1 – Death Stranding
Hideo Kojima ha colpito ancora. Ce ne ha fatto parlare per anni, ha fatto crescere la curiosità ed il desiderio di poterlo finalmente giocare e, quando poi è arrivato, ci ha dimostrato di aver creato qualcosa di mai visto, qualcosa di totalmente nuovo e diverso.
Death Stranding è un capolavoro, da qualsiasi punto di vista lo si guardi: trama, gameplay, grafica, longevità, narrativa, colonne sonore e cast.
Ci porta un nuovo concept per un mondo che non ha più bisogno dei soliti sparatutto, bensì di riflessione e condivisione.
Checché se ne dica, Death Stranding è un gioco dell’anno annunciato da svariati anni.
2 – Sekiro: Shadows Die Twice
Conoscerete bene ormai From Software, la casa produttrice di Tenchu, Armored Core, Bloodborne e Dark Souls. La stessa in lavorazione su Elden Ring, un titolo in via di sviluppo che vede la collaborazione di George R. R. Martin.
Ecco, su ResetERA From Software è stata definita la “Leonardo DiCaprio” dei premi GOTY.
Ma questa volta, con Sekiro: Shadows Die Twice, è fuori discussione che From Software abbia fatto centro.
Il titolo ambientato in un fantasioso Giappone durante l’epoca Sengoku, è stato positivamente accolto dalla critica e dal pubblico di gamers, grazie all’unione tra i suoi caratteristici soulslike e gli stealth ninja in stile Tenchu.
Fatica un po’ ad ingranare sulle meccaniche di gioco, ma quantomeno l’esperienza narrativa ed artistica è mozzafiato.
3 – Kingdom Hearts 3
Gonfio dei premi della critica, Kingdom Hearts 3 prende l’eredità dell’amata saga Disney/Square Enix e la rilancia con eleganza e freschezza.
Già dal menù e dalle musiche, capiamo con quale mastodontica bestia sacra abbiamo a che fare.
KH3 ha tutto quello che ci serve per avere una piacevolissima esperienza di gioco: un gameplay variabile e nuovo, la fedeltà alla saga originale, la sensazione di star giocando finalmente un open world, una trama coinvolgente e tante cose da fare.
Purtroppo ritroviamo alcune pecche nello svolgimento della storia all’interno dei mondi Disney e Pixar, tipiche di KH, ma resta comunque un gioco in grado di farci chiudere un occhio.