Capita molto spesso che alcuni giochi facciano il proprio debutto su alcune piattaforme per poi espandersi su nuove altre una volta consolidato il proprio successo, ed il caso di UnderMine è abbastanza esemplificativo a riguardo. Questo indie roguelike sviluppato da Thorium è infatti inizialmente approdato il 6 agosto 2020 su Linux, Mac, PC (via Steam) ed Xbox One, per poi giungere sulle rimanenti console old-gen quest’anno, sebbene in due date nuovamente separate: l’11 febbraio su Switch ed infine il 30 marzo su PlayStation 4. Tale recensione in particolare andrà ad esaminare dettagliatamente proprio questa sua ultima iterazione su console Sony, di cui il publisher ci ha gentilmente fornito il codice.
Adoro visceralmente il genere roguelike, e le mie svariate centinaia di ore su The Binding of Isaac possono farmi da testimone. La sensazione di vivere in ogni momento una run completamente differente dalle precedenti, riuscendo a sopravvivere al meglio delle proprie capacità grazie alle risorse casuali fornite in livelli generati proceduralmente riesce ad avere un’attrattiva decisamente forte per me, nonostante le non indifferenti difficoltà tipiche del genere. Genere in cui viene premiata la costanza, la capacità di apprendere, la buona memoria, i riflessi, tutti elementi che si andranno a forgiare progressivamente nel bagaglio del giocatore per tutta la durata di questi peculiari titoli, nonostante la totale casualità che ne permea le dinamiche principali.
Tutti questi elementi vivono e risplendono all’interno di UnderMine, titolo che ha saputo divertirmi per moltissime ore e di cui tuttora, mentre scrivo la recensione, devo ancora scoprirne molteplici segreti. Un buon lavoro che prende spunto dai fasti che lo hanno preceduto, sapendosi però innovare ed evolvere in un modo tutto suo, risultando un prodotto carismatico e valido piuttosto che uno dei tanti cloni senz’anima di Isaac che spesso incontro negli store digitali.
Le perigliose viscere di Delvemore
Nel fantastico regno di Delvemore, l’arcimago Arkanos è impegnato a scoprire i misteri che si celano nelle viscere della terra, per la precisione nei dungeon meglio noti come UnderMine, per l’appunto. Un’alta e pomposa carica come la sua però non può sporcarsi le mani direttamente mettendo a rischio la sua preziosissima vittima, decidendo quindi di affibbiare tale compito a dei villici sacrificabili. Molti villici. Tonnellate di villici. Forse anche troppi villici…
Ad ognuno di questi contadini corrisponderà infatti una diversa run all’interno dell’ UnderMine, nel quale si calerà armato di piccone, un sacco per raccogliere l’oro ed un fedelissimo canarino di cui parleremo poco più avanti. Il nostro compito nei panni dei poveri malcapitati sarà quello di addentrarsi il più possibile all’interno dei dungeon, piano dopo piano, nemico dopo nemico, oggetto casuale dopo oggetto casuale. Nel frattempo potremmo raccogliere oro e thorium, ambedue risorse necessarie per acquistare potenziamenti temporanei e/o permanenti a seconda delle nostre scelte, sebbene solamente una parte dell’oro potrà essere conservata grazie all’intervento del sopraccitato canarino all’inevitabile morte del nostro personaggio.
Ma non vi è nulla da temere: morto un villico se ne manda al mattatoio un altro… ma ogni volta con una preparazione sempre maggiore, anche grazie ai vari npc che salveremo durante le nostre scorribande e che ci permetteranno di migliorarci in ogni ambito. Tra power up, boss mortali, build sinergiche da ricercare e costruire, UnderMine è una piccola perla videoludica tutta da scoprire, che cela al suo interno molti segreti sia dal punto di vista narrativo che da quello prettamente ludico.
Nuova run, nuova avventura, stesso stile cartoonesco
UnderMine ha un comparto grafico caratteristico e ben strutturato, presentando una pixel art con prospettiva dall’alto molto cartoonesca e simpatica, quasi si trattasse di un fumetto videoludico dai toni volutamente irriverenti che ben si addice agli npc che andranno a caratterizzare lo spirito dell’opera.
Il reparto sonoro è funzionale e ben realizzato, e, sebbene non spicchi particolarmente, riesce a rispettare appieno il sopraccitato spirito umoristico… nonostante il genocidio che il giocatore sta perpetrando assieme a quel manipolatore di Arkanos!!
Conclusioni
Ho apprezzato moltissimo UnderMine in ogni suo aspetto, ma quello che mi ha colpito di più è indiscutibilmente la sua incredibile longevità. Il gioco infatti, a fronte dell’ottimo prezzo di 16,99 € sul PlayStation Store, offre moltissime ore di divertimento, molte più di quelle che mi sarei aspettato dopo un primo timido approccio. Un titolo che ha un obiettivo particolarmente arduo e che richiederà una buona dose di applicazione anche a chi proviene da altri titoli roguelike, ma che può essere abbondantemente goduto anche da chi a questo genere non si è mai avvicinato. Il porting su PS 4 è inoltre un ottimo modo di ampliare ulteriormente il suo bacino d’utenza, anche grazie alla sua ottima realizzazione tecnica; un’ottima occasione per recuperare questa piccola perlina roguelike per chi non ha potuto farlo prima non possedendo le altre piattaforme d’uscita.