Aspettare la release di Valorant è come svegliarsi un bel giorno di quarantena, guardare fuori dalla finestra e vedere delle enormi nuvole all’orizzonte: sai benissimo che quelle nuvole cambieranno le giornate a tutti, ma sei troppo curioso per chiuderti in casa più di quanto tu lo sia ora, quindi ti compri mouse e keyboard e aspetti che il ciclone Valorant arrivi anche a casa tua.
Annunciato già agli albori come la nuova creatura di Riot Games, team di sviluppo celebre per League of Legends che di recente si è imbarcato in collaborazioni diverse e con diversi sviluppatori per produrre nuovi giochi, Valorant ha visto sin da subito intorno a se un interesse enorme, figlio della florida community di LoL che ha potuto avvicinarsi immediatamente alle notizie relative al progetto.
Con l’uscita di una closed beta alla quale abbiamo avuto modo di partecipare anche noi masnadieri di Serial Gamer, Riot ha accresciuto ulteriormente l’interesse per la produzione, mostrandola ai giocatori nella sua anima, e facendo colpo nei loro cuori.
Le community, a gioco non ancora uscito, si stanno formando: ma che cos’è di fatto Valorant?
Valorant è un first person shooter che verrà reso disponibile esclusivamente su PC, con un’anima completamente tattica e una componente ruolistica importante maturata dalle esperienze della sotware house sul genere MOBA e senza dubbio anche dalla presa visione dei trend relativi appunto al genere dell’FPS tattico.
All’interno delle partite di Valorant team di 5 persone si sfidano in match divisi in 24 round: nei primi 12 una squadra sarà in attacco tentando di piazzare una classica carica e farla detonare difendendola dai difensori che dovranno disinnescarla, mentre per i secondi 12 round i ruoli si invertiranno: gli attaccanti si troveranno ad essere difensori e viceversa.
I round hanno una breve durata di circa 3 minuti, e vengono suddivisi in una prima breve fase in cui le squadre si preparano acquisendo equipaggiamento con valuta derivata dall’andamento del round precedente, e una successiva fase di vera azione.
L’azione poi, è ovviamente l’anima stessa di Valorant.
Come abbiamo detto il titolo è un FPS tattico, quindi non ci sarà troppo spazio per showdown all’ultima pallottola, e nel caso ci trovassimo nel mezzo di una sparatoria in campo aperto, probabilmente sarà perchè qualcuno ha sbagliato qualcosa; per colpire il nostro nemico avremo invece bisogno di una preparazione certosina in ogni particolare, derivata dalla conoscenza della mappa (una sola è presente nella beta), dal corretto utilizzo delle armi, dal posizionamento nostro e dei nostri compagni di squadra e dalla lettura delle mosse del nemico, che potrà avvenire grazie ad alcuni accorgimenti all’interno della partita. Sarà in ultimo fondamentale l’utilizzo nella maniera migliore delle abilità del nostro personaggio: ognuno dei diversi “operatori” che permette di schierare Valorant ha delle capacità specifiche e delle abilità uniche che lo rendono perfetto per un determinato compito in battaglia: dal supporto effettivo ai compagni, alla gestione degli spazi, alla preparazione di incursioni contro gli avversari. Ognuna di queste tipologie dovrà essere dunque sfruttata nella maniera migliore per mettere sotto scacco l’avversario, creando delle strategie sempre nuove e avvolgenti per stupire e colpire.
Dal punto di vista grafico le ambientazioni, le animazioni e i poligoni presenti in Valorant sono semplici, non particolarmente dettagliate e non puntano minimamente al realismo: i colori pastello e le forme arrotondate messe in campo su tutto il comparto, pur magari non soddisfacendo chi cercava un impatto diverso, riescono perfettamente a schematizzare all’occhio i punti più importanti su cui focalizzarsi durante le partite, e non ultimo a non rendere l’apparato visivo pesante a schermo, permettendo una fluidità di gioco perfetta già in questa fase di Beta testing.
Valorant non è solo una promessa, è una certezza gia oggi prima della sua uscita.
Il titolo di Riot Games convince in pieno dopo essersi mostrato nel suo gameplay per quelli che hanno provato la closed beta, e siamo sicuri che la sua formula di gioco, competitiva e tattica, riuscirà ad avvolgere grandi fette di pubblico una volta che il titolo sarà disponibile per tutti. Non si tratta propriamente di un gioco facile, ma quando verrà il suo momento ci aspettiamo che cambi di molto il panorama degli FPS tattici con il suo impatto e la sua capillarità.
È solo questione di tempo prima che Valorant cambi il mondo.