Inutile dire quanto io e tutta la redazione di Serial Gamer, per la quale divento referente per tutto questo articolo, siamo felici di lasciarci questo nefasto 2020 alle spalle; un anno difficile sotto tutti i punti di vista per via di questa maledetta pandemia che tuttora ci affligge e che per ovvi motivi ha intaccato pure il settore videoludico, il nostro settore di competenza. Ritardi a livello di sviluppo, smart working, problemi di distribuzione e chi più ne ha, più ne metta! Non il migliore dei momenti per inaugurare la nuova generazione insomma, ma nonostante le infauste premesse eccoci qui con due nuove console ed un anno ricco di titoli in grado di intrattenerci tra lockdown e zone rosse varie.
Questa volta però abbiamo optato per un approccio diverso dal solito per stilare la nostra personale classifica! Un approccio più democratico e capillare: ogni redattore ha infatti espresso le proprie preferenze in tutti gli ambiti che troverete di seguito, fino ad un massimo di dieci giochi in modo da variare il più possibile il parco titoli di cui mi accingo a parlarvi. Tutto questo articolo riassume l’opinione di ben tredici persone, ed è qui che collima un mese intero di chiacchierate, talvolta anche molto accese; il mio compito è quindi quello di farvi da cicerone tra queste preferenze, motivandole e contestualizzandole di volta in volta. Prima di iniziare però colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a tutto questo.
Grazie quindi a
Alessandro, Alex, BB, Davide, Lola, Kevin, Marko, Nipa, Pido, Reb, Sbambo ed il nostro caporedattore Eno.
Il vostro Lamentino Senzamani.
EVERGREEN
Iniziamo questa carrellata di categorie con i titoli che, nonostante siano passati anni (più o meno a seconda dei casi) dalla loro uscita, continuano ad allietare le nostre giornate tenendoci compagnia. In una redazione varia come la nostra non pensavo di ritrovare così tanti titoli ricorrenti, ma i miei colleghi mi hanno prontamente stupido. Preparatevi a viaggiare nel nostro personalissimo Viale dei Ricordi!
3°- Red Dead Redemption II
Iniziamo col botto, presentando uno dei più grandi titoli del 2018, se non addirittura di questo decennio! Red Dead Redemption II, gioco western prodotto e sviluppato dalla Rockstar, ha lasciato una grande impronta dentro qualsiasi giocatore che gli ci sia approcciato grazie ad un comparto narrativo decisamente profondo ed introspettivo ed un gameplay estremamente ben curato in pressoché ogni suo dettaglio. Sarà per via della sua modalità multiplayer, Red Dead Online, sarà perché non ci stanchiamo mai di iniziare una nuova run assieme ad Arthur Morgan, noi di Serial Gamer lo stiamo tuttora consumando. Lo consigliamo vivamente a chiunque, anche a coloro che non hanno giocato al suo predecessore del 2010, trattandosi infatti del suo prequel.

2°- The Binding of Isaac: Afterbirth +
Poteva mancare da questa classifica uno degli indie più apprezzati e longevi di questo decennio? The Binding of Isaac: Afterbirth + riesce sempre ad intrattenere, anche i giocatori che hanno all’attivo centinaia d’ore di gioco sullo stesso. Per via delle sue dinamiche roguelike, delle innumerevoli combinazioni possibili tra oggetti, delle sfide e dei suoi personaggi, segreti o meno, di cui completare ciascun obiettivo risulta essere una sfida non da poco, soprattutto nella sua edizione Afterbirth +, che racchiude in sé tutti i contenuti extra finora pubblicati e che aggiungono ulteriore carne alla già ricca brace. Se a questo si aggiunge anche l’uscita del suo nuovo DLC, Repentance, prevista per il primo quarto del 2021, otterrete un titolo che non potete assolutamente lasciarvi sfuggire.

1°- Gears 5
Ed è l’ultimo titolo della saga di Gears of War, sviluppato da The Coalition e prodotto da Xbox Game Studios, ad aggiudicarsi il trono in questa categoria; un gameplay frenetico e divertente che continua a vivere grazie alla sua modalità competitiva e ben strutturata chiamata Versus. Che sia per scoprire i misteri che avvolgono gli incubi di Kait Diaz oppure per crivellare violentemente qualche avversario casuale online, Gears 5 continua ad essere un ottimo e sanguinoso modo di passare il tempo. Vi ho detto anche del fatto che siano presenti delle motoseghe a baionetta? Ah no? Beh, fossi in voi terrei bene a mente questo amabilissimo e letale dettaglio.

MIGLIOR COOPERATIVO
Mai come quest’anno giocare online in coop è stato di così vitale importanza! Nei periodi di quarantena i videogiochi hanno svolto una funzione sociale decisamente vitale nella quotidianità di un incredibile numero di persone, anche di coloro che non vi si erano mai approcciati, ed il fenomeno Among Us lo dimostra ampiamente. Ma non siamo qui per parlare di fenomeni sociologici, qui ci occuperemo di tutti i titoli dell’anno in cui era necessario o semplicemente piacevole collaborare con gli altri giocatori, un contatto ludico fortificato dall’impossibilità di avere contatti veri e propri in tempi di covid.
3°- Call of Duty: Warzone
“Oh, ma stasera sei su CoD?” è decisamente una delle frasi che più ho sentito dire in ambito videoludico quest’anno. Tutti i videogiocatori, casual o meno, hanno fatto una partita a Call of Duty: Warzone, DLC standalone che presenta la modalità battle royale gratuita di Call of Duty: Modern Warfare uscito questo marzo. Gratis è sempre bello, e come abbiamo visto con tanti altri fenomeni a lui precedenti è uno dei fattori che attira il pubblico per la maggiore, ma è ancora più bello se a questo si va ad aggiungere un comparto tecnico degno dei titoli primari della saga di Infinity Ward, un continuo afflusso di aggiornamenti e il non indifferente crossplay che ha permesso di assottigliare ulteriormente i confini tra le varie piattaforme permettendo a molti di giocare con i propri amici abbattendo quelle che consideravamo barriere invalicabili, cosa decisamente da premiare vista la categoria che stiamo affrontando.

2°- The Dark Pictures: Little Hope
Anche questa volta il Curatore ci ha fornito la possibilità di vivere la sua nuova terrificante storia, The Dark Pictures: Little Hope, insieme ad altri giocatori nelle modalità Storia condivisa online od in quella Cinema dal vivo. Grazie a questa possibilità potremmo interpretare insieme ad altri quattro giocatori ciascuno dei protagonisti, rendendo l’esperienza ruolistica il più genuinamente realistica, dato che ognuno di loro si comporterà in maniera diversa a seconda del giocatore stesso. Inoltre giocare assieme ad un titolo horror è un buon modo per non morire d’infarto, cosa che personalmente parlando da fifone apprezzo molto. Immaginatevi una serata di questo tipo: pop corn, amici ed un nuovo titolo della Dark Pictures Anthology da godersi appieno tutti assieme; non sembra poi tanto male eh? Chiedetelo pure al Curatore.

1°- Animal Crossing: New Horizons
Ad incarnare appieno lo spirito cooperativo videoludicamente parlando quest’anno è indubbiamente Animal Crossing: New Horizons, che permette alla bellezza di ben otto giocatori contemporaneamente, online o in locale che sia, di passare del tempo in compagnia su una sola isola. Il nuovo capitolo della saga più spensierata e rilassante di sempre ci ha permesso di fare qualche gita fuori porta anche quando fuori dalla porta, quella della propria casa reale, non poteva uscire nessuno, risollevando il morale di molti regalando qualche piccolo e breve momento di totale spensieratezza; quei momenti in cui l’unica preoccupazione è decidere con gli amici se al proprio villager stia meglio la camicia a quadri o quella a fiori e di cui avevamo incredibilmente e insospettabilmente bisogno.

MIGLIOR COMPETITIVO
Premessa assolutamente necessaria previo evitare incomprensioni: non stiamo andando a trattare di esports in generale comprendendo di conseguenza anche più o meno vecchi giochi, ma dei migliori titoli dell’anno in cui vi è presente una modalità competitiva online che non deve essere obbligatoriamente classificata. Ho ritenuto necessario specificarlo perché abbiamo avuto lo stesso problema noi redattori nel capire cosa intendere con questa categoria nello specifico, di conseguenza meglio mettere le mani avanti anche nei confronti dei nostri lettori. Bando alle ciance e scopriamo assieme quali titoli ci hanno offerto il miglior metodo per prenderci a cazzotti/spararci/duellare/ecc… virtualmente quest’anno.
3°- Valorant
Non sono mai stato un gran fan della Riot Games per svariati motivi che non starò di certo qui ad elencarvi, ma c’è da dire che l’FPS tattico Valorant merita assolutamente un posto in questa classifica. Un titolo decisamente avvincente grazie ai suoi personaggi con relative abilità, armi e modalità di gioco, reso ancor più appetibile grazie alla sua gratuità, cosa che come ho detto poco sopra ha sempre un enorme impatto a livello di pubblico. Se la Riot manterrà la stessa politica che per anni ha sostenuto con League of Legends, il titolo in questione ha un margine di crescita assolutamente incredibile, ciò lo rende interessante anche in prospettiva.

2°- DOOM Eternal
DOOM Eternal, FPS sviluppato da id Software e pubblicato da Bethesda Softworks, è indubbiamente una tra le esperienze più frenetiche e divertenti dell’anno. E cosa potrebbe aggiungere quel tocco di pepe in più ad un titolo già così appetibile? Beh, sicuramente una modalità multiplayer competitiva in cui scannare altri agguerriti Doom Slayer come noi … magari nei panni dei tanto odiati demoni! La Battlemode è sicuramente un ottimo sviluppo multiplayer di ciò che già c’è di buono all’interno di questo sanguinoso titolo ampliandolo a livello di longevità e variandolo a dovere dal punto di vista del gameplay, sebbene sia da rivedere dal punto di vista del matchmaking.

1°- Call of Duty: Warzone
Chi non muore si rivede (più e più volte)! Call of Duty: Warzone parte da dove lo abbiamo lasciato poco fa, tra le quiete acque dei cooperativi, fa il giro di boa e si ritrova in cima ai titoli competitivi di quest’anno in piena scioltezza. Ad anelare alla vittoria ed al sangue del nemico in questo gioco ci sono stati moltissimi giocatori, ed altrettanti sono ancora attivi rendendo Warzone indiscutibilmente il fenomeno multiplayer dell’anno di maggior successo …insieme ad Among Us, che però non può competere per via del fatto di essere un titolo di due anni fa seppur esploso solo di recente. Lunga vita al re ed alla nostra piccola menzione onorevole!

MIGLIOR GAMEPLAY
Qui si parla di game design, fluidità tecnica ed innovazione nel settore, ma soprattutto di divertimento allo stato puro! E quest’anno di titoli che ci hanno intrattenuto ce ne sono stati parecchi in modi del tutto differenti gli uni dagli altri; si passa con molta facilità dallo stealth più letale, al pagare l’affitto a Tom Nook, alla frenesia omicida più assoluta nel giro di pochi mesi e talvolta addirittura giorni. Però quale di questi è riuscito a conquistare di più i nostri cuori e a tenerci incollati il più tempo possibile allo schermo? Andiamolo a scoprire assieme.
3°- Cyberpunk 2077
Oramai più un caso mediatico che altro, nonostante tutto il contorno e le miriadi di problematiche tecniche, Cyberpunk 2077 risulta un GDR parecchio divertente e che riesce ad esprimere relativamente bene quasi tutte le meccaniche del GDR cartaceo a cui è ispirato e di cui diventa anche il seguito, ovvero Cyberpunk 2020. La possibilità di sancire il percorso del proprio V in toto è decisamente uno dei pregi del titolo, offrendo una libertà interpretativa non da poco, che da giocatore di ruolo ho apprezzato parecchio, e che va a influire direttamente sulla narrativa dello stesso …ma di questo parleremo poi. Il gameplay vero e proprio è divertente e decisamente personificabile a seconda di come si voglia far progredire il proprio personaggio, andando a delineare stili di combattimento, personalità, hacking e cyberware dello stesso. Si ritrova in terza posizione solo per via della sua realizzazione tecnica decisamente vacillante, in particolare della sua versione console, e ad un IA decisamente poco intelligente che appiattisce notevolmente il suo grado sfida. CD Projekt Red poteva tranquillamente arrivare al primo posto, ma se un’intera versione risulta così problematica da risultare frustrante da giocare non potevamo spingerci oltre al terzo.

2°- DOOM Eternal
Di sicuro in questa categoria non poteva mancare DOOM Eternal, che mettendoci nei panni del Doom Slayer ci immerge nel divertimento puro sancito da frenesia, orde di demoni ed armi via via sempre più cafone. Una delle esperienze più al cardiopalma degli ultimi anni, risultando essere una buona sfida anche per chi di FPS vive; se a questo si aggiunge la sopraccitata modalità multigiocatore ed una colonna sonora da urlo otteniamo la ricetta per il massac…ehm intendevo dire per il divertimento perfetto! Un’ottima occasione per recuperare anche il suo predecessore del 2016.

1°- The Last of Us Parte II
Con The Last of Us Parte II la software house Naughty Dog ci ha permesso di continuare uno dei viaggi più sentiti a livello di storia videoludica, riuscendo a tirar fuori un titolo decisamente caparbio ed avvincente. Il suo gameplay è la giusta evoluzione di quanto già visto nel suo predecessore del 2013, risultando quindi più articolato e diversificato per motivi che, previo evitare spoiler, non andrò ad approfondire. Questo action game dotato di elementi di sopravvivenza, permette molta libertà nell’approccio coi nemici, decisamente più astuti e dal comportamento più realistico, uno dei miglioramenti assolutamente necessari, in questo nuovo capitolo. Questo, assieme alle aree di gioco che risultano decisamente più ampie e vive, mantiene sempre sul chi va là il giocatore che vi si approccia e lo costringe spesso a cambiare in modo dinamico l’approccio alle situazioni. Un gameplay decisamente immersivo sebbene dallo stampo tradizionale.

MIGLIOR NARRATIVA
Noi videogiocatori siamo sognatori per antonomasia: ci piace calarci in molteplici avventure e viverle appieno del loro potenziale, non accontentandoci solo di ciò che ci circonda! Per questo spesso ricerchiamo titoli che ci colpiscano dal punto di vista emotivo, che ci facciano empatizzare con loro, che ci possano colpire con la loro cruda spietatezza. Perché molti videogiochi, certo non tutti, accendono quella scintilla nelle recondite profondità dei nostri animi che ci ricorda di essere umani, e di conseguenza passionali, istintuali, viscerali ed emozionali. Molti videogiochi fanno più che distaccarci dalla realtà per qualche ora, riuscendo a divenire un vero e proprio prodotto artistico in grado di scuotere coscienze e porre questioni morali a chi vi si appropinqua in modo maturo. Quest’anno è esemplificatore di questo concetto, avendoci donato titoli in grado di scuotere violentemente gli animi delle persone, come si è ben visto per, purtroppo, i motivi sbagliati.
3°- Final Fantasy VII Remake
La storia narrata nel 1997 da Final Fantasy VII risulta essere una delle migliori a livello videoludico, anche dopo ben ventitré anni dalla sua uscita; inutile dire che la sua versione rivisitata nel Remake ci ha colpito allo stesso modo, ma è anche stata una sorpresa risultando dunque meritevole di stare su questo podio. Questo Remake va infatti a ripercorrere il primo arco narrativo di Final Fantasy VII, quello circoscritto alla distopica città di Midgar, fornendo però una nuova interpretazione degli eventi che conduce ad un finale decisamente stuzzicante ed inaspettato anche per chi come me conosce già il prodotto primevo e fa ben sperare sul nebuloso futuro del progetto. Dove ci porterà Tetsuya Nomura? Non lo so proprio, ma di sicuro ha l’attenzione mia e di moltissimi altri giocatori!

2°- Cyberpunk 2077
Se c’è un comparto in cui Cyberpunk 2077 risplende e non gli si può dire proprio niente a riguardo, quello è proprio la sua narrativa! La missione principale è costellata da numerosissimi e ben caratterizzati NPC da cui si dipaneranno altrettante missioni secondarie, tutte approfondite meticolosamente e dai molteplici svolgimenti a seconda del proprio stile di gioco. Un GDR allo stato puro, dove ogni risvolto narrativo è trattato con estrema cura e conduce ad uno dei quattro differenti finali. Se solo avessero dedicato la stessa cura anche in altri ambiti…

1°- The Last of Us Parte II
The Last of Us Parte II è indubbiamente uno dei giochi dalla sceneggiatura migliore della storia, andando a toccare temi decisamente sensibili con una spietatezza decisamente reale. Neil Druckmann ci conduce in questa serie di terribili peripezie con un ritmo incalzante e perfetto, riuscendo ad essere crudo e delicato al contempo. Il titolo ci ricorda ancora una volta che il vero mostro è l’essere umano esattamente come il suo predecessore, ma riuscendo ad essere decisamente più efficace man mano che si va a delineare questo nuovo e sanguinoso percorso per Ellie. Per questi motivi merita quest’ulteriore prima posizione anche, e soprattutto, in quest’ambito.

MIGLIOR STILE GRAFICO
In questa sezione non andremo a parlare solo di fotorealismo, ma anche di quanto un titolo riesca ad avere una propria identità artistica nel suo insieme. Il valore artistico di un gioco non sta semplicemente nel suo essere fedele alla realtà, ma nell’impatto visivo che esso ha sul giocatore. L’anno scorso ai Game Awards fu premiato Gris proprio per questo motivo, in quanto sicuramente a livello tecnico ci sono stati prodotti decisamente meglio realizzati ma nessuno riusciva ad incantare tanto quanto esso. Andiamo quindi a vedere quali titoli hanno avuto più carisma e di conseguenza sono riusciti a colpire di più noi redattori di Serial Gamer.
3°- Ori and the Will of the Wisps
Ori and the Will of the Wisps ha la magia che solo un dipinto può regalare! Un insieme di colori, disegni e fondali sublimi, un ambiente che reagisce alle sollecitazioni e nemici superbamente realizzati rendono questo gioco uno dei prodotti artistici più valevoli degli ultimi anni. Considerato anche il fatto che si tratti indie la qualità del prodotto si innalza drasticamente. Complimentoni quindi ai ragazzi di Moon Studios che rivedremo sicuramente più avanti in classifica.

2°- Crash Bandicoot 4: It’s About Time
Il nostro pelamele preferito torna in Crash Bandicoot 4: It’s About Time, nuovo capitolo canonico (occorre specificarlo ora) della saga a lui dedicata …e lo fa con gran classe sotto diversi punti di vista! Quello che più ci ha colpiti è proprio il restyling che i ragazzi di Toys for Bob hanno realizzato, dando a questo gioco un carattere decisamente spiccato e cartoonesco che ben si sposa con l’amatissimo Crash. Vi consiglio caldamente questo viaggio nel tempo in compagnia di questo stralunato bandicoot, all’interno dei vari mondi (“tempi” sarebbe più corrretto) ognuno dei quali dotato di un proprio ed originale design.

1°- The Last of Us Parte II
Io non ho idea di come un prodotto così sopraffino dal punto di vista tecnico quale è The Last of Us Parte II possa riuscire a girare su di una Play Station 4. Certo, metteva decisamente a dura prova la console, e se mi metto d’impegno la sento ancora decollare grazie alle sue ventole …eppure ci ritroviamo tra le mani un comparto tecnico tra i migliori di sempre. Ciò trascende il “semplice” fotorealismo delle cutscene, ma è frutto di una sapiente cura di quasi ogni singolo dettaglio da parte di Naughty Dog che sfiora il limite dell’incredibile che gli assicura un (altro) primo posto oltremodo meritato.

MIGLIOR STILE SONORO
Raramente un gioco ha un comparto sonoro insufficiente, ma decisamente pochi spiccano dal mucchio e rimangono impressi nelle nostre menti per anni divenendo parte anche della nostra di colonna sonora. Chiaramente non si tratta solo di tracce musicali, ma di una sintesi dell’intero comparto, includendo in sede di valutazione anche doppiaggio ed effetti sonori. Quest’anno ha saputo lasciare un’impronta decisamente importante da quel punto di vista, in particolar modo per quanto riguarda il primo posto …andiamo quindi a scoprirlo!
3°- Final Fantasy VII Remake
La colonna sonora di Final Fantasy VII era strabiliante già di per sé, ed attendevo con ansia il suo rifacimento all’interno del Remake. L’attesa è stata decisamente ben ripagata, ritrovandomi di fronte a capolavori frutto di rielaborazioni dirette dallo stesso maestro Nobuo Uematsu; a questo si aggiunge un doppiaggio ottimamente realizzato ed il cui labiale cambia seconda della lingua in cui lo si sta giocando, una chicca che fa decisamente piacere pur nella sua irrisorietà. One Winged Angel – Rebirth vale da sola l’intero acquisto del gioco e, sebbene io stia scherzando, una piccolissima parte dentro di me è realmente convinta di ciò.

2°- The Last of Us Parte II
Sempre parlando di grandi ritorni, anche all’interno di The Last of Us Parte II è stato un enorme piacere risentire il talentuosissimo premio Oscar Gustavo Santaolla; una colonna sonora che accompagna perfettamente il gioco in questo suo altalenarsi tra momenti delicati e pura concitazione, scandendone ottimamente i ritmi e non risultando mai banale. A questo si aggiunge un doppiaggio, anche nostrano, decisamente degno di nota che vede, anche qui, il ritorno dei membri del cast del precedente titolo.

1°- DOOM Eternal
In parole povere, DOOM Eternal risulta essere un CD composto da Mick Gordon in cui è incluso anche un ottimo gioco, e nel dirlo non sono neanche troppo distante dalla realtà. Il lavoro svolto da quel punto di vista è superbo, risultando il perfetto accompagnamento mentre si va in giro a massacrare demoni. Per non parlare poi degli effetti sonori perfetti che accompagneranno ogni nostra infernale battaglia. Attenzione però! Sbudellare nefande creature a suon di metal può generare assuefazione!

MIGLIOR SPORTIVO
Abbiamo deciso di inserire questa categoria in quanto questo genere di titoli ha dei parametri abbastanza unici da dover essere presi in considerazione e di conseguenza valutati usando un metro di giudizio differente. Il più grande obiettivo, oltre a divertire chiaramente, deve essere una verosimilarità ed una buona dose di fedeltà a ciò che accade nelle varie leghe sportive corrispettive creando un ambiente dinamico che si comporti in maniera intelligente, e pochi riescono in questo intento.
3°- F1 2020
Se siete appassionati di Formula 1 non potete lasciarvi sfuggire questo titolo targato Codemasters, vivendo il sogno di una vita in pista alla modalità Carriera,alla quale sono state aggiunte alcune nuove dinamiche per rinfrescarne lievemente il gameplay rispetto al suo predecessore.

2°- Football Manager 2021
La saga Football Manager ritorna in questa sua nuova e più performante iterazione, all’interno della quale si potrà gestire una squadra nella sua totalità nei panni del suo allenatore, scegliendo tra ben cinquanta possibili paesi con relative squadre e leghe. Quest’ibridazione tra gestionale e sportivo è una delle caratteristiche che potrebbe convincere anche giocatori che a titoli puramente sportivi solitamente non è interessato, risultando un prodotto decisamente valevole.

1°- NBA 2K21
La lega di basket più famosa del mondo fa sempre parlare di sé, anche in ambito videoludico. Questo NBA 2K21 pur non presentando eccessive novità rispetto al suo predecessore ci ha comunque colpiti, risultando un vero e proprio must per chiunque sia un appassionato ed un buon punto di partenza per chi all’NBA vuole avvicinarsi.

MIGLIOR INDIE
Spesso ingiustamente sottovalutate, le produzioni indie sono un ricettacolo incredibile di creatività dal grande potenziale e dal quale spesso fuoriescono perle videoludiche di rara bellezza. Proprio per questo invitiamo sempre qualunque giocatore a non partire prevenuto in ambito e di buttare un occhio in questa nicchia, che spesso offre un parco titoli decisamente più vario ed artisticamente valido rispetto a quelli prodotti da software house ben più che affermate; quest’anno è decisamente rappresentativo di questo concetto, e ve lo dimostriamo di seguito.
3°- Fall Guys: Ultimate Knockout
Molti giocatori tutt’ora attivi su Fall Guys: Ultimate Knockout non sanno che questo battle royale atipico sia frutto di una produzione indie curata da Mediatonic, complice anche il fatto di trovarsi di fronte ad un titolo curatissimo in ogni sua sfaccettatura, dal gameplay al simpatico e cartoonesco stile grafico. Vi è stato un momento, prima che Among Us riemergesse dal passato, in cui tutti parlavano di e giocavano a Fall Guys, complice anche il fatto d’essere stato regalato al day one sul Play Station Plus. Consigliatissimo per via della sua natura casual e spensierata, ma non fatevi ingannare …non sono carini e coccolosi come sembrano!

2°- Hades
Hades è la riconferma che i ragazzi di Supergiant Games meriterebbero molta più attenzione di quella che già godono. Vestendo i panni di Zagreus i giocatori dovranno trovare l’uscita degli Inferi in un mondo di volta in volta generato proceduralmente utilizzando armi sottratte al proprio malevolo padre, nientepopodimeno che Ade stesso, scoprendo sempre di più riguardo al suo nebuloso passato ad ogni suo nuovo tentativo. Questo titolo hack ‘n’ slash isometrico dal tocco roguelike presenta un gameplay solido, divertente e parecchio duraturo, ideale per chiunque ami le sfide crescenti.

1°- Ori and the Will of the Wisps
Tornare a parlare di Ori and the Will of the Wisps in questa categoria non dovrebbe stupirvi più di tanto; oltre al già citato comparto artistico troviamo un gameplay avvincente, un game design articolato ed un’ottima colonna sonora. Insomma tutti gli elementi per garantirsi questo primo posto qui, oltre che nel cuore di qualsiasi giocatore abbia voglia di avvicinarvisi.

MIGLIOR SVILUPPATORE
Prima di arrivare al clou del discorso presentandovi i nostri podi Top & Flop, abbiamo ritenuto necessario occuparci anche di chi i giochi li crea. Dietro a qualunque progetto ci sono anni di duro lavoro oltre che alla “semplice” passione ed è proprio per questo che abbiamo reputato necessario citare coloro che rendono possibile tutto questo. Quest’anno probabilmente non è il migliore per farlo, visti i numerosi scandali e controversie in ambito, ma sarebbe stato ingiusto omettere tale categoria per questo motivo.
3°- Moon Studios
Non è solo l’aver prodotto Ori and the Will of the Wisps, ma è la cura che questi ragazzi hanno messo nelle creazione in toto delle proprie opere a giustificare appieno la presenza di questa caparbissima software house indie nel nostro podio; inutile dire che guardiamo con sinceri interesse e curiosità il futuro che spetta a Moon Studios dopo lo strepitoso successo della saga dedicata ad Ori, nella speranza che mettano le stesse passione e dedizione che han dedicato allo spirito nei progetti futuri.

2°- id Software
id Software con il suo DOOM Eternal si è superata, mostrando appieno il suo potenziale coadiuvando in modo eccelso il suo comparto sonoro a quello puramente ludico. Questo progetto è una riconferma dell’eterno ed incondizionato amore che tale software house ha nei confronti di questa sua saga; un successo tale da rinnovare e rinsaldare ulteriormente la fiducia che i fan ripongono in loro.

1°- Naughty Dog
Il lavoro che negli ultimi anni ha preceduto l’uscita di un progetto mastodontico della portata di The Last of Us Parte II è da premiare senza alcun dubbio, il fatto che questo sia frutto di crunch un po’ meno. Nonostante ciò il prodotto finale è così valevole che ai ragazzi di Naughty Dog non gli si può dare meno che il primo posto.

FLOP
Il meglio lo lasciamo per ultimo, in modo da poterci rifare la bocca dopo aver parlato dei peggiori scivoloni dell’anno. Ogni anno ha i suoi titoli non appena finiti suscitano immediato pentimento anche per il solo aver pensato di comprarli, e quest’anno ci sono state anche delle notevoli scottature dovute a menzogne e promesse infrante da dover tenere in considerazione. Dopotutto che 2020 sarebbe se procedesse tutto bene? Abbiamo degli standard di delusione decisamente alti da dover rispettare qui!
3°- Fast and Furious Crossroads
Sapevamo in partenza che questo titolo sarebbe stato mediocre, fin dall’uscita del primo trailer, ed è inutile provare anche solo a dire il contrario. Il titolo sviluppato da Slightly Mad Studios e pubblicato da Bandai Namco Entertainment sembra direttamente uscito dai primi anni ‘10 ed invecchiato stramaledettamente male, sia per quanto riguarda gameplay sia per quanto riguarda la decisamente discutibile realizzazione tecnica. Morale della favola: mai comprare un videogioco tratto dai film, salvo rarissime eccezioni. E questa non è una di quelle.

2°- Cyberpunk 2077
Ecco arrivati al mio personalissimo tasto dolente targato CD Projekt Red, titolo su cui riponevo parecchie speranze e che ad oggi fatico a giocare anche solo per la quantità imbarazzante di crash, cali di frame, freeze, missioni buggate, nonostante i numerosi hotfix rilasciati. La software house polacca ha mentito spudoratamente riguardo al funzionamento del loro titolo su console, facendolo ugualmente uscire, e no: il problema non è il mio che lo gioco su un dispositivo obsoleto, in quanto questo dispositivo obsoleto regge titoli altrettanto se non più complessi di cui abbiamo anche parlato poco sopra; il problema è di chi dice che gira sorprendentemente bene su di esso con la consapevolezza di star mentendo. Questa piccola manovra ha portato alle conseguenze che ben conosciamo, e tutto questo è un vero peccato visto l’eccezionale comparto narrativo ed il gameplay divertente …se solo funzionasse. Speriamo in bene per gli update previsti ad inizio anno.

1°- Marvel’s Avengers
Parlando di potenziale decisamente sprecato videoludicamente parlando in questo 2020, il vincitore è decisamente Marvel’s Avengers, sviluppato da Crystal Dynamics e prodotto da Square Enix. Come si può sbagliare un videogioco sui più forti eroi della Terra ad un anno dalla fine della Infinity Saga è una domanda che tutt’ora echeggia nella mia mente e che trova risposta in due semplici concetti: ripetitività ed assenza di contenuti. Il titolo non spicca mai il volo, risultando per tutta la sua durata monotono e privo di un qualsivoglia senso di progressione, cosa dovuta anche ad un incomprensibile gestione del valore di Potenza. Di tutti i contenuti annunciati, nei primi quattro mesi l’unico ad essere uscito è stato il DLC gratuito dedicato ad Occhio di Falco 2, o Kate Bishop, che di certo non ha risollevato l’umore dell’utenza e non fa ben sperare per il futuro del cosiddetto Avengers Project.

GIOCO DELL’ANNO
Ed eccoci arrivati alla fine del percorso con l’assegnazione del nostro personalissimo GOTY made in Serial Gamer! Di sicuro dopo aver letto tutti i nostri pareri vi sarete fatti un’idea di quali titoli potreste trovare di seguito. Quale sarà il titolo che più ha segnato questo nostro anno? Andiamolo a scoprire assieme.
3°- Final Fantasy VII Remake
Questo Remake ci ha colpito sotto diversi punti di vista, primo dei quali il nuovo approccio al gameplay, frutto di un’ibridazione efficace della turnazione ATB classica con dinamiche dall’impronta più action. Il risultato è l’aver creato un gioco dotato di un dinamismo divertente ed articolato attorno al quale si sviluppa una delle storie videoludicamente parlando più belle pur nella sua rivisitazione e parzialità. A tutto ciò si aggiunge un ottimo comparto sonoro ed un comparto grafico che, sebbene nel complesso sia oltremodo buono, sarebbe potuto essere migliorato in qualche suo dettaglio, ma che risulta ampiamente godibile in ogni caso.

2°- Assassin’s Creed: Valhalla
Questa dovrebbe risultare indubbiamente una sorpresa, visto che il titolo Ubisoft non è mai comparso prima, ma è proprio questo il problema di far quadrare assieme quasi una quindicina di opinioni! Nel complesso il titolo funziona decisamente bene, così tanto da meritare di trovarsi qui nonostante non sia apparso prima. Il ritorno di Assassin’s Creed colpisce un 2020 che già per mesi ci aveva chiesto di essere dei veri vichinghi nelle nostre vite, e lo fa con un nuovo capitolo che vuole essere una celebrazione all’intera saga e al contempo un salto della fede in qualcosa di totalmente nuovo. Nei panni di Eivor saremo chiamati a vivere una saga epica in perfetto stile AC, con una storyline che è valsa all’opera svariate nomination come gioco dell’anno e che accompagna i giocatori tra i fiordi della Norvegia, le fredde colline inglesi e oltre ancora, in un open world evocativo e immersivo. La componente esplorativa e quella action-adventure, biglietto da visita dell’intera saga, sono qui sviluppate alla massima potenza. Solo poche ore di gioco seduti comodamente in poltrona e un posto nel Valhalla sarà vostro di diritto.

1°- The Last of Us Parte II
Non penso aveste dubbi a riguardo, dato che anche qui, come nei Game Awards, The Last of Us Parte II ha fatto letteralmente incetta di premi. Un gioco incredibile da praticamente ogni punto di vista e di cui sarebbe inutile ripetere nuovamente i pregi che ho già elencato poco di sopra. Un insieme di elementi che portano il nuovo titolo ND a vincere anche il nostro GOTY.

PIU’ ATTESO
Pensavate di esservi liberati di me, eh? La redazione però aveva intenzione di concludere quest’articolo con uno sguardo al futuro, ai titoli che più attendiamo e che non vediamo l’ora di avere tra le mani, figurativamente o meno che sia. Essi non si riferiscono a specifiche piattaforme, ma esprimono l’impellenza di noi redattori nei confronti dei titoli futuri più in generale. Ed è con questi che vi auguriamo un buon anno, nella vivissima speranza che possa essere migliore di quello che ci stiamo lasciando alle spalle!
3°- Horizon: Forbidden West
Il mondo creato da Guerrilla Games è qualcosa di meraviglioso per originalità, design e narrativa, e noi vediamo l’ora di poterci tornare assieme alla coraggiosa Aloy per continuare la sua storia in nuove ed ignote terre sulle nostre console Sony …soprattutto dopo il cliffhanger finale che ci ha lasciati con un’insaziabile voglia di sequel. Per ora non ci resta che attendere assaporando parsimoniosamente il trailer, nel quale viene indicato il 2021 come finestra di lancio, rilasciato durante l’evento Play Station 5 dell’11 giugno che potete trovare in calce, ammirando le nuove stupende ambientazioni e le mastodontiche creature meccaniche.
2°- God of War: Ragnarok
Ci è bastato un teaser trailer della durata di un minuto scarso, un simbolo ed un accenno ad un coro gregoriano ben noto: Kratos sta per tornare, la pura e semplice consapevolezza di ciò ha lasciato moltissimi fan travolti inevitabilmente dall’hype, me compreso. Le uniche cose che ci sono date sapere nonché il 2021 sia la sua possibile finestra di lancio su Play Station 5, “informazioni” che trovate nel suddetto teaser qui in calce.
1°- Halo Infinite
Al primo posto non poteva che esserci il nuovo titolo dedicato all’ormai iconico Master Chief, questo per una combinazione di due motivi principali: primo fra tutti vi è indubbiamente il fattore ritorno della beneamata saga, che non vede un capitolo della serie principale dall’uscita di Halo 5: Guardians nel 2015 in esclusiva Xbox One; secondariamente il fatto che il titolo dovesse essere L’esclusiva di lancio per la nuova console Microsoft, l’Xbox Series X, prima di essere rimandato al 2021 senza meglio precisare quando. Questo permetterà ai ragazzi di 343 Industries di pubblicare un gioco completo ed efficiente senza affrettarne lo sviluppo, cosa he quest’anno ha tenuto a ricordarci in qualche occasione. In compenso la Gameplay Premiere della Campagna rilasciata a luglio, e che potete trovare di seguito, ci ha lasciato uno dei meme più belli dell’anno quale Craig the Brute. Ed anche in vetta alla classifica dobbiamo accontentarci di un trailer e ben poche certezze, ma a che servirebbe questa categoria se non per parlare in prospettiva?