Quando immaginiamo i cavalieri dell’apocalisse in azione non li pensiamo mai mossi da un sincero coraggio, quanto semmai da un’arrogante sconsideratezza.
Più di una volta nel corso della saga di Darksiders non abbiamo visto i nostri protagonisti come dei puri eroi: avevamo semplicemente a che fare con dei cani sciolti con molto più potere di quello che le loro personalità avrebbero dovuto gestire in un ambiente di per se equilibrato.
È questa una delle cose che ho pensato trovandomi per le mani Daksiders Genesis, l’ultimo titolo della serie che stacca in maniera così netta dai suoi predecessori: è coraggio? Una scelta pensata? Una strategia frutto di una valutazione, o solo la mossa di un pazzo che gioca a scacchi, non dando nessun punto di riferimento all’avversario?
E soprattutto, funzionerà?
In arrivo su PC e Google Stadia e successivamente su Nintendo Switch, Playstation 4 e Xbox One, Darksiders Genesis narra nello specifico dell’avventura dei fratelli Guerra e Conflitto, che inviati in missione dal Consiglio nel periodo precedente alla nascita dell’uomo, dovranno fare luce sul mistero di alcune losche attività demoniache che non lasciano presagire nulla di buono. Gettati nella mischia, i due cavalieri si ritroveranno nel mezzo di una guerra di potere tra i demoni infernali tutt’altro che chiara, le cui battaglie sembrano tutte studiate da un oscuro marionettista non ancora rivelato.
Starà a loro a questo punto farsi strada tra il sangue dei nemici e gli inganni dei pericolosi inferi per salvaguardare ancora una volta l’equilibrio, e per farlo dovranno riuscire a collaborare come mai prima d’ora.
Sviluppato da Airship Syndicate, Darksiders Genesis si stacca con freschezza dal genere che ha definito tutta la saga di appartenenza: al di fuori di ogni ragionevole dubbio, il gameplay che il titolo propone è quello di un action RPG con visuale isometrica che dividendosi in missioni, chiamerà il giocatore a fare i conti con miriadi di mob e boss gargantueschi.
Se qualcuno ha detto Diablolike ha perfettamente ragione.
Pad alla mano in ogni caso il gameplay è assolutamente godibile, dinamico e in grado di offrire il piacere dell’esplorazione ai giocatori che vorranno raccogliere tutti i potenziamenti e i collezionabili. Durante le fasi di combattimento ci si troverà dunque a fare i conti col giusto mix di azione e riflessione, che saremo chiamati ad affrontare coniugando le abilità combattive uniche dei nostri due avatar.
A livello artistico, il titolo edito da THQ Nordic è assolutamente godibile, presentando ambientazioni curate e colorate senza mai renderle troppo opulente di dettagli in modo da farle sfociare nel “pesante”. Il colpo d’occhio è sempre soddisfacente e arioso, anche a fronte di zone chiuse e dell’incalzare dei combattimenti, che non sempre permette al giocatore di “godersi il panorama”.
Buone anche le animazioni in battaglia, il dispiegamento delle texture e la fluidità con la quale il gioco corre: risulta evidente che ci troviamo davanti ad un’ottima produzione anche sotto questo punto di vista, che mostra il fianco solo relativamente ad un paio di ingenuità sul lato della visualizzazione degli elementi a schermo quando passiamo davanti ad un ostacolo che ci impedisce la visione: in questo caso infatti solo il nostro protagonista viene evidenziato e mostrato oltre l’ostruzione, ma i nemici che lo circondano rimangono ignoti, andando a creare una grave lacuna dal punto di vista strategico.
Per quanto concerne il sonoro inoltre, Darksiders Genesis si impone come un opera di prima qualità, presentando una colonna sonora evocativa e studiata nel minimo particolare sempre per essere epica ed emozionale, oltre ad un doppiaggio italiano di perfetta fattura, che riesce a rendere ogni personaggio nella sua caratterizzazione senza scadere mai troppo nel pacchiano, rischio che trattando di guerre tra demoni e cavalieri dell’apocalisse è sempre terribilmente dietro l’angolo.
In conclusione, si può tranquillamente affermare che l’idea dietro a Darksiders Genesis fosse un azzardo quantomeno sconsiderato ma, ehi, ha funzionato a meraviglia.
La migrazione del brand dall’action game puro all’hack n’ slash isometrico è un successo, grazie soprattutto alla cura sul lato artistico e la profonda stabilità e coerenza su quello di gameplay e tecnico.
Calarsi nei panni di Guerra e Conflitto è un’esperienza divertente e beverina, a cui ogni giocatore potrà dare il livello di profondità che preferisce, trascinato in un mondo vivido e davvero in grado di divertire.
*versione testata: PC, grazie al codice Steam fornito dal Publisher