Quando annunciato, l’apocalisse arriva sempre, e su The Elder Scrolls Online si annuncia tendenzialmente un’apocalisse all’anno
Anche per questo ciclo, infatti, le avvisaglie c’erano tutte, ed erano state sviscerate con gli scorsi dlc di ESO, che vanno a culminare narrativamente nel prodotto che abbiamo per le mani oggi: l’espansione annuale di The Elder Scrolls Online: Blackwood.
Siamo di fatto ad un sifone degli eventi, in cui tutte le precedenti mosse fatte dalle grandi potenze in gioco danno i loro frutti in una battaglia finale che ci metterà a fronteggiare un nuovo, ben conosciuto nemico
Mehrunes Dagon, infatti, principe daedrico dell’ambizione e della distribuzione, ha iniziato a muoversi tempo fa per mettere le sue manacce su Nirn, e con Blackwood esce finalmente allo scoperto per scagliare un’offensiva che vuole essere quella definitiva. Per mezzo della crudele setta della Waking Flame, il daedra cerca infatti di impossessarsi di qualcosa conosciuto come “le quattro ambizioni”, delle entità sconosciute che stando alla saggezza blasfema contenuta nel Misterious Xarxes, il libro di Dagon, donerebbero al semidio il potere necessario per scendere su Tamriel in forma fisica, e reclamare il controllo sulla terra. (S) fortunatamente il buon vecchio Vestige è disponibile per mettere in ordine la situazione, e si imbarca nella sua ennesima avventura. Che segreti cela il libro di Dagon? Cosa sono le quattro ambizioni? Qual è la vera natura della setta della Waking Flame, che sembra così potente nella provincia di Blackwood, e come è collegata con la Confraternita Oscura, che sembra operare sul territorio degli insoliti omicidi? Anche il finale della trama principale aperto alle prossime implementazioni narrative legate all’avventura annuale Gates of Oblivion lascia tutti i giocatori col fiato sospeso a chiedersi cosa succederà.
Resta il fatto che i nodi da sciogliere sono tanti, e per gettarsi nella nuova storia di ESO sarà necessario fare i conti con tutti questi, sempre in compagnia dei nostri fedeli compagni all’interno di un MMORPG che sta davvero scrivendo una sua leggenda.
A dare il nome alla nuova espansione è la nuova regione che esploreremo: Blackwood.
Situata tra Cyrodiil e Black Marsh, questa zona è formalmente sotto il controllo degli imperiali, che tentano da anni di amministrare la legge dovendo però fare i conti con la popolazione indigena argoniana, divisa in tribù ed ancorata ad una tradizione e ad usi quasi primitivi, così al di fuori dalle logiche “moderne” da risultare quasi ermetica. Fisicamente la regione è caratterizzata dall’incontro tra colline e paludi, e il suo capoluogo, Leyawin, è una grande città di imperiali che volge il suo sguardo completamente a Cyrodiil, lasciando che di fatto la parte ad Est della regione divenga poco più di una periferia paludosa e ricca dei pericoli tipici di Black Marsh, liberi qui di reclamare per loro la terra.
Esplorare Blackwood regala, naturalmente, un mix di feelings che ricorda le emozioni provate calcando Murkmire e quelle ceh possiamo vivere tutti i giorni sulle colline della zona PvP di ESO, la centralissima Cyrodiil. Nella nuova zona troveremo 6 nuovi world boss, da sfidare necessariamente insieme ad un manipolo di altri eroi, 6 delves, 2 public dungeons e miriadi di nuove quest, che vanno ad affiancare quella principale per approfondire in maniera sublime la nostra conoscenza dell’universo fantasy di The Elder Scrolls. Camminare per Tamriel da sempre soddisfazioni, ma farlo in occasione delle espansioni annuali proposte da Bethesda e Zenimax ha sempre un quid di magico, che non vorremmo mai perderci: oggi è quel momento e ogni fan di Lore o puro gameplay MMORPG se lo può gustare pienamente.
In termini di gameplay ci sono poi alcune succulente novità che vengono introdotte insieme a Blackwood: in primis l’accento va posto sulla ormai consueta nuova trial, che porterà i giocatori più coraggiosi nella pericolosa città di Rockgrove, dove i Sul Xan adoratori di Merhunes Dagon stanno intentando un rituale volto a sacrificare le anime della tribù che viveva in città al malvagio principe daedrico. Un gruppo ben equipaggiato di 12 giocatori dovrà dunque farsi largo attraverso i numerosi stage dell’attività endgame per eccellenza e sventare la minaccia, ricevendo come ricompensa la gloria e, perché no, anche alcuni tra i set di equipaggiamento più efficaci del titolo.
La grande introduzione è però data dall’implementazione all’interno del titolo del companion system. Questa nuova feature metterà a nostra completa disposizione, similmente a quanto visto all’internbo dei titoli single player della saga, un vero e proprio npc che si muoverà, esplorerà e combatterà al nostro fianco. Chi si ricorda le grandi avventure passate con Lydia, Marcurio, Farkas e compagnia bella su The Elder Scrolls V: Skyrim, vivrà con questa novità un vero tuffo nel passato, e la cosa è solamente positiva. Bethesda bilancia infatti la nuova aggiunta in maniera stupefacente pensando all’ecosistema mmo in cui ci troviamo: i nuovi compagni, reclutabili per ora attraverso quest disponibili per tutti sulla mappa, sono completamente da equipaggiare per essere efficaci in battaglia, hanno un loro albero di skill e abilità da sbloccare via via che acquistano familiarità con una determinata tipologia di armi e hanno un loro carattere, che gli permetterà di rinforzare o smorzare il legame che hanno con noi in base alle nostre azioni in game.
Si tratta di una meccanica nuova e fresca, non certo al di fuori dalle logiche del grinding ma del tutto soddisfacente, sia per i giocatori solitari che si troveranno con un’arma in più per fronteggiare le miriadi di nemici in giro per tamriel, sia per i più stagionati senatori delle gilde, che avranno una nuova feature con cui occupare il tempo in modo da eccellere in questo nuovo, ennesimo, campo sul titolo.
In conclusione, Blackwood è, come al solito, un prodotto di prim’ordine, con una profondità incredibile per un MMORPG e una qualità a schermo davvero soddisfacente.
La parte narrativa ha sempre una sua importanza fondamentale, andando a muovere entità e personaggi di un brand cardine del genere fantasy, e intrecciandola nella componente di gameplay solidissima e davvero divertente di un MMORPG che si sta davvero intarsiando un posto nella storia. Al rinforzo della proposta già presente con nuovi contenuti, gli sviluppatori affiancano anche la nuova feature del companion system, che amplia ancora di più un universo di possibilità infinite e magnifiche, che i giocatori sentiranno in cuor loro di dover difendere da qualunque minaccia, in qualunque principe daedrico questa si incarni.
Le avventure non sono finite e mai lo faranno su The Elder Scrolls Online, e il titolo di Bethesda può ancora una volta dire di essersi imposto come vera e propria “casa sicura” per veterani e neofiti.
*Versione Testata: PS5, grazie al codice fornito dal Publisher