Da amante di quel genere, da molti considerato obsoleto, che sono le avventure grafiche punta e clicca anni ‘90 (da Maniac Mansion a Monkey Island e così via) e di tutto ciò che è cyberpunk, dal GDR cartaceo alla letteratura (William Gibson per esempio) passando per i fumetti (Transmetropolitan di Warren Ellis, se non lo avete fatto leggetelo subito) non potevo che rimanere affascinato da VirtuaVerse fin dal primo trailer. Il gioco di Theta Division, disponibile dallo scorso 12 maggio su Steam e GOG pubblicato da Blood Music, colpisce subito per la sua meravigliosa pixel art, per l’ambientazione tra il cyberpunk e il retrofuture e per una colonna sonora fantastica, tutti elementi che mi avevano tremendamente incuriosito e catturato prima ancora di avere la fortuna di poter provare e recensire per voi questo titolo. Eccovi quindi la nostra recensione approfondita!
Realtà integrata permanente
In VirtuaVerse vestiremo i panni di Nathan, un hacker/esperto di tecnologia che vive in un’immaginaria città di un futuro non troppo lontano in cui le Intelligenze Artificiali hanno preso il sopravvento e la maggior parte degli esseri umani vivono in una realtà integrata permanente collegata ad una singola rete neurale che ottimizza continuamente l’esperienza utente processando i loro dati personali. Il nostro protagonista però è uno dei pochi uomini ancora in grado di districarsi tra questa sorta di “Matrix” (a cui avrà accesso tramite visore AVR) e la realtà. Le vicende prendono il via in un’uggiosa mattinata, quando Nathan al suo risveglio scopre che la sua ragazza, Jay, lo ha lasciato con un bigliettino ed è scomparsa; come se non bastasse, nel sonno, il giovane ha pure rotto le lenti del proprio visore AVR.
E proprio il cercare di riparare il visore AVR e la ricerca di Jay saranno l’incipit della nostra avventura, che ci porterà ad incontrare gruppi di hacker, cyberguerre, tribù di criptosciamani, archeologi digitali e diverse decine di assurdi personaggi che popolano il distopico futuro immaginato da Theta Division.
Non mi dilungherò con ulteriori dettagli di trama per evitarvi qualsiasi tipo ulteriore di spoiler e mi limito a dirvi che le 15-20 ore che vi serviranno per portare a termine VirtuaVerse sono sceneggiate in maniera molto originale e che non mancano tonnellate di citazioni (sia ad opere sci-fi cyberpunk che ad altre avventure punta e clicca) e che il mondo di gioco è arricchito da moltissimi dettagli e da una varietà davvero incredibile di location, ognuna con oggetti con cui dovremo interagire e possibilità di approfondire la nostra conoscenza del futuro cyberpunk in cui vivono i protagonisti (da chat virtuali per appuntamenti online ad una selezione spassosissima di film disponibili sui terminali, che anche se non potremo fisicamente visionare hanno tutti titoli evocativi e chiaramente citazionisti, giusto per farvi un paio di esempi.
A livello di gameplay avremo a disposizione i classici strumenti tipici del genere e tutti coloro che sono più avvezzi alle avventure punta e clicca si ritroveranno subito a proprio agio nelle dinamiche offerte dagli sviluppatori; dovremo leggere molto bene le reazioni, che sfondano la “quarta parete”, che il nostro protagonista avrà raccogliendo gli oggetti, interagire con questi e combinarli per risolvere i numerosi enigmi proposti e proseguire con la storia. La possibilità di usare il visore AVR per cambiare completamente la percezione degli scenari e della realtà del mondo di gioco è un’ottima scelta che ci permette di variare gli approcci e che consente a VirtuaVerse di proporre situazioni che non risulteranno mai ripetitive, cosa che ritengo essere uno dei maggiori punti di forza della produzione. Gli enigmi e il combinare oggetti, ovviamente, non sono quasi mai risolvibili solo con la logica, ma ci si dovrà immergere completamente nel mondo immaginato da Theta Division e bisognerà gioco-forza andare a ritroso e procedere per tentativi, anche se di sicuro gli amanti del genere riusciranno a venire a capo di molte situazioni semplicemente usando un po’ di creatività e di immaginazione, nell’utilizzare gli elementi messi a disposizione, proprio come accadeva in giochi come Maniac Mansion, Day of the Tentacle e Monkey Island.
VirtuaVerse però non è solo un gioco scanzonato e divertente ma affronta anche tematiche serie e le azioni intraprese nel titolo avranno delle conseguenze che ci porteranno in più di un’occasione a riflettere su molti aspetti della nostra società che non sono poi così lontani da quelli del mondo di gioco.
Bastano pochi pixel per restare strabiliati
A livello artistico VirtuaVerse è la dimostrazione che non serve una grafica ultra-realistica per lasciare letteralmente strabiliati i giocatori, la pixel-art è realizzata in maniera ineccepibile e le ambientazioni e gli scenari sono così ricchi di dettagli che in più di un’occasione, durante la nostra run, ci hanno fatto provare una reale sensazione di stupore (e parlo al plurale perché è un’opinione condivisa anche da Mattia che ha mostrato il titolo su Twitch in queste settimane). Tutto, dalle animazioni alle scelte stilistiche è davvero di altissimo livello, con una cura del dettaglio che raramente abbiamo ammirato in produzioni con un budget simile e che ci sentiamo assolutamente di premiare in fase di giudizio, come potrete vedere più in basso.
Le ambientazioni e le location sono varie, ben strutturate come design e ricche, anzi ricchissime di informazioni utili sul mondo di gioco e sul distopico futuro in cui vive Nathan e i personaggi principali e secondari sono tutti caratterizzati benissimo sia dal punto di vista artistico che a livello di scrittura.
La colonna sonora, realizzata da Master Boot Records è, come il resto della produzione, di altissimo livello, con tracce memorabili che si addicono in maniera perfetta a questa avventura e permettono un’immersione ancora più profonda nel mondo di gioco; di ottima fattura anche la localizzazione in italiano dei sottotitoli.
In conclusione VirtuaVerse è un’avventura punta e clicca con ambientazione cyberpunk che ci sentiamo di consigliare assolutamente a tutti gli amanti del genere e anche a chi si dovesse approcciare solo ora a queste tipologie di produzioni. Un titolo con un’ottima trama e artisticamente splendido che vi intratterrà per 10-20 ore (a seconda della vostra attitudine a risolvere gli enigmi proposti) in maniera brillante e che visto il prezzo di lancio (14,99€) non dovete assolutamente farvi scappare, se ancora non lo avete aggiunto alle vostre librerie digitali su Steam o GOG.
*Versione testata: Steam, grazie ad un codice fornito dal publisher