Ritagliarsi uno spazio di visibilità all’interno del panorama degli FPS è di certo un’impresa non semplice, tanto più una fetta di pubblico.
Un genere che ha visto per anni torreggiare tra tutti gli altri i brand di Call Of Duty e di Battlefield avrebbe in effetti ben poche possibilità di vedere qualche passo avanti o qualche apertura di orizzonti che non sia ad opera di questi due titani.
World War 3 prova a fare tutte queste cose insieme.
Sviluppato da The Farm 51 ed attualmente in fase di early access su Steam, World War 3 catapulta il giocatore, ora soldato, all’interno di un immaginario terzo conflitto mondiale, che vede ancora una volta il blocco americano del primo mondo scontrarsi con quello russo del secondo, proponendo una situazione certamente non proprio fresca e foriera di novità.
L’impianto di storytelling è per questa fase di early access quantomeno labile: non c’è una vera e propria narrazione e il giocatore, dopo aver scelto per quale delle due fazioni presenti (est e ovest) combattere, si vede subito sbalzato in una delle quattro vaste mappe multigiocatore, che riproducono fedelmente le città di Berlino, Varsavia e Mosca, a sparare ai nemici dell’opposto schieramento, usufruendo di un gameplay fluido, realistico e tattico.
Realismo e tattica infatti sono le parole chiave per collocare nell’ambiente degli FPS questo World War 3: se infatti già solo le mappe offrono delle ambientazioni del tutto simili a quelle delle controparti reali date dalle città in cui si combatterebbe questa terza guerra mondiale, lo stesso agire tra le strade richiede una strategia di un certo livello, una capacità tattica notevole e l’attuazione di scelte in tempo reale che non lasciano spazio ad iniziative dei classici giocatori eroi da 1v1000: niente soldati saltellanti che caricano con armi a corto raggio quindi, niente lupi solitari e niente spazio per “OMG 360 noscope haedshot outta nowhere” e altre ignorantate simili. Ignoranza in effetti non è un concetto contemplato in questo vero e proprio simulatore di guerra.
All’interno di partite di conquista e controllo di territori e zone infatti, anche il calcolo dei danni è del tutto credibile se paragonato ad un ambiente reale: un colpo alla testa uccide sempre con qualunque tipo di arma (sono varie quelle presenti), e ne bastano ben pochi di più anche al resto del nostro corpo per metterci fuori combattimento e farci scegliere una zona di respawn, anche se i colpi dovessero provenire da un nostro compagno.
Dal punto di vista tecnico, il lancio di World War 3 è stato un totale disastro, ma dopo un paio di settimane di patch correttive da parte del team di sviluppo per un gioco che si presentava totalmente ingiocabile per problemi legati alla connesione con i server, il titolo si mostra per quello che è davvero in questa sua fase di early access: un progetto del tutto promettente e carico di speranze per il lancio vero e proprio. L’Unreal Engine 4 infatti regge perfettamente ogni dettaglio delle ambientazioni, rese in maniera graficamente molto gradevole, e ogni movimento è ora fluido, preciso e coerente con lo spazio circostante.
Il comparto sonoro, come spesso avviene per i titoli di questo genere, è poco più di contorno per quanto riguarda la soundtrack, essenziale e di davvero poco interesse. a beneficiare di questa lacuan però è tutto l’apparato di effetti ambientali, credibili e mai stucchevoli.
In conclusione, World War 3 è un titolo che farà venire l’acquolina in bocca a molti fan degli FPS tattici: il prodotto, già godibile ora in fase di early access dove è acquistabile per una cifra minore di quella che sarà stabilita per la sua release, promette di offrire un’esperienza di gioco di grande profondità, mostrando fin da ora dei concept e delle feature interessanti e facendo chiedere agli utenti quali migliorie il futuro gli proporrà.
*Codice digitale fornito dal publisher