Indivisible è stato reso disponibile l’8 ottobre 2019 per PC(via GoG.com), PlayStation 4 e Xbox One; si tratta di un titolo non asseribile ad un genere specifico, in quanto esso unisce in sé meccaniche platform ed action RPG, sviluppato da Lab Zero Games e distribuito da 505 Games.
Inizialmente non sono stato molto convinto dal primo impatto visivo fornitomi dal trailer, in cui tutto mi sembrava fin troppo caotico e casuale, ma appena avute le mani sull’edizione PC di Indivisible mi son reso conto di essere stato fuorviato dal ritmo volutamente intenso del gioco; non vi è infatti una mera casualità generata dal pigiare tasti a caso del proprio controller(nel mio caso un classicissimo Dualshock 4), ma bensì un creare un ritmo frenetico di gioco in grado di adattarsi ad ogni creatura che ci si parerà davanti. Tempismo e frenesia sono infatti parte integrante del gameplay del titolo in questione, rendendolo decisamente movimentato e differente a seconda dell’impronta che ciascun giocatore darà al proprio modo di giocare. Ma andiamo a vedere tutto nel dettaglio, dai punti di forza alle criticità del gioco.
Una ragazza dalla mente aperta
Indivisible ha inizio in una località fantastica misteriosa, dove quattro eroi di cui non ci è concesso conoscere il nome affrontano un’altrettanto misteriosa quanto potente entità; il combattimento a cui ci è richiesto di partecipare, principalmente per familiarizzare con le dinamiche più elementari di gioco, non durerà molto, portando ad una tanto rapida quanto eclatante morte dell’entità per mano degli anonimi eroi. O almeno questo è ciò che sembra, in quanto un uomo in nero attende là dove tutto si è concluso con in mente un oscuro proposito.
Ma la nostra storia inizia ben più in là nel tempo, per la precisione ben sedici anni dopo quanto visto nell’introduzione, in un villaggio chiamato Ashwat, dove facciamo la conoscenza della vera protagonista di Indivisible, ovvero Ajna, un’iniziata alle tradizione monastiche combattive e spirituali sotto la guida di suo padre Indr. La routine è la solita al villaggio: svegliarsi presto, allenarsi, aiutare con le faccende casalinghe e così via; una realtà non troppo esaltante per una ragazzina nel pieno della sua adolescenza, insomma!
Ajna è infatti uno spirito ribelle pieno di energie, che una mattina però convoglia tutte contro suo padre, nel tentativo di scoprire qualcosa di più sull’identità della madre troppo a lungo ed ingiustamente celata da Indr. Inutile dire che la discussione non porta a nulla, eccezion fatta per una prematura fine dell’allenamento da parte del padre che scappa nuovamente dal confronto con la protagonista.
Ajna però, pentitasi dei modi bruschi con cui ha a tutti gli effetti aggredito verbalmente suo padre, torna al villaggio con l’intento di farsi perdonare…ma quello che la attende al ritorno la lascia senza fiato: suo padre morente riverso per le strade di Ashwat, ormai completamente dato alle fiamme per ordine di Dhar, un ufficiale superiore al servizio di Lord Ravannavar; la missione di questo spietato militare era proprio occuparsi di Indr, da lui chiamato eretico per motivi ignoti sia ad Ajna che al giocatore. In un impeto di rabbia la ragazzina si lancia in battaglia contro Dhar, uscendone vincitrice in modo particolare: sembrerebbe infatti che una volta sconfitto, l’ufficiale sia stato letteralmente catapultato all’interno della mente della protagonista, in quello che viene chiamato dal gioco Regno Interiore.
Dopo un sentito funerale, Ajna decide di partire alla volta del palazzo di Ravannavar, con l’intenzione di vendicare la gente del suo villaggio, ed in particolare suo padre; durante le fasi iniziali a farle compagnia ci sarà lo spietato Dhar, che, essendo irrimediabilmente interconnesso spiritualmente alla ragazza, non vede altra alternativa se non il combattere accanto a lei scortandola fino al castello, con la speranza di farla catturare e farsi liberare dalla sua prigionia. Per Ajna ha inizio un viaggio ben più grande di quello che si era prospettata all’inizio, in cui conoscerà ben altri ventitrè compagni d’avventura con cui potersi legare mentalmente: tanti individui legati da obiettivi comuni…tanti destini indivisibili, per l’appunto!
Freneticità ed esplorazione
Come ho già affermato in precedenza, ascrivere Indivisible ad un solo genere è particolarmente riduttivo, in quanto in esso troviamo elementi tipici derivanti da diverse esperienze videoludiche: il platforming è uno degli elementi fondamentali su cui il titolo si basa, la sua vera e propria struttura di sostegno, in quanto necessario per muoversi nella mappa di gioco in modo fluido; tale mappa richiama blandamente un ulteriore genere, quello dei metroidvania, dato che per sbloccare nuove zone necessarie all’avanzamento della trama saranno necessarie particolari abilità ed una buona dose di backtracking; infine il combattimento è d’ispirazione action RPG, ma preferisco approfondire tale aspetto nel prossimo paragrafo vista la sua importanza.
Combattere risulta essere uno dei nodi principali di tutto Indivisible, nonché l’aspetto più frenetico del titolo; di per sé la meccanica non risulterà complessa, ma occorrerà una buona dose di tempismo e riflessi pronti per non ritrovarsi col party totalmente KO dopo una parata mal riuscita, poiché i danni inferti dalle creature non sono affatto pochi! Nell’effettivo le azioni in combattimento sono attivabili pigiando il tasto corrispondente ai quattro personaggi presenti sullo schermo, con le corrispettive varianti tipiche di ciascuno selezionabili premendo al tempo stesso anche il direzionale alto o basso per diversificare l’approccio; per parare si userà lo stesso principio, pigiando il tasto del difensore al momento giusto per minimizzare i danni subiti. Usare l’approccio giusto è fondamentale per superare le difese dei molteplici nemici che si pareranno di fronte ad Ajna e compagni ed accumulare potere, usato per attivare le supermosse di ciascuno di loro, e l’esperienza per avanzare di livello. Una dinamica interessante sta nel fatto che diverse creature si debbano battere anche ricorrendo al platforming stesso, cosa che si incastra ottimamente in molteplici bossfight dotate di arene caratteristiche.
Sebbene inizialmente il combattimento all’interno di Indivisible esalti il giocatore, il passare del tempo farà notare l’eccessiva ripetitività di alcuni pattern di azione, cosa che renderà il gioco particolarmente stucchevole; gli sviluppatori han cercato di ovviare questo problema offrendo ben ventiquattro personaggi totali da poter sfruttare in battaglia, in modo da genere molteplici combinazioni di stile e approccio…cosa che però si rivela abbastanza fittizia se non in alcune piccole parti del titolo. Infatti, per quanto possa sembrare assurdo, il combattimento è sia croce che delizia di Indivisible, cosa attenuata da una giusta longevità del titolo, che nel caso fosse stata sbilanciata avrebbe portato il giocatore all’esasperazione.
Shonen videoludico
Indivisible è particolarmente interessante dal punto di vista artistico, in quanto le sue animazioni in 2D richiamano ampiamente alcuni shonen giapponesi, cosa che si sposa benissimo con una trama come quella presentata dal titolo. Di certo non il migliore lavoro attualmente disponibile sul mercato videoludico, ma sicuramente curato e dotato di un proprio stile caratteristico.
A livello sonoro il titolo riesce ad accompagnare bene il giocatore durante tutto il suo percorso, dotando ogni ambientazione di diversi brani che ne favoriscano l’immersione al suo interno; tutto questo è condito da un doppiaggio inglese tendenzialmente ottimo, salvo alcune forzature eccessive in alcuni momenti concitati del gioco.
Conclusioni
Indivisible è un gioco interessante sotto diversi punti di vista, che però fa fatica ad entrare nel cuore del giocatore! Questa sua frenesia e rapidità traspare, purtroppo, anche nella sua narrazione, fin troppo rapida per risultare coinvolgente al punto giusto. Nonostante questa sua poca memorabilità, il titolo risulta essere divertente e fornisce un’esperienza di gioco molto spensierata adattabile anche a chi si approccia al gaming in modo casuale. Vi ricordiamo inoltre che di Indivisible è prevista anche un’edizione per Switch di cui al momento non si ha una data d’uscita; vi invito quindi a continuare a seguirci per ulteriori informazioni in merito.