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Spacebase Startopia: Un gestionale #alternativo – Recensione

1 Apr 2021 | Recensioni Videogiochi, Hardware, PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Recensioni, Videogiochi, Xbox One, Xbox Series S, Xbox Series X

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“Aiuto, stiamo per… Cos… Oh, scusa, sembra che il mio sistema non sia aggiornato, [vecchia memoria cancellata]; ecco, va molto meglio… BENVENUTO in Spacebase Startopia! Sono VAL, la tua utile e valida IA della Stazione Spaziale!

Secondo i miei archivi, questa Stazione non viene usata da 17 anni! Che strano. Inoltre, sembrerebbe che tu sia la sola forma di vita razionale in questo Settore. Bene, CONGRATULAZIONI! Ti nomino ufficialmente Comandante di questa Stazione Spaziale! Spero che avrai più successo del tuo predecessore che, secondo i registri, ehm… ha incontrato degli Alieni a forma di verme… Oh, nulla di cui preoccuparsi!

Spacebase Startopia è un gioco pubblicato da Kalypso Media Group GmbH, già nota per altri titoli di simulazione come Tropico e sviluppato da Realmforge Studios. Startopia è disponibile per PC, PlayStation 4 Xbox One e ottimizzato per Xbox serie X/S e PlayStation 5 dal 26 marzo, giocabile in single o multiplayer. Nasce come un gioco di simulazione, ma unisce le caratteristiche di un gestionale a quelle di un gioco di simulazione economica e RTS, in un mix ben equilibrato. Il tutto con quel pizzico di umorismo che piace tanto ai gamer di ogni età.

VAL, cosa ci faccio qui?

La stazione spaziale Startopia è dismessa da molto tempo. Ma tantissimi visitatori stanno arrivando. Chi prende in gestione la stazione si trova perciò a dover coordinare ogni attività per mantenere almeno un buon livello di efficienza e soddisfazione. 
VAL è l’IA che ci accoglie e ci guida. A modo suo. I compiti sono molteplici, le aspettative sono alte e VAL non perde occasione per ricordarci quanto le forme viventi a base di carbonio siano inette. Tu in particolare. 
Le forme di vita aliene che visitano la stazione sono molteplici e ognuna può lavorare in un determinato settore, per sfruttare al meglio le caratteristiche e i talenti della propria razza.

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I piccoli BOT-operai sono già pronti per costruire quanto necessario, ma avranno bisogno di un centro di ricarica e di ordini su cosa costruire. Sarà fondamentale assumere delle Driadi in grado di curarsi del Bioponte e far crescere la flora e la fauna presenti per ottenere le risorse necessarie, che poi verranno accumulate nella Stiva o riutilizzate in Fabbrica per costruire materiali più ricercati. I Visitatori sono molto esigenti, hanno bisogno di un Ostello per rifocillarsi, lavarsi e riposarsi, ma vorranno anche un pò di intrattenimento. Sul Divertiponte si possono costruire Discoteche, Sale Giochi e persino un delizioso CatCafè, con tanto di pratino e felini miagolanti, perché i visitatori non devono annoiarsi.

I Pirati Spaziali sono in agguato e metteranno i bastoni tra le ruote alla buona riuscita della stazione, piazzando bombe di Spax-Tura che dovranno essere individuate in breve tempo e smaltite. E più la stazione si espande più saranno necessarie nuove strutture. Dall’ospedale, per curare le nuove malattie e infezioni, alla prigione, per resistere agli attacchi galattici.

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Dinamiche di gioco

Dal menu principale è possibile scegliere tra le diverse modalità di gioco. Come single player o multiplayer si può scegliere di cominciare una campagna o fare una partita libera, decidendo in autonomia dimensioni della mappa e difficoltà.
Si può scegliere fra tre livelli di difficoltà: Cadetto, Comandante e Ammiraglio. Ad ogni livello di difficoltà variano le percentuali delle singole statistiche, come ad esempio l’energia bonus o le valutazioni negative o positive dei visitatori.
Nelle impostazioni di inizio partita è possibile scegliere la voce di Val. Rinunciateci, qualsiasi voce scegliate risulterà fastidiosa. Forse è un elemento voluto, visto che il bot non fa altro che ricordarci quanto siamo inetti e lenti. Ma si può anche scegliere di silenziarla e leggere autonomamente gli avvisi che manda regolarmente. 

L’intera struttura orbita nello spazio e ha forma circolare, divisa in 8 settori, di 3 ponti ciascuno. Ogni settore è separato dal limitrofo da paratie, sbloccabili, se il livello lo permette, con un pagamento di energia. Il ponte è diviso in tre sottosezioni: il sottoponte, il divertiponte, il bioponte. La partita ha inizio sempre dal sottoponte e anche l’accesso a ognuno di questi settori dipende dal livello, il divertiponte si sblocca solo successivamente.

In alto a sinistra viene sempre mostrata la mappa e il punto della stazione in cui ci si trova. In alto a destra si trovano le missioni e vengono spuntate automaticamente una volta compiute. Finite tutte le missioni si può passare al livello successivo.

Il menu di gioco è circolare e presenta varie opzioni, non tutte disponibili da subito:

  • Menu costruzione: apre il ventaglio di strutture e decorazioni che è possibile costruire per ogni settore in cui ci si trova.
  • Unità: gestire gli esseri viventi a bordo. I visitatori (il loro stato di salute, di umore, di fame e altre necessità)  e i dipendenti (vederne i bisogni e lo stato, assumerne di nuovi o licenziarne altri) sono divisi per razza, perché ogni tipologia lavora in un settore differente.
  • Ricerca: per sbloccare nuove strutture, sia per migliorare la stazione spaziale, sia per fronteggiare i Pirati dello Spazio e altri nemici. 
  • Vautazioni della stazione: le recensioni lasciate dai visitatori e dipendenti. Se i dipendenti sono scontenti potrebbero licenziarsi!
  • Terraformazione: (opzione solo per il Bioponte) consente di modificare manualmente la conformazione del terreno nel Bioponte. Si possono creare montagne , avvallamenti e laghi o cambiare bioma per ampliare la gamma della fauna presente e, quindi, delle risorse disponibili.
  • Strati: è sempre possibile tenere sotto controllo i livelli di crescita e di ossigeno. La grafica, con effetto termovisione, evidenzia lo stato di crescita delle piante o il livello di inquinamento della stazione, aiutando a migliorare nei punti critici.
  • Shop di Val: 3 nuove offerte aggiornate periodicamente, tutte per implementare l’efficienza della stazione. 
  • Cronologia eventi: tiene traccia delle ultime scelte fatte e delle comunicazioni di VAL

Con la modalità di gioco “campagna” sono previste 10 missioni. In primis si imparerà a gestire la spazzatura che è possibile riciclare per ottenere energia, utile per poter costruire nuove strutture per la base, assumere dipendenti, aprire le paratie tra i settori e anche decorare l’ambiente. Ci sono livelli dedicati alla costruzione di strutture, come la prigione. Andando avanti si potranno sbloccare altre sezioni relative al flusso di visitatori e anche una sezione dedicata al combattimento e al sabotaggio.

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Originale e Divertente: #alternativo

L’ambientazione non è nuova agli appassionati di saghe scientifiche. Ma per un gestionale è molto innovativo e insolito. Innanzitutto è meritevole l’idea che tramite la spazzatura riciclata si può generare energia. Un gestionale di simulazione anche economica, svincolato dal denaro, visto che l’energia può essere usata come moneta sia per costruire strutture utili alla stazione, sia per pagare i dipendenti che lavorano nei vari settori.

I simboli che appaiono sopra ogni personaggio indicano una necessità, cliccando per vedere i dettagli si scopre una chicca davvero notevole: Vistagram è il social usato sulla stazione, come un Instagram spaziale con tanto di hashtag tramite il quale i visitatori e i dipendenti della stazione si lamentano dei disservizi o lodano la pulizia e l’efficienza. I commenti dei visitatori sono davvero spassosi, anche quelli negativi: “mi sento male #vadodaldottore

Ma, attenzione, perché i Pirati Spaziali sono sempre in agguato, come i criminali che si infiltrano all’interno della stazione di Startopia, per questo è necessario costruire una prigione. I droni penseranno a identificare i malfattori, questi sono portati in prigione e poi in un centro di rieducazione per essere riabilitati alla società. Che dire? In questo futuro in cui ci troviamo hanno pensato proprio a tutto.

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Comandante a Val: chiedo supporto tecnico – come funziona questa stazione?!

Si può definire insolito anche ciò che riguarda il sistema di gioco e di controllo della stazione. Serve un po’ per prenderci la mano, ma una volta imparate anche le scorciatoie dei tasti si può eseguire tutto in breve tempo. 

Un avviso all’inizio mette in guardia chi soffre di chinetosi, in effetti il rischio di mal di mare è alto. La stazione, essendo circolare, avrà delle sezioni che non sono piane, bensì curve. La possibilità di muovere l’inquadratura in ogni direzione, anche in altezza, rende tutto più complicato, ma è questione d’abitudine. Probabilmente da pc è molto più semplice mantenere l’inquadratura sul fondo e spostarsi lateralmente. 

Cliccando sulla struttura o sul personaggio si apre un menu dal quale è possibile vedere la situazione generale e gestire eventuali disservizi. C’è una sezione di info molto dettagliata e anche piccole curiosità o aneddoti divertenti.

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La grafica è molto invitante e ben curata in ogni dettaglio. Dovendo gestire diverse cose contemporaneamente, alcune minuzie potranno sfuggire, ma guardando con attenzione si noteranno molti particolari simpatici sparsi nei dettagli delle strutture e dei personaggi. 

Anche i messaggi di avviso e il menu principale sono graficamente fluidi, nonostante la mole di informazioni che ogni settore/oggetto/personaggio contiene. 

All’inizio del gioco e alla fine di alcune missioni particolari, c’è una intro a mo’ di fumetto che racconta una parte di trama, antecedente o intermedia al momento del gioco. un intermezzo davvero stimolante e apprezzato sia dal punto di vista grafico, che spezza il gioco senza interrompere la concentrazione, ma anzi appassionando ancora di più. Soprattutto perché esalta l’umorismo presente anche durante il gioco, ricordando esempi più illustri (non vorrei esagerare citando la Guida Galattica per Autostoppisti) in cui comicità e ironia si uniscono formando un ottimo mix.

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La parte sonora è perfettamente in linea con l’ambientazione. Nel menu di gioco iniziale è presente un sottofondo cyber che diminuisce, forse troppo, di volume nel momento in cui VAL trasmette delle comunicazioni importanti. La melodia durante la partita è differente, coerente e affatto fastidiosa. Le comunicazioni di VAL sono numerose e, se non si sceglie la modalità silenziosa, saranno quelle a fare da sottofondo alla partita.

Startopia offre diverse possibilità di partita, aumentando esponenzialmente le ore di gioco sfruttabili. L’opportunità di cooperazione con il Multiplayer permette di entrare in una modalità differente, agevolando alcune dinamiche, ma aumentandone la difficoltà. Se da un lato il Tutorial non è abbastanza specifico e di supporto per chi si approccia per la prima volta a questo titolo, la possibilità di creare una partita libera (sandbox) permette di facilitare la giocata e far entrare nel vivo della stazione spaziale e delle sue dinamiche interne.

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…sono solo una forma di carbonio, del resto!

Questa recensione è stata effettuata grazie al codice di gioco fornito per Xbox e la sottoscritta non è una gamer da console. Sono certa che è un gioco che è molto più godibile da PC, per la rapidità con cui si può cliccare su vari elementi e muoversi all’interno della stazione. Personalmente, sono stata piantata per 3 giorni sullo stesso livello perché non riuscivo a capire come ottenere una risorsa e, nuovamente, dopo qualche livello perché non sapevo cosa mi chiedesse la missione. Ma rientro anche io nel fantastico mondo dei novellini senzamani, infatti, basta proseguire un pò nella missione, scoprire nuove cose e tutto si fa più comprensibile. Startopia è un gioco che si apprezza giocandolo, all’inizio sembra oberarti di informazioni e attività non gestibili contemporaneamente, ma man mano se ne apprezza la complessità e la varietà. E l’IA VAL non perde occasione per dire la sua se la situazione si fa critica, è un ottimo aiuto alla gestione e anche se non si è capaci, come la sottoscritta, almeno strappa qualche risata.

L’ambientazione è davvero curata e la trama divertente, come anche gli aneddoti che VAL racconta durante la partita e quelli scritti nelle descrizioni. Per esempio nel Bioponte troviamo gli Alberi di Cyrstyl e in descrizione: “[…]innumerevoli alieni perdono la vita a causa dell’innocuo albero, perché le loro lingue rimangono congelate, dopo averlo leccato. Finora, non sono state effettuate ricerche sul perché gli alieni facciano una cosa simile.”

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In conclusione, i giochi di simulazione e gestionali non sono mai semplici e intuitivi e spesso l’esperienza di gioco migliora con la conoscenza dello stesso. In questo caso, in Startopia, unendo più campi – gestionale economico e RTS – la difficoltà aumenta, ma anche la godibilità del gioco. Con l’aspetto grafico e sonoro, che sono davvero particolareggiati e curati ed un’ambientazione dettagliata e divertente, il risultato è un gioco soddisfacente sotto molteplici punti di vista. Per quanto siano davvero numerose e accurate le descrizioni, migliorerei senza dubbio le spiegazioni delle missioni o aggiungerei al menu principale un compendio riassuntivo delle risorse o delle modalità di produzione, anche solo per chi volesse perdere tempo a leggere tutte le curiosità. Assolutamente utile per chi, come me, non ha la minima idea di cosa deve fare né di come riuscirci.

Pertanto, vale assolutamente la pena di giocare a Spacebase Startopia. Perdetevi tra le discoteche e i caffè di gattini, ripulite il ponte dai rifiuti degli alieni incivili e combattete il crimine con la avanzata tecnologia spaziale! E speriamo che, per una volta, VAL si ricreda sulle forme di carbonio 😉

*Versione testata: Xbox su Xbox Series S, grazie ad un codice digitale fornito dal publisher

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Spacebase Startopia

€59,99
7.8

Ambientazione

8.0/10

Grafica

8.0/10

Gameplay

7.5/10

Sonoro

7.5/10

Longevità

8.0/10

Pro

  • Ambientazione avvincente
  • Grafica accurata
  • Ottimo mix di simulazione/gestionale/RTS
  • Elementi comici riusciti

Contro

  • Dinamica di gioco a volte macchinosa
  • Ricerca delle informazioni relative alle missioni dispersiva

Silvia La Zi Mesina

Nasconde la sua vera identità da quando aveva 5 anni, come Carmen San Diego. Ha studiato arte, ma era solo una copertura. In realtà non ha mai superato il finale di Lost e annega i suoi dispiaceri in ogni genere di film e serie TV.

Silvia La Zi Mesina

Nasconde la sua vera identità da quando aveva 5 anni, come Carmen San Diego. Ha studiato arte, ma era solo una copertura. In realtà non ha mai superato il finale di Lost e annega i suoi dispiaceri in ogni genere di film e serie TV.

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