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Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi – Un nostalgico tributo per i fan – Recensione

13 Nov 2023 | News, PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Recensioni, Recensioni Videogiochi, Videogiochi, Xbox Series S, Xbox Series X

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Sviluppato da Endroad e pubblicato da Microids, Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi sarà disponibile da domani 14 novembre su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e a partire da fine anno anche su Nintendo Switch.

Si tratta del primo videogioco dedicato all’iconico robottone giapponese creato dal maestro Go Nagai (autore tra le altre cose di Mazinga e Devilman), la cui serie animata, datata 1975, è stata la prima  trasmessa in Rai in Italia nel 1978, facendo da apripista agli anime nipponici nel nostro paese.

Scoprite insieme a noi, nella nostra recensione approfondita, se Microids è riuscita ad omaggiare degnamente Grendizer (nome originale del robottone) e Go Nagai con questo Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi.

Goldrake, avanti!

Dopo un breve prologo/tutorial che è subito un omaggio ai fan della saga e che è utile ad imparare a controllare Goldrake guidato da Duke Fleed/Actarus, la trama de “Il Banchetto dei Lupi” ripercorre grossomodo i primi sette episodi della storica serie animata.

Duke Fleed/Actarus è fuggito sulla Terra dal suo pianeta natale (Fleed appunto) dopo che questo è stato conquistato e parzialmente distrutto da una violenta razza aliena, proveniente dal pianeta Vega, che razzia e saccheggia tutto ciò che incontra nella Galassia. Ovviamente i Veghiani arrivano sulla Terra e toccherà proprio ad Actarus, in compagnia del padre adottivo Dottor Procton, di Alcor (in originale Koji Kabuto, pilota dei Mazinga che compare in diverse opere di Go Nagai) combattere Gandal e Lady Gandal ed i loro scugnizzi robotici (e non). La campagna ha una durata di circa 5-6 ore giocando solo le missioni principali, mentre per completare il titolo al 100% saranno necessarie 12-15 ore.

A livello di gameplay, Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi ha tre differenti tipologie di livelli nella propria campagna, che si alternano tra ampie sezioni aperte esplorabili in terza persona nei panni di Goldrake, sezioni di volo con il disco UFO del robottone e la visuale da dietro il velivolo miste tra shooting e schivare/distruggere ostacoli e sezioni con il TFO di Alcor e la classica visuale dall’alto.

Le parti di shooting in volo sono estremamente facili ed utili per allungare un po’ la longevità del titolo e per variare dalle sezioni in terza persona nei panni di Goldrake, che sono altrettanto semplici ma anche il fulcro di questa produzione.

 

Goldorak Screen1 Serial Gamer

 

Nei panni del mecha ci troveremo ad esplorare aree open world relativamente grandi in cui potremo muoverci solamente a piedi alla ricerca dei Veghiani che assediano la Terra, di missioni secondarie e di risorse utilizzabili per potenziare Goldrake.

I combattimenti, in tempo reale, permettono combo e colpi caricati tra pugni e tutte le mosse iconiche di Goldrake come l’alabarda spaziale, il raggio antigravitazionale, i boomerang elettronici, i disintegratori paralleli che saranno attivabili effettuando una schivata perfetta e il maglio perforante utilizzabile invece correndo e usando il tasto dei pugni; i nemici nelle prime aree saranno molto facili da affrontare, mentre nelle aree successive grazie allo sblocco e al potenziamento delle abilità di Goldrake offrono un po’ di varietà in più, obbligando il giocatore ad utilizzare combo (il nemico avrà l’icona del tipo di colpo che serve per rompere le sue difese) un minimo più articolate, così come le boss fight contro i Discomostri di Vega.

Ovviamente il nostro eroico robot può curarsi in ogni momento usando la luce del sole, ma caricarsi obbliga a rimanere fermi e quindi offre il fianco ad attacchi nemici, quindi è importante scegliere i momenti giusti per caricare l’energia.

Ogni mossa di Goldrake può essere potenziata, sbloccando maggiori danni ed effetti secondari come il ripristino di una parte della barra di energia e per potenziare le abilità basterà raccogliere le diverse risorse nelle aree esplorabili del gioco; sono presenti anche alcune skin diverse per il nostro robottone e per la sezione a disco, che si sbloccano completando diversi facili obiettivi in game. Le mosse speciali hanno una classica  barra di caricamento (utilizzata anche dalla cura) che si riempie portando a segno colpi sui nemici mentre una volta sbloccato il Tuono Spaziale servirà riempire il logo di Goldrake per poter effettuare quella che è una sorta di mossa finale.

Goldorak Screen4 Serial Gamer

Rispettoso sì, ma non basta

Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi è molto rispettoso dell’opera originale: dal doppiaggio in italiano che richiama quello della serie animata e il relativo adattamento (i doppiatori non sono gli stessi, suppongo per motivi anagrafici, ma hanno fatto un lavoro eccellente nel richiamarne i toni e l’enfasi) agli effetti sonori e le sequenze animate, così come le musiche che sono remix dei brani dell’anime.

La grafica in cel-shading appare piuttosto datata e se da un lato gli scenari ed i colori delle ambientazioni ricordano molto quelli dell’anime originale, nulla è modificabile o distruttibile dal passaggio di Goldrake e dei robot Veghiani ed anche a livello “fisico” non si ha mai la sensazione di pilotare un robot di svariate tonnellate. Le animazioni di Goldrake sono buone e fluide e anche gli effetti particellari, che però stonano appunto in un contesto in cui nemmeno i colpi più esplosivi e devastanti hanno alcun effetto sugli scenari se non incastrare i nemici in punti non raggiungibili.

Oltre al lancio casuale dei nemici sopra alture non raggiungibili, devo segnalare che ho riscontrato diversi bug e occasionali problemi di compenetrazione e stuttering, alcuni cali di frame rate e i sottotitoli in italiano non sono curati come il doppiaggio, con diversi errori di battitura ed imprecisioni. Microids ha dichiarato che molti di questi problemi saranno presto sistemati attraverso una patch.

In conclusione, Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi è un prodotto che sicuramente potrà far felici i nostalgici ed i fan del robottone creato da Go Nagai, essendo un tributo all’opera originale, ma che come videogioco, pur riuscendo ad intrattenere, è troppo semplicistico e ripetitivo. I combattimenti “a piedi” non offrono mai una sensazione di scontro e non esistono opzioni per aumentare la difficoltà, mentre le sezioni shoot’em up sono davvero basilari e senza mordente.

Nonostante le note di merito per doppiaggio in italiano e musiche fedeli all’opera originale, Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi è un titolo che non mi sento di consigliare, a chi non è fan dell’opera originale, se non quando sarà in forte sconto.

*Versione testata: PS5, grazie ad un codice fornito dal publisher

 

Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi

goldrake Serial Gamer

  • Trama/Ambientazione 65% 65%
  • Grafica 60% 60%
  • Gameplay 65% 65%
  • Sonoro 70% 70%
  • Longevità 60% 60%
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Paolo Lorenzini

Dispotico caporedattore di Serial Gamer Italia, dopo anni a girovagare per le redazioni di settore ha deciso di costruirsi una “casa” su misura che gli permettesse di offrire un’informazione libera, priva di clickbait e gestita in maniera equa e meritocratica.

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