Se c’è il titolo di un gioco che è ormai nella bocca di tutti: grandi, piccini, giocatori, non giocatori, genitori, televisioni, giornalisti ecc.. è Fortnite. È il gioco più popolare e più giocato dell’ultimo periodo videoludico e conta un’utenza di più di 200 milioni di persone.
Una cosa oramai comune a moltissimi giochi, sono gli acquisti in game; e anche nel titolo citato in questo articolo è possibile farli, usando la moneta virtuale chiamata V-Buck. Potrà suonare strano, ma Fortnite è diventato un modo, da parte di organizzazioni criminali, per riciclare denaro sporco.
I dettagli di queste operazioni sono state riportati da Indipendent (quotidiano britannico online) in collaborazione con Sixgill. Il tutto, secondo i giornalisti britannici, avveniva tramite delle carte di credito rubate, e coi soldi al loro interno venivano fatti acquisti attraverso il negozio di Fortnite, e poi venduti nel famosissimo sito eBay.
In base alle informazioni ottenute, i criminali hanno intascato più di 250 mila dollari. I tecnici che lavorano per Sixgill si sono finti delle persone interessate ad acquistare tali contenuti, e durante la fase di dialogo si sono trovati di fronte a persone che parlavano varie lingue, dall’inglese al cinese, per passare al russo fino all’arabo.
La Epic Games ancora non ha fatto nulla per rimediare a tale problema. Questo è quanto affermato da Benjamin Preminger, intelligence analyst senior di Sixgill, all’Independent. Aggiunge che bloccare del tutto operazioni del genere è molto difficile, ma almeno si potrebbero prendere delle contromisure per diminuire il più possibile tale fenomeno. Nel 2018 si è assistito ad un numero agghiacciante di truffe: ben 53 mila, secondo quanto ha riportato la società di sicurezza informatica Zerofox.
Riuscirà Epic Games a risolvere il problema, oppure dovremo assistere ancora a tali furti?