L’Italia è uno dei Paesi al mondo in cui si gioca più di frequente pur di tentare la fortuna e provare a svoltare. In pochi, però, sanno come è effettivamente regolamentato e monitorato il gioco nel nostro Paese, dove lo Stato si occupa di dei vari tipi di lotteria sia dei concorsi a premi. Solo nel 2021 le tasse relative allo specifico settore hanno costituito quasi il 2,5% della spesa globale dedicata ai consumi finali della Pubblica Amministrazione. Si tratta di cifre già sufficienti per sostenere le attività ricreative o culturali, per non parlare dell’assetto del territorio o della protezione ambientale.
Negli ultimi anni lo Stato italiano ha incassato almeno 8 miliardi di euro all’anno grazie alle imposte sul gioco legale. Quello del gioco responsabile, ad ogni buon conto, è un tema che tiene costantemente banco. Una piaga del settore è infatti rappresentata dal gioco illegale, che fino a qualche anno vantava un volume d’affari di almeno 12 miliardi di euro e che oggi potrebbe aver persino superato quota 20. Purtroppo, però, i dati al riguardo non possono mai essere troppo precisi. In ogni caso, appare evidente come il gioco legale riesca a ottenere ugualmente dei numeri importantissimi.
Il ruolo dello Stato non è dunque da sottovalutare: il sistema delle concessioni e i controlli fanno capo alle istituzioni, ma la continua speculazione etica impone periodicamente nuove limitazioni al movimento. Ottenere una licenza per aprire una sala da gioco in Italia sta diventando sempre più complicato e non a caso i locali dal vivo si stanno riducendo a poco a poco, sfavoriti dall’incessante proliferare dei portali in rete. Un sito di bingo può accogliere d’altronde più persone di quanto possa fare una sala con tavoli e spazi limitati. Stando al Libro Blu, che viene messo a disposizione ogni anno dall’ADM, in regioni come il Trentino-Alto Adige o l’Umbria sono presenti appena 2 sale. Le ricevitorie spopolano invece in Lombardia, dove all’ultima rivelazione se ne contavano 4.945.
La direzione del gioco in Italia va verso una regolamentazione unitaria, così da prevenire e reprimere le attività illecite. Un tema da non sottovalutare, considerando che anche di recente sono state chiuse decine di punti illegali di gioco, con tanto di sanzioni milionarie. Lo scopo dello Stato è diventato quello di far comprendere quanto sia importante vigilare sul gioco pubblico, anche per mezzo di interventi di modernizzazione. Se c’è un settore che non tarda mai ad approfittare delle moderne tecnologie, è sicuramente quello dell’intrattenimento. Oggi l’Italia vanta ancora ricavi dal gioco per una decina di miliardi di euro. Le attrazioni più gettonate vengono individuate nei giochi di carte come il popolarissimo poker e nelle classiche scommesse sportive, mentre a risultare in calo sono i giochi ad estrazione. Le regioni settentrionali sono quelle in cui si gioca maggiormente, ma anche in Campania i numeri possono essere piuttosto importanti, anche superiori a quelli che si registrano nel Lazio. Ad allargarsi sono anche le fasce d’età dell’utenza, il che si traduce facilmente in una più vasta platea di giocatori.