Nella città degli uomini onnipotenti è superiore chi sa per che fine usare il suo potere. In un’America dove tutti sparano, comanda chi sa contro cosa puntare la canna della pistola.
Robert Kirkman è uno che se non stupisce, lo fa solo perché sta correndo su una strada che ha disegnato lui, e per la quale le regole sono solo sue. Ecco, poche ore fa Robert Kirkman ha compiuto il primo passo su una strada nuova, e nessuno può immaginarsi dove porterà.
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L’11 luglio appena trascorso è uscito nelle fumetterie inglesi della catena Forbidden Planet il primo numero di Die! Die! Die! (Il 12 luglio è stato reso disponibile anche nel resto del mondo e in formato digitale) totalmente a sorpresa. Con le sue 28 pagine e in un mondo che basa le leggi del mercato su aggressive campagne di propaganda virali, questo albo, fisico e digitale è arrivato senza essere neanche annunciato dal Preview, a colpire il panorama in maniera pesantissima, forte della firma che porta: con i disegni di Chris Burnham , i colori di Nathan Fairbairn e, con l’aiuto di Scott M. Gimple, scritto da Robert Kirkman, eccovi la nostra recensione di Die!Die!Die! 01.
Nel primo numero di questo interessantissimo Die! Die! Die! La storia che verrà trattata durante la serie è naturalmente solo presentata e i personaggi solamente introdotti, ma già potrebbero fare discorrere per ore le scelte artistiche e le tematiche che vengono servite sul piatto ai lettori.
Già nelle prime vignette infatti viene resa nota la presenza di un’organizzazione americana segreta, che mira al mantenimento dell’equilibrio tra potenze mondiali attraverso omicidi specifici di figure che costituiscono una minaccia per la pace, l’ordine e la libertà.
Questo ente celato, gestito (è ancora poco chiaro in che misura) da un ministro degli Stati Uniti d’America, sembra essere quindi sottomesso ad un ideale di Giustizia superiore, ma già da ciò che si può leggere nelle primissime vignette, anche all’interno di questo sistema sono presenti Delle figure che riescono ad anteporre agli obiettivi finali di tale “setta degli assassini” i propri interessi personali, pronti a bagnare di sangue (molto sangue) le strade più per motivazioni oscure che per il bene di tutti (o quasi).
Tutta la narrazione del primo volume verte in ogni caso principalmente su un solo avvenimento: la cattura, in seguito ad una sanguinosa lotta, di un membro dell’organizzazione da parte di alcuni individui misteriosi, che si mostrano tanto premurosi di far noto lo stato di salute stabile dell’agente staccando a questi il naso, e inviandolo al ministro in una scatola. Le ragioni di tutto questo sono ancora ignote: l’uomo catturato era impegnato in una missione tutt’altro che sanguinosa o impossibile, parte di un piano che, come spiegato dal ministro stesso, aveva come obiettivo finale si la levata di mezzo di un politico pedofilo, ma attraverso i metodi più “giusti” possibili.
Il piano però ora è in stallo, e già c’è chi si è mosso per partire in missione e salvare l’emissario dell’organizzazione…
Die! Die! Die! potrebbe sembrare un fumetto semplice, ma se c’é una cosa sicura è che non lo è.
Si tratta di qualcosa di strano, che rende manifeste alcune tematiche mentre ne sottointende altre, diametralmente opposte, facendo intendere l’esistenza di un disegno più grande dietro a questo progetto che ci guida passo passo su un sentiero che diventerà presto una strada maestra. Noi non sappiamo dove stiamo andando, ma con ogni probabilità Kirkman si e, sempre con ogni probabilità, costui se la sta ridendo proprio ora.
Die! Die! Die! da una parte è un prodotto violento. Sia dal punto di vista della scelte narrative e artistiche, che non lesinano sul sangue e pongono un focus quasi morboso su scene di combattimento e avvenimenti che in altri casi sarebbero solo delle tamarrate americane alla “I Mercenari”, sia dal punto di vista verbale, proponendo uno slang volgare e pragmatico che non lascia tempo alla poesia o alla riflessione (benché necessaria) per aumentare il ritmo della narrazione.
La violenza, cercata e radicata nell’essenza del progetto, si rivela perciò essere soltanto una cornice nella quale inserire gli avvenimenti della storia, una venatura che colora tutta la produzione, ma che non ne è nucleo centrale.
Difficile stabilire a sole 28 pagine dall’esordio quale questo punto centrale sia, ma un paio di indizi lo abbiamo da subito. Dato per assodato che l’azione non mancherà grazie a tutta la parte di vicenda legata al salvataggio di … , Chi non verrà soddisfatto solo dalla componente spy/action può già da ora concentrarsi sulle altre tematiche proposte, tra cui emerge sopra tutte quella della giustizia.
Giustizia.
Quella giustizia per la quale il malvagio è punito e l’uomo retto tutelato, che è in grado di stabilire chi merita di vivere e chi di morire.
Quella Giustizia di cui la violenza è solo braccio esecutore.
Qui nelle mani di pochissimi uomini che hanno onore e responsabilità di amministrarla, questa giustizia sarà probabilmente il principale vertice attorno al quale ruoteranno conflitti e correnti di pensiero di tutti i personaggi.
Se ciò che reputo giusto io è diverso da ciò che pensi tu, chi ha il dovere di far rispettare il parere tra i due superiore?
In una parola, per un concetto come questo c’è semplicemente la necessità che sia oggettivo per tutti. Imposto perché preesistente e non influenzabile.
In Die! Die! Die! la giustizia tutto è, tranne che stabile, e questo di sicuro darà non pochi grattacapi ai nostri protagonisti: resta solo da vedere come Kirkman vorrà giocarsi questa carta.
Dal punto di vista artistico le matite di Chris Burnham disegnano ogni vignetta in maniera molto dinamica, con animazioni dei personaggi fluide nelle scene di combattimento e facendo percepire situazioni pronte ad esplodere anche quando i personaggi sono divisi da una scrivania in un ufficio ordinato. Le espressioni facciali, spigolose e dirette sui primi piani e meno accurate in altre circostanze sono specchio dell’intera produzione: un progetto in cui è necessario immergersi totalmente per coglierne l’essenza, sfuggevole nel caso lo si guardasse da lontano o lo si leggesse distrattamente.
Per concludere, Die! Die! Die! non solo è una sorpresa, ma è una sorpresa gradita, che siamo certi non abbia finito di sorprendere.
Arrivato come un fulmine a ciel sereno nel mezzo dell’estate, il primo albo sarà seguito da un secondo, previsto (si, stavolta si) per il 22 agosto. In questo tutti aspettiamo frementi di vedere dove proseguirà la nuova strada tracciata da Kirkman, che ha inizio con questo primo numero. Una cornice di violenza che non stanca con un cuore di narrativa action che nasconde delle possibilità di risvolti pressochè infiniti è materiale di prima qualità per una serie capace di tenere incollati i lettori alle pagine per l’intera durata del suo corso.
Se Kirkman voleva farci rivivere la magia dell’entrare in fumetteria e scoprire qualcosa di nuovo ci è riuscito. Ora ne vogliamo ancora.
*Versione digitale del primo numero acquistato da Serial Gamer sullo shop online di Image Comics.