Nel 2004 poteva essere un’idea carina quella di prendere in mano un terreno e renderlo una impresa agricola di qualità : eravamo tutti più giovani e quello poteva essere un bel gioco. Ora sono passati 16 anni e la situazione si ripropone: saremo ancora dei bambini intraprendenti alle prese con la nostra fattoria o dei pragmatici imprenditori che prendono il profitto come primo obiettivo?
Oggi ci troviamo a parlare di Story of Seasons: Friends of mineral Town, reso disponibile su PC e Nintendo Switch il 20 luglio scorso grazie a Xseed games e pronto a riportare i giocatori di oggi, vecchi e nuovi, di nuovo in un mondo che ci era già stato proposto più di 15 anni fa: il titolo infatti altro non è che un remake del datato Harvest Moon: Friends of Mineral Town, che cambia qui nome in seguito alla detenzione dei diritti della saga Harvest Moon da parte degli sviluppatori di Marvelous.
La storia, seppur non identica a quella del titolo originale, si svolge in questa nuova veste del tutto similmente a quella già vista: sin dalle prime fasi saremo chiamati a prendere possesso e a gestire i terreni di nostro nonno e la sua fattoria, nella quale da piccoli passavamo le nostre estati. Il possedimento in realtà non versa affatto in buone condizioni e starà a noi gestirlo per sfruttare al meglio le sue grandi capacità produttive, ora offuscate dal disuso e dalla cura inesistente.
Per riuscire nella nostra missione dovremo essere a metà tra un contadino e un imprenditore, amando la nostra terra sempre con un occhio ai risultati che dovremo ottenere.
Il gameplay ci butta immediatamente in mezzo all’azione: dopo aver scelto tra modalità normale o facile e aver optato tra uno dei quattro modelli di personaggio disponibile, saremo subito chiamati a racimolare qualche soldo, raccogliere le risorse (per ora poche) che avremo a disposizione e vendere i frutti del nostro lavoro ai cittadini del vicino paese, stringendo con loro un legame di amicizia che sarà fondamentale per proseguire il nostro viaggio sulla via della ricchezza e dell’abbondanza.
Le cose, così come i profitti, miglioreranno presto: una volta che avremo imparato a gestire il calendario, le azioni da compiere quotidianamente e aver disegnato un piano efficiente di viaggi in città presso i negozi e la locanda, vedremo presto come il nostro capitale e le nostre potenzialità aumenteranno esponenzialmente. Certo arrivare dappertutto non sarà semplice ed essere produttivi al massimo, incastrando i tempi e i lavori non sarà certo rilassante, ma a giovarne saranno le nostre tasche, la nostra fattoria e soprattutto il nostro grande senso di soddisfazione nel vedere che le cose sui terreni del nonno vanno finalmente per il verso giusto.
Allevamento, coltivazione e scavi presso la miniera sono perfettamente inanellati all’Inter di questa produzione, e permettono di proporre un’offerta di gioco varia e divertente, dove i giocatori più tranquilli potranno vivere in serenità le giornate tipo del “settore primario” mentre i più esperti saranno chiamati ad un’efficienza quasi inumana, con grandi possibilità di miglioramento e ricompense adeguate in fatto di soddisfazioni in game.
Graficamente, il remake si pone nel panorama odierno come un ottimo lavoro: l’impatto visivo è fortemente svecchiato, e risulta grandemente godibile sia da grandi che da piccini. Mineral Town e tutti i suoi amici sono assolutamente attuali, e pronti a darci il benvenuto o il bentornato, comunque gradito.
Concludendo, Story of Seasons: Friends of Mineral Town si riesce a inserire nel panorama odierno come un prodotto equilibrato e di buon livello, capace di essere un punto di collegamento tra un titolo vecchio di 16 anni e un’audience ora totalmente cambiata rispetto ad allora, che potrà comunque godersi il titolo come fosse nuovo o come un ritorno gradito tra gli amici che hanno in qualche modo la storia del genere gestionale.