Dopo i successi avuti con la serie Arkham, Rocksteady e Warner Bros tornano alla carica con una nuova produzione nell’universo di Batman questa volta però lasciandosi alle spalle il famoso supereroe e concentrandosi sulla sua eredità. Il team infatti ha deciso di puntare sulla Batfamiglia incentrando il gioco sulle vicende di Nightwing, Batgirl, Robin e Cappuccio Rosso, i Cavalieri che dovranno continuare la lotta contro il crimine in quel di Gotham in un titolo che anche dal punto di vista di gameplay vira sull’aspetto RPG Open world allontanandosi dal puro lato action adventure dei predecessori. Scopriamo dunque se Gotham Knights sarà riuscito a tenere emulare le gesta dell’uomo pipistrello nei titoli precedenti.
La caduta dell’eroe e la sua eredità
Il gioco inizia con una sequenza che punta a mettere subito in chiaro le cose: lo scontro all’ultimo sangue tra Batman e Ra’s Al Ghul, il temibile leader della Lega delle Ombre. Lo scontro nella Batcaverna è epico e letale per entrambi con l’uomo pipistrello costretto a sacrificarsi per fermare il suo acerrimo nemico lasciando così Gotham priva del suo guardiano, da qui inizia la nuova epopea dei Cavalieri di Gotham con i quattro protagonisti che dovranno farsi strada tra i criminali della città con un’eredità pesantissima. Nel corso del gioco i quattro Cavalieri avranno appunto il compito di seguire le orme del defunto supereroe basandosi anche sugli ultimi indizi lasciati da quest’ultimo sulle varie fazioni presenti come gli adepti di Harley Quinn, la Mala e i Freaks fino ad arrivare alla temibile Corte dei Gufi, una setta segreta che, come nei fumetti, manovra Gotham dietro le quinte. Ma non c’è solo la lotta al crimine perché ognuno dei quattro personaggi deve anche lottare con i propri problemi interiori dalla metabolizzazione del lutto da parte di Barbara Gordon fino alla possibilità di Dick Grayson nel diventare il nuovo leader del gruppo, ognuno ha un’apposita sequenza narrativa da portare avanti per capire al meglio i suoi pensieri e tutte le diverse sfacettature della loro personalità.
Più RPG open world meno action adventure
Così come le storie anche il gameplay e il sistema di progressione dei quattro personaggi è diverso a seconda della scelta: utilizzando Robin per esempio è possibile muoversi velocemente con uno stile di combattimento versatile grazie all’utilizzo del bastone che gli permette di colpire anche a medio raggio; Nightwing, invece, ha la possibilità di utilizzare tecniche legate alla sua agilità con attacchi molto veloci Batgirl d’altro canto fa dell’hacking e delle arti marziali le sue armi principali riuscendo ad aggirare tutti i sistemi elettronici come
sistemi di sorveglianza e terminali; infine troviamo Cappuccio Rosso che è il più “burbero” dei quattro grazie alla sua forza bruta e alle sue pistole che gli permettono sia di attaccare dalla distanza sia di far esplodere eventuali contenitori per aver la meglio sui nemici.
Sicuramente l’approccio diretto è quello più indicato per tutti e quattro i personaggi anche se il team ha inserito la possibilità di aggirare i nemici con un approccio stealth anche se per una serie di motivi tra i quali la presenza di diversi nemici nelle varie aree di gioco e la composizione degli stage non ottimale per questo tipo di gameplay.
Nel complesso il titolo risulta meno fluido rispetto a quanto visto nei precedenti capitoli sviluppati da Rocksteady con il gameplay
che ha una deriva un po’ meno action puntando di più sull’aspetto RPG e sui relativi numeri, puntando più sulla personalizzazione di ciascun eroe andando a scegliere le abilità (con tanto di classico skill tree) e i gadget migliori per i quattro Cavalieri senza contare la presenza del loot per migliorare proprio le varie attrezzature. Proprio in questo ambito non manca la possibilità di creare nuovi oggetti dagli equipaggiamenti alle armi così da aumentare il valore e la potenza di quest’ultimi diventando sempre più performanti.
Da sottolineare anche la presenza del comparto cooperativo che permette a due giocatori di intraprendere il viaggio in quel di Gotham così da collaborare per sconfiggere i criminali della città, anche se c’è da dire che la difficoltà del titolo viene decisamente smorzata con la presenza di due giocatori.
Non al top
Per quanto riguarda il lato prestazionale e grafico il titolo non spicca in nessuso dei due aspetti con il frame rate che non raggiunge i 60 fps un limite importante considerando la natura next gen del titolo e che, in altri titoli simili, vengono raggiunti in tranquillità.
Non risulta memorabile neanche il comparto grafico e artistico con qualche buono spunto per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi e di Gotham ma nel complesso un impatto che non sembra essere al passo con i titoli più recenti.
Parlando invece del sonoro quest’ultimo risulta abbastanza convincente con tracce che riescono ad accompagnare il giocatore all’interno delle varie missioni e nell’esplorazione della città; apprezzato anche il doppiaggio, completamente in italiano, che ci è sembrato sul pezzo e di buonissima qualità.
Discreto ma niente di più
Gotham Knights è un titolo discreto che non convince appieno per via di alcuni cambiamenti portati alla formula vincente che si era vista nei suoi predecessori: i risvolti GDR e open world non sono riusciti a dare quel passo in più al gioco che rispetto a prima ha perso sotto il punto di vista dell’azione che risulta leggermente più lenta con ritmi, anche narrativi, più blandi. Positivi invece la personalizzazione dei personaggi e la diversificazione tra questi con la possibilità di affrontare il gioco con diversi stili.
*Versione Testata: PS5, grazie al codice fornitoci dal publisher
