Poteva succedere ovunque, e invece è successo di nuovo sulla luna.
Dopo il fortissimo lancio dell’espansione annuale The Witch Queen, che avevamo già giudicato eccellente su queste pagine, Destiny 2 si aggiorna nuovamente con l’ormai regolare contenuto aggiuntivo portato dalla nuova stagione, La Season Of The Haunted. Il tono della narrazione del colossal di Bungie è ancora alto vista la svolta fondamentale avuta con l’espansione annuale, e il nuovo aggiornamento, forte di una spinta di inerzia ancora importante, è chiamato a porsi all’interno del percorso del titolo con decisione.
La Narrazione riprende da dove si era interrotta con la Season of the Risen, gravitando in maniera sempre più importante intorno alla figura del Corvo/Uldren Sov, ed evidenziando quello che è un vero e proprio percorso di crescita di un personaggio che nasce come spietato sicario e viene riforgiato come poco più che un bambino, con una nulla consapevolezza di se stesso e del mondo, ma certamente una morale del tutto nuova.
Dopo l’abbandono della torre da parte di Lord Saladin, ora un Bracus presso il consiglio di guerra dell’imperatrice Cabal Caiatl, non c’è un attimo di pace per coloro che sono rimasti nell’ultima città: Il leviatano, la colossale ammiraglia del nostro antico nemico Calus è riapparsa nell’orbita della luna, dove sembra aver stabilito un contatto con la piramide dell’oscurità che si cela tra le caverne sotterranee del martoriato satellite terrestre. Dalla nave ora arrivano gli echi degli incubi, manifestazioni metafisiche nate dall’oscurità per tormentare i guardiani della luce, e che prendono l’aspetto delle paure e dei crucci più reconditi di questi ultimi. è chiaro che il collegamento di Calus con la Piramide non porterà nulla di buono, e i paladini della torre sono di nuovo chiamati a scendere in campo per arginare questa marea di oscurità, supportati dalla profonda conoscenza esoterica di Eris Morn, che in quanto a tormenti sulla luna dovrebbe saperne qualcosa
La Season ci porterà pertanto a esplorare nuovamente le sale del leviatano, setting del primo Raid di Destiny 2, che ritroveremo qui in una versione fortemente modificata, a causa dell’influenza mefitica della piramide. Riesplorando le aree, queste ci appariranno invase da spettri, inquietanti strutture fungine e una decadenza viscerale che ammorba ogni angolo di quella che una volta era una sfarzosa oasi di piaceri.
sul leviatano troveremo poi una nuova tipologia di attività pubblica, attorno alla quale verterà l’intera stagione: similmente a qualsiasi evento pubblico su ogni destinazione, i guardiani in esplorazione libera della zona avranno modo di raggrupparsi per fare fronte ai nemici di questa nuova feature, che si caratterizza principalmente come una modalità orda molto simile al vecchio Escalation protocol che ci era stato proposto su marte nel primo anno di vita di Destiny 2. Falcidiando enormi orde di Mob all’interno di un tempo limite avremo modo di far salire un indicatore di riempimento, che una volta completato farà spawnare un miniboss la cui uccisione mettera fine allo stage. dopo tre stage di questo tipo avremo infine modo di incontrare il vero boss dell’attività, che ci metterà alla prova in una sfida che per la verità troppo spesso ha più del caotico che del pensato. Le ricompense per la nostra battaglia saranno immediate: la valuta più importante come al solito saranno armi ed equipaggiamento.
La stagione dei dannati infatti, oltre a portare con sé una serie di sfide stagionali inedite, propone anche una importante pletora di armi e armature nuove, tra cui spiccano pezzi mai visti precedentemente nel sandbox, come anche vecchi e graditi ritorni di armi già note, ma che possono godere ora delle novità introdotte con il sistema di crafting presente in The Witch Queen.
la proposta in conclusione si mostra pertanto quella classica a cui Destiny ci ha abituati da un po’ di tempo: la season si dipana via via col susseguirsi dei reset settimanali, mantiene una narrazione costante e spinge il giocatore a cimentarsi nelle varie attività in attesa di scoprire cosa lo aspetta. Il modello è assodato, e riesce a unire gameplay e narrativa equilibrandoli in modo tale da essere in grado di riproporre l’attività stagionale con costanza a fronte di piccole svolte che si possono vivere di reset in reset.
L’epopea dei guardiani va avanti senza fermarsi, e Bungie si dimostra in grado ancora una volta di portare avanti la storia del suo colossal di espansione in espansione, in un format di game as a service solidissimo e di sicura affidabilità.
La nostra luna è ancora sotto attacco come fosse un eterno campo di battaglia, ma ancora oggi, al nostro ennesimo ritorno nella sua orbita, è un piacere vivere le sue atmosfere angoscianti anche sul Leviatano, sempre all’inseguimento dei più oscuri segreti del cosmo, che possiamo percepire celati appena dietro di noi.
*Versione testata: PS5, grazie al codice fornito dal publisher