Sono in una terra inesplorata a metà strada tra midgard e il mondo dei giganti, vergine se non per le miriadi di goblin che scorrazzano per le sue foreste e armato solo della mia pellaccia, le brutte intenzioni, la maleducazione e le brutte figure che farò tentando di sopravvivere. Signori, benvenuti a Valheim.
Sviluppato da Iron Gate, il titolo di oggi si sta rivelando a dir poco fortunato su Steam: in sole due settimane le lande di Valheim hanno accolto già più di due milioni di Prodi vichinghi alla ricerca di gloria, cibo e un letto caldo per la lunga e fredda notte. Viene da sé che anche gli intrepidi Enejrhjar di Serial Gamer italia siano partiti alla volta della landa desolata: se non sarà la gloria, nessuno ci toglierà il nostro cibo e il letto caldo per la bla bla bla. Ad accogliere il nostro nuovo pg è l’affabile corvo Hugin, che ci spiega in quattro e quattr’otto come funziona l’ambiente qui da bravo segretario di Odino: dovremo badare a noi stessi e salvare i nove mondi tra un pasto e l’altro, ma anche questo non sarà un problema visto il tempo che intercorrerá tra i nostri pasti. Avremo a disposizione poche risorse per creare attrezzi rudimentali come torce e accette, e per ora queste ci saranno fondamentali. Il gameplay si mostra subito come un ruvido survival cooperativo, e che siamo da soli o in compagnia dovremo procacciarci tutto ciò che serve in primis per superare la giornata, e solo poi per vincere le ardue sfide che ci attendono. Legna e pietre saranno i nostri migliori amici in queste prime fasi di gioco, che utilizzeremo per costruire un porto sicuro. L’avventura verrà da sé, se tutto andrà bene…
La progressione all’interno della nostra partita, oltre che dall’avvicendarsi di giorno e notte, sarà definita dalle boss fight che affronteremo e che ci metteranno contro potenti creature della mitologia norrena, qui ricche di astio nei nostri confronti. Per fronteggiarle potremo avvalerci dell’aiuto dei nostri compagni o scendere in battaglia da soli, come dei veri vichinghi. O dei pazzi.
La quintessenza di Valheim però, fonte della sua grande fortuna, è il vero e proprio vivere il gioco, sopravvivere nelle gelide foreste e farsi strada verso la gloria: si tratta di meccaniche survival purissime, ma che si sono declinate in questo titolo in qualcosa di davvero divertente e capace di fare breccia nella mente di milioni di giocatori.
In termini tecnici il titolo di Iron Gate non è nulla di eccelso, e graficamente non offre molto di cui meravigliarsi: le ambientazioni sconfinate sono gradevoli, ma la cura per il comparto tecnico non è ciò che fa del gioco un vero e proprio fenomeno, i poligoni sono spesso molto squadrati, le animazioni basilari e le texture molto grezze. L’intero apparato risulta dunque solamente lo scheletro per quello che è davvero il succo del prodotto, e anche grazie a queste basi semplicistiche il frame rate si attesta solido e spesso impeccabile.
L’esperienza di Valheim è dunque in ultima analisi qualcosa di crudo, duro e puro. Il progetto è quello di un survival canonico e compatto sulle caratteristiche del genere, in grado in ogni caso di svilupparsi in maniera incredibilmente fluida e organica: la difficoltà non è eccessiva e la sfida bilanciata per enfatizzare l’esperienza stessa, che colpirà tutti noi vichinghi con forza ma senza stancare mai.
La fortuna del progetto in termini di pubblico e vendite poi, anche in questo early access, è un valore aggiuntivo che spronerà certamente gli sviluppatori a portare novità e contenti nuovi per le lande norrene di quello che a oggi è il vero fenomeno del 2021.
Staremo a vedere quanta vita c’è a Valheim, e come i vichinghi di tutto il mondo proveranno a difendere la loro dalle insidie della terra cruda.