza. Ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui e di qualcuno di cui prendersi cura”. Queste sono le parole del regista Andrew Haigh parlando del suo ultimo film. Noi, probabilmente, non avremmo saputo trovare espressione più azzeccata per descrivere l’anima del suo ultimo film, Charley Thompson dal 5 aprile in tutte le sale.
Tratto dal romanzo “La ballata di Charley Thompson” di Willy Vlautin, il film narra le vicende del giovane Charley (Charlei Plummer), abbandonato dalla madre e cresciuto dal padre Del (Steve Buscemi) disattento e sempre nei guai. I due cercano un nuovo inizio a Portland, in Oregon, ma presto Charley dovrà rimettersi in viaggio, stavolta da solo, attraverso l’America profonda: sarà l’amicizia con un vecchio cavallo da corsa, Lean on Pete, a ridargli la speranza in un futuro migliore.
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Charlie Plummer. Segnatevi questo nome perché ne sentiremo molto parlare in futuro. Non possiamo, infatti, non essere d’accordo con la decisione di assegnare a lui il premio Mastroianni come Attore Rivelazione alla Mostra di Venezia, dato che il ruolo di Charley Thompson sembra cucito perfettamente sulle spalle di questo ragazzo, appena diciottenne che riesce, da solo, a tenere in piedi diverse scene in maniera magistrale.
Parallelamente troviamo una fotografia, affidata a Magnus Nordenhof, attenta nel catturare, nel modo più realistico, le varie sfumature di colore del territorio. Carrelli, dolly e lenti zoomate offrono inquadrature molto curate, che si sposano perfettamente con il corso degli eventi, senza essere mai fini a sé stessi.
Grande attenzione anche per quanto riguarda il comparto audio della pellicola, con il film che è accompagnato, quasi sempre, da rumori di sottofondo e mai da brani o da una vera e propria colonna sonora.
Charley Thompson è sicuramente un film intenso, che sa commuovere e sa far riflettere. Il minutaggio, si sforano le due ore di proiezione, lo rende forse un po’ pesante e non adatto a tutti. Tuttavia, siamo sicuri che un pubblico amante dei road movie e dei film drammatici, resterà piacevolmente colpito da quest’ultimo lavoro di Andre Haigh.