Inaugura sabato 23 marzo, alle 17.30, Maggic Cube di Adji Dieye, la mostra fotografica del 29° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina – FESCAAAL negli spazi del Festival Center, (Casa del Pane – Casello Ovest di Porta Venezia).
15 foto inedite, presentate in un suggestivo allestimento tematico, che offrono un ritratto, analitico e creativo, di un vero e proprio fenomeno sociale ed economico: la diffusione di prodotti alimentari occidentali esportati e venduti sul mercato africano.
Adji concentra la sua analisi su uno di questi, i dadi da cucina, e crea “Maggic Cube”, un marchio fittizio che diventa l’espediente narrativo per sviluppare un percorso espositivo che costringe il visitatore a prendere coscienza di una dinamica che ha alterato le tradizioni alimentari locali, al punto da trasformare un prodotto industriale occidentale in uno degli ingredienti fondamentali della cucina senegalese e di tutta l’Africa occidentale.
Il “Maggic Cube” viene evocato in modo quasi ossessivo in ogni immagine, i colori del suo packaging, il rosso e il giallo, diventano pattern, tessuti e sfondi, potenti e ingombranti, sui quali si stagliano i ritratti: soggetti, prevalentemente femminili, in pose immobili e standardizzate, che appaiono rigidi, privi di una vera autonomia di movimento o di scelta.
Un progetto ambizioso quello della giovane fotografa italo-senegalese, classe 1991, che con Maggic Cube trasporta il visitatore indietro nel tempo, dentro gli studi fotografici in voga negli anni ’60 e ‘70 in Africa occidentale, dedicando un omaggioalla tradizione fotografica di artisti come Seydou Keïta, Mama Casset, Malick Sidibé e Sory Sanlé.
“Questo percorso fotografico” come sottolinea Maria Pia Bernardoni, curatrice di LagosPhoto (con cui il FESCAAAL collabora ormai da quattro anni) e di Maggic Cube, “è la rappresentazione visuale di un fenomeno pervasivo di colonizzazione del mercato alimentare africano da parte di prodotti di produzione industriale occidentale, fatti passare come elementi essenziali della tradizione culinaria locale”.