Eravamo nel lontano 2012 quando Diablo 3 uscì sul mercato ottenendo riscontri decisamente positivi dal pubblico e dalla critica, dopo 11 lunghi anni Blizzard ha deciso finalmente di consegnarci nelle mani il seguito di una delle serie più amate dagli amanti degli rpg e con Diablo 4 ci porta di nuovo nelle terre di Sanctuarium con l’obiettivo di dar vita al proprio alter ego perfezionando sempre di più la propria classe. In questo tuffo nelle tenebre e cupe atmosfere della nuova fatica targata Blizzard vediamo se gli sviluppatori sono riusciti a far centro riproponendo un brand che ha segnato la storia videoludica.
Una storia migliore
Sin dalle prime battute e dai trailer del gioco si capisce che il mood è decisamente più cupo rispetto al precedente capitolo della serie con Blizzard che ha scelto per la campagna un ritorno “al passato” portandoci in una Sanctarium afflitta da piaghe e problematiche con l’antagonista principale, Lilith, che la fa da padrona, fino quasi a diventare la vera protagonista della produzione. Ed è proprio con l’entrata in scena di quest’ultima che si apre il quarto capitolo della serie con il demone che vuole a tutti i costi andare contro i primi maligni e, per forza di cose, Inarius, colui che dovrebbe essere il protettore di Sanctuarium. Nel corso della storia è decisamente apprezzabile la caratterizzazione dei personaggi con quelli principali che godono di diverse sfaccettature e molta cura segnando un passo avanti deciso nella serie. Per tutte le venti ore di gioco che servono per completare la campagna principale la storia riesce ad accompagnare decisamente bene la crescita del giocatore infarinandolo e spingendolo a dar vita la propria build analizzando per filo e per segno tutte le infinite possibilità che si hanno a disposizione.
L’endgame al centro di tutto
E’ proprio dopo la campagna che il gioco vero e proprio incomincerà a carburare dato che, una volta completata la storia, si apriranno tutta una serie di possibilità ed attività volte al potenziamento del proprio personaggio, incluso l’accumulo di ‘Diablo 4 gold‘ per l’acquisto di oggetti migliori. . Si parte dagli oggetti che, come da tradizione, andranno a potenziarsi sempre di più con l’opportunità di passare dai classici leggendari ad equipaggiamenti più performanti, ovvero gli oggetti sacri ed ancestrali. Per quanto riguarda le attività principali da svolgere nell’end game saranno principalmente due (ad ora): stiamo parlando dei Tetri Favori e delle Spedizioni.
Per quanto riguarda i primi fanno parte di una serie di attività specifiche che permettono di guadagnare appunto i Tetri Favori, una sorta di valuta di gioco, scambiabili con l’Albero dei Sussurri. L’obiettivo in questo caso sarà arrivare a quota dieci favori completando attività che prevedono la pulizia di particolari dungeon, oppure l’uccisione di determinati nemici e così via avendo così la possibilità di scambiare i “gettoni” con casse molto interessanti piene di loot con la possibilità di trovare oggetti rari e leggendari (sacri e ancestrali).
Si passa poi alla vera e propria attività dell’endgame di Diablo 4, ovvero le Spedizioni dell’Incubo: queste sono dei veri e propri dungeon sbloccabili con i Sigilli dell’Incubo che permettono di affrontare nemici di livello decisamente alto per recuperare loot sempre più importante. Oltre ad affrontare mob e boss sempre più agguerriti infatti uno dei vantaggi che offrono queste spedizioni è quella di poter potenziare i propri glifi, andando anche in questo caso a perfezionare sempre di più la propria build.
Crea la tua build
Proprio questo è uno dei fattori fondamentali che si scoprono una volta terminata la campagna e raggiunto il livello 50: infatti oltre alle classiche abilità con tutte le varie diramazioni a disposizione tra mosse base, primarie, finali ecc. ci saranno anche i fondamentali tabelloni, una serie di griglie nelle quali scegliere vari potenziamenti tra forza, intelligenza, destrezza con l’obiettivo di sbloccare abilità uniche e sezioni dedicate proprio ai glifi. Scegliere le abilità e i glifi corretti sarà fondamentale per dar vità alla build perfetta per arrivare a confrontarsi con il nemico più forte del gioco, ovvero Uber Lilith, una versione del nemico del gioco a livello 100 proibitiva per la maggior parte dei giocatori.
Questa è solo una prima fetta dei contenuti che avranno a disposizione i giocatori dato che Diablo 4 è un gioco pensato per durare nel tempo quanto più possibile, infatti il team di sviluppo ha programmato un sistema di Stagioni che andrà a definire sempre di più i contenuti presenti nei mesi successivi del lancio andando ad aggiungere sempre più contenuti, dungeon e possibilità permettendo ai giocatori di dar vita a personaggi unici e con perk utilizzabili solo per quel periodo di tempo. Insomma ci sarà da giocare e ci sarà da giocare moltissimo per creare personaggi e build all’altezza di tutte le situazioni.
Più cupo è più bello
Parlando infine del comparto tecnico e artistico del titolo, Blizzard è riuscita a fare un corposo passo in avanti rispetto al precedente capitolo riportando in auge un’atmosfera cupa e tetra che nella terza iterazione si era persa, migliorando di netto anche la qualità dei modelli e delle animazioni, senza contare un taglio registico migliore e ben definito rispetto ad un Diablo 3 che aveva spesso lasciato a desiderare. Anche gli effetti generali sono veramente realizzati a pennello con tutta una serie incantesimi e attacchi che godono di effetti scenici ad hoc.
Un titolo da giocare
Diablo 4 è un gioco immenso che come da tradizione prosciugherà il tempo di chi vorrà mettersi a creare build su build per provare tutte le varie combinazioni possibili. Le classi e le possibilità che sono presenti sono decisamente validi anche se la vera valutazione del gioco la avremo tra qualche tempo. I contenuti al lancio infatti sono già di buon livello e quantità, bisognerà vedere col passare dei mesi e l’arrivo delle nuove stagioni se Blizzard sarà in grado di mantenere alta l’asticella.
*Versione Testata: PS5, grazie al codice fornitoci dal publisher