Disponibile in accesso anticipato dallo scorso 30 gennaio per chi ha acquistato Deluxe ed Ultimate Edition e da venerdì 2 febbraio 2024 per chi invece si è “accontentato” dell’edizione standard, Suicide Squad: Kill the Justice League è il nuovo looter shooter cooperativo di Rocksteady Studios pubblicato da Warner Bros. Interactive Entertainment.
Uscito tra molte polemiche, soprattutto tra la critica videoludica, il gioco si pone all’interno dell’ArkhamVerse, l’universo narrativo creato dagli sviluppatori britannici con la trilogia dedicata a Batman ed uscita a cavallo tra il 2007 e il 2015. Scopriamo insieme tutti i dettagli di Suicide Squad: Kill the Justice League, nella nostra recensione approfondita.
Brainiac alla conquista di Metropolis
Pur essendo a livello cronologico un sequel diretto della trilogia Arkham di Batman di Rocksteady, è bene specificare che parliamo di un gioco che ha poche cose in comune, a parte l’universo narrativo, con i videogames dedicati al Cavaliere Oscuro, visto che è un looter shooter che può essere paragonato più facilmente a The Division o a Destiny, come tipologia di contenuti e che non permette combo corpo a corpo come Spider-Man di Insomniac ma, invece, di sparare tonnellate di proiettili per le strade di Metropolis.
La trama prende il via con Amanda Waller, direttrice dell’agenzia governativa A.R.G.U.S. (Advanced Research Group Uniting Super-Humans) che si reca al manicomio criminale di Arkham per arruolare quattro super-cattivi per completare una missione suicida a Metropolis.
I quattro protagonisti del titolo, che abbiamo modo di provare brevemente appena avviato il titolo in un breve prologo che ci permette di testare le abilità base dell’improbabile quartetto di “eroi”, ovvero il sicario Deathshot, la bella ex compagna del Joker ed ex psicologa Harley Quinn, il mutante King Shark e lo storico nemico di Flash, Captain Boomerang.
La Waller, dopo essersi assicurata la fedeltà dei quattro villain grazie ad una microbomba creata dalla Luthor Corporation inserita nel collo, li spedisce a Metropolis, dove l’alieno Brainiac è atterrato con la sua spaventosa Nave Teschio per conquistare la città e l’intero pianeta per terraformare un’ambiente simile al suo pianeta, Colu.
All’inizio del gioco, Brainiac ha già assoggettato mentalmente, rendendoli suoi fedeli “servi” tre membri della Justice League: Batman, Superman e Lanterna Verde e catturato o ucciso il 99% degli abitanti di Metropolis, ma senza volervi spoilerare ulteriormente la trama, di cose ne succedono parecchie nelle 10-15 ore necessarie a terminare la storia principale. La scrittura è coerente con i fumetti dedicati alla Suicide Squad, riuscendo ad essere seria e comica allo stesso tempo (anche se non tutte le gag sono perfettamente riuscite) e con momenti epici e scelte degli sceneggiatori molto rischiose che però aiutano, secondo me, a far mantenere il giusto tono alla produzione che risulta irriverente e divertente da giocare per tutta la durata.
Le missioni secondarie, invece, seppur presenti in buon numero, dopo qualche ora e dopo aver sbloccato tutti i personaggi di supporto che le propongono effettivamente in game, che non vi svelerò per lasciarvi il gusto della sorpresa, mancano un po’ di varietà sul lungo periodo così come l’endgame, che propone incursioni e alcune altre tipologie di missioni ma che gioco forza diventerà più “appetibile” con l’arrivo delle Stagioni, la prima prevista a marzo a tema Joker.
Come prima sì, ma con le armi
Ognuno dei quattro personaggi giocabili ha ovviamente caratteristiche differenti, incominciando dal modo di muoversi: Deadshot ha un jetpack che può usare per volare per un breve lasso di tempo (che può essere allungato utilizzando un salto durante l’utilizzo) e per restare sospeso in aria mentre prende la mira, Harley ha una pistola rampino che può usare per agganciarsi ad un bat-drone o direttamente ai tetti dei palazzi di Metropolis, King Shark ha a disposizione il super salto che può effettuare sia verso l’alto che con una parabola ad arco mentre Boomerang ha un guanto della forza della velocità che può abbinare fino a tre volte consecutive al lancio della sua arma (da cui prende il nome) sia in aria che a terra. Oltre a questa opzione per la mobilità, ogni personaggio ha un suo modo di scalare le pareti, fondamentale visto che il gioco sfrutta molto la verticalità della città ed un proprio albero di abilità composto da 30 diverse skill (ogni livello di skill ha poi alcune varianti tra cui scegliere), tra passive ed attive, divise in tre sottorami che come tradizione dei looter shooter si sbloccano grazie al punto ottenuto ad ogni livello. Arrivati a livello 30 con un personaggio, poi, si sblocca un ulteriore ramo di prestigio, comune a tutti gli eroi.
Ogni personaggio ha un’arma corpo a corpo specifica e due armi a distanza (divise tra pistole, SMG, fucili a pompa, fucili d’assalto e fucili da cecchino) che progrediscono man mano che accumuleremo ricompense completando le missioni (con il classico livello di rarità da comune a leggendario, in stile Destiny e The Division o Diablo). Bisogna dire che la maggior parte delle armi, aldilà dell’estetica e in alcuni casi della frequenza dei colpi, non differisce molto dalle altre della stessa categoria, se non per la quantità di danni inflitti. Le armi, così come gli accessori (scudi, granate e altri che non sto a spoilerare) saranno ulteriormente modificabili grazie ai diversi membri di supporto disponibili alla Justice Hall, che è l’hub centrale da cui la Waller comanderà la Suicide Squad per le missioni principali e secondarie.
Giocando in single player (ovviamente è necessario essere online, anche per poter giocare da soli e che i server siano funzionanti) si può passare da un personaggio ad un altro semplicemente premendo un tasto, a patto di non essere in missione, permettendo così di progredire con più personaggi (in alcune missioni uno dei quattro avrà un bonus di adrenalina che offrirà maggiori XP e migliori ricompense a quello specifico “eroe”). Tutti e quattro i villain sono divertenti e utilizzarli oltre a rendere più vario il gameplay permette anche di ascoltare tutti i dialoghi e le battute che i membri della Task Force X (questo il nome della squadra dato dalla Waller) continuano a fare tra una missione e l’altra.
Il framerate a 60fps, l’accelerazione della mira e le possibilità di sparare in aria e da posizioni sopraelevate rendono il gunplay frenetico e divertente, con ottime hitbox e una fisica, soprattutto nei fucili da cecchino, abbastanza realistica. Gli scagnozzi di Brainiac sono vari e aumentano di difficoltà e di tipologie man mano che si progredisce con la storia principale; non mancano elicotteri, droni e mezzi blindati e le boss fight, sia quelle con i membri della Justice League che con giganteschi macchinari al soldo del villain principale della trama sono ispirati e con il giusto grado di sfida ben proporzionato alla soddisfazione di portarli a termine.
Metropolis è un bel vedere, agghindata a festa e piena di palloncini e manifesti in tema Justice League, è ricca di eventi nonostante la mancanza dei cittadini, sterminati da Brainiac (anche se tutti uguali, alla lunga), con scagnozzi di Brainiac ed una tonnellata di Easter Egg per gli amanti dei fumetti DC Comics e altre sfide opzionali.
Il comparto audio presenta una colonna sonora davvero molto calzante e ben realizzata con ottimi brani (il main theme vi rimarrà in testa) e con un doppiaggio italiano ben realizzato anche se non tutti i personaggi e comprimari ci hanno convinto, mentre in inglese le voci sono indubbiamente migliori, già solamente per la presenza del compianto Kevin Conroy come voce di Batman, alla sua ultima interpretazione visto che è venuto a mancare nei mesi scorsi e che già aveva doppiato il Cavaliere Oscuro in tutti e 4 i giochi dedicati a Batman pubblicati da Warner Bros e in tantissime serie animate e film d’animazione.
In definitiva, Suicide Squad: Kill the Justice League è una buona base di partenza come looter shooter con un gameplay molto divertente il cui futuro dipenderà dalla bravura di Rocksteady di creare nuovi contenuti interessanti con le stagioni gratuite già annunciate dal team di sviluppo inglese. Consigliato a tutti gli amanti del genere, mentre come detto in apertura, se vi aspettavate il classico gioco di supereroi con combattimenti corpo a corpo pieni di combo, probabilmente questo non è un videogioco che fa per voi. Il giudizio è ovviamente temporaneo e comprensivo solamente dei contenuti (compreso l’endgame) presenti al lancio del gioco e nei prossimi mesi verranno aggiunte a questa recensione gli aggiornamenti per le aggiunte che Rocksteady introdurrà a partire da marzo.
*Versione testata: PlayStation 5, grazie ad un codice della Ultimate Edition fornito dal publisher per l’Early Access.