C’è un gioco che più di altri ha saputo reggere alla prova del tempo e che ancora oggi è tra i preferiti di milioni di appassionati in tutto il mondo: il blackjack. Nato nel XVII secolo in Francia con il nome di Vingt-et-un (21), anche se esistono testimonianze di giochi simili anche in epoche precedenti, è ancora oggi, nell’epoca del gaming digitale e dello streaming live, una delle discipline più giocate a ogni latitudine. Proviamo a capirne i motivi e andiamo a conoscere la storia di un successo lungo più di tre secoli.
Secondo gli storici più accreditati il blackjack nasce in Francia intorno al 1700, secolo in cui si hanno le prime testimonianze di un gioco derivante dal Chemin de Fer e dal French Ferme e conosciuto nei casinò transalpini con il nome di 21. Altri studiosi, però, non condividono questa tesi e sottolineano come anche in Spagna, e già nel 1600, ci fosse un gioco simile, citato anche in una serie di novelle chiamate Novelas Ejemplares scritte da Miguel de Cervantes.
Il blackjack come lo conosciamo oggi, nome compreso, nasce invece nel XIX secolo, a seguito dei processi migratori che portarono migliaia di francesi a inseguire il sogno americano. Sbarcati oltreoceano, gli europei portarono il gioco nelle sale statunitensi e gli diedero il nome attuale ispirandosi alla combinazione di carte formata da asso e jack di picche: il massimo punteggio raggiungibile con le regole del tempo.
La vera versione moderna del gioco, però, nasce ufficialmente nel 1931, anno in cui l’amministrazione del Nevada legalizza le discipline da casinò e da il via alla costruzione delle sale da gioco che in breve tempo diventeranno delle vere e proprie leggende. Da quel giorno il blackjack diventa uno dei giochi più apprezzati e studiati, tanto da dar vita a modelli matematici e a tecniche più o meno ammesse per cercare la vittoria.
Oggi il blackjack si pratica principalmente online e rispetto alle versioni tradizionali presenta alcune varianti e giocate speciali. Uno sbarco sul web che non ha tolto interesse alla disciplina ma che, al contrario, ne ha esaltato le caratteristiche (velocità, facilità delle regole, adrenalina) allargando ulteriormente il pubblico di appassionati. E nel futuro si prevedono numeri in forte crescita. L’arrivo della modalità di gioco live in cui i giocatori possono rivivere le atmosfere delle sale da gioco reali e interagire con croupier in carne e ossa comodamente dal proprio divano ha ottenuto un successo incredibile. Ma la rivoluzione non sembra finita. Con l’ingresso in campo in pianta stabile della realtà virtuale la distanza tra gioco dal vivo e gioco online sarà ulteriormente ridotta, garantendo esperienze sempre più immersive e coinvolgenti.
Un altro grande merito del blackjack, e forse una delle ragioni alla base del suo successo planetario, è quella di aver dato vita a vere e proprie leggende e di essere stato protagonista di alcune delle pellicole cinematografiche più viste negli ultimi anni. Tra le più famose citazioni d’obbligo per “21” con Jim Sturgess e Laurence Fishburne, “Una notte da leoni” del 2009 e “Rain Man”, film cult con protagonisti un commovente Dustin Hoffman e Tom Cruise e vincitore di ben quattro premi Oscar.
Tra le storie più note legate al blackjack, non solo in campo cinematografico, c’è quella del MIT Team che nello scorso secolo riuscì a sbancare tutte le sale da gioco di Las Vegas grazie a un modello matematico estremamente avanzato per l’epoca. Non è l’unica. Molti non lo sanno ma esiste anche una competizione segreta conosciuta come “Blackjack Ball”: organizzata ogni anno in una località segreta, mette di fronte i migliori giocatori del mondo e li sottopone a prove di abilità dalla difficoltà estrema. Una competizione che da in premio la coppa Grosjean, il cui nome è ispirato a James Grosjean, campione assoluto e recordman di vittorie. Purtroppo però, James non può più partecipare: è ritenuto troppo abile per competere e nessuno è ancora riuscito a batterlo.