Spegnere trenta candeline è un vero giro di boa.
Non per tutti è un evento che si accoglie con positività, ma se stiamo parlando di una compagnia come Bungie, tagliare il traguardo dei trent’anni offre un momento in cui guardarsi indietro con orgoglio e voltarsi verso un futuro ricco di possibilità con rinnovato vigore.
L’essenza del compleanno di una software house è proprio questo infatti: nessuno spazio per alcun tipo di rimpianto, ma solo sicurezze per il prima e intraprendenza per il dopo. Una celebrazione spoglia di ogni tipo di nostalgia, ma vestita solo di carica e positività.
Ci sono persone che Bungie l’hanno vista nascere, 30 anni fa, in un mondo che sembra ora molto più lontano di quanto questi tre decenni possono suggerire.
Il mondo dei videogames aveva ancora così tante spiagge da esplorare, e Alex Seropian e Jason Jones, allora studenti di informatica presso l’università di Chicago, forse nemmeno sapevano che quelli che avrebbero calcato per la prima volta non sarebbero stati solo lidi, ma addirittura pianeti.
I primi dieci anni della neonata software house si dimostrarono già colmi di successi, grazia alla pubblicazione di iconici sparatutto come la trilogia di Marathon e l’interessante Platform Shooter Abuse, oltre a opere di carattere più fantasy, su cui spicca la saga di Myth.
Con l’arrivo del nuovo millennio grandi cambiamenti investono anche la casa di Bellevue, che viene acquisita da Microsoft e viene introdotta all’interno del vivido ecosistema di Microsoft Games Studios. Il frutto di questa collaborazione genera il celeberrimo Halo, che con la sua saga ancora aperta, capace di spaziare tra vari generi ludici, è stato capace di creare un immaginario completamente nuovo e innovativo, che ha letteralmente forgiato una generazione di videogiocatori. L’ultimo capitolo della serie, in uscita oggi, è la perfetta celebrazione dell’anniversario della Software House: atteso da anni e in grado di smuovere l’immaginario di ogni giocatore (anche non per forza della serie), Halo Infinite ha il compito di definire il nuovo standard sul quale la saga vivrà nella mente dei fan per gli anni a venire. Come per Bungie stessa, non possiamo fare altro che goderci ciò che ci verrà donato.
Dopo la separazione con Microsoft, avvenuta nell’ottobre 2007, Bungie intraprese una nuova strada, che portò lo studio a siglare un accordo con Activision per la pubblicazione di un nuovo intrigante progetto: Destiny. Il Colossal si presentò come uno shooter MMORPG, con chiare influenze dal capolavoro di Halo declinate però in maniera nuova e fresca. Concluso il suo arco nel 2017, Destiny ha lasciato il posto a Destiny 2, portando a termine un’operazione di aggiornamento del brand non comune per un MMO, attraverso la quale la serie è stata in grado di rinnovarsi lasciandosi alle spalle il primo capitolo e infondendo tutta la sua storia e il suo universo narrativo in una nuova veste. Anche il mondo di Destiny, in occasione del trentennale dei suoi creatori, accoglierà in ogni caso alcune interessanti celebrazioni. Disponibile con il Reset settimanale del sandbox odierno, infatti, il titolo vedrà inclusa nella sua proposta in continuo cambiamento nuovi elementi, come quest e attività.
Celebrare i 30 anni è un po’ guardare anche indietro, l’abbiamo detto. Basta davvero poco per rendersi conto di come oggi Bungie sia una realtà in perenne movimento, ma è solo in momenti come questi che abbiamo modo di capire veramente quanto siano davvero profonde e antiche le radici che affondano nel passato, fondamenta di fronde mai davvero ferme, e sempre sensibili ai venti del cambiamento.
L’anniversario è motivo di celebrazione, certo, ma anche occasione per fermarsi e alzare lo sguardo verso il futuro. Questi trent’anni sono solo i primi, e ciò che verrà siamo certi sarà in grado di stupirci, regalarci qualcosa di nuovo e parlare al nostro piccolo.
Auguri a Bungie quindi, e grazie di tutto quello che ci ha donato in questi trent’anni!