A distanza di circa sei anni dal lancio della versione originale dell’extraction shooter western horror Hunt: Showdown, prima su PC e poi su PS4 e Xbox One, Crytek aggiorna il suo gioco con una nuova versione con tantissime novità, un nuovo titolo, una nuova location e l’arrivo su PlayStation 5 e Xbox Series X|S (la versione precedente, su console old-gen non sarà più supportata), Hunt: Showdown 1896.
I possessori della precedente versione avranno libero accesso alla versione base di Hunt: Showdown 1896 e ritroveranno in game anche tutti i DLC acquistati precedentemente (su Steam nello stesso account, chi aveva PS4 su PS5 e chi aveva Xbox One su Xbox Series X|S).
Scoprite insieme a noi tutte le novità in questo sparatutto online dei creatori della saga Crysis, nella nostra recensione approfondita.
Benvenuti a Mammon’s Gulch!
Hunt: Showdown 1896 altro non è che una nuova versione ricostruita in CryEngine 5.11 del titolo originale del 2018, anche se al momento le mappe originali ambientate nelle paludi del Bayou non sono disponibili (alcunetorneranno al termine della prima stagione, aggiornate, tra circa 45 giorni) e si gioca solamente nella nuova ambientazione, Mammon’s Gulch. Con un’enorme montagna al centro della mappa e numerose gallerie minerarie che collegano le varie (16) location che la compongono, quella che è la quarta mappa di Hunt, la prima ambientata in Colorado invece che in Louisiana, è sfruttabile molto di più in verticale delle precedenti, grazie anche alla nuova fisica dei proiettili e a nuovi temibili nemici.
Il gioco mantiene tutte le caratteristiche che lo hanno contraddistinto finora: è un PvPvE in cui la modalità principale, Caccia alle Taglie, ci chiederà di raccogliere, da soli in coppia o in trio con altri giocatori, tre indizi per localizzare le tane dei mostruosi bersagli (veri e propri boss con pattern diversificati) grazie alla visione oscura, una speciale visuale in cui i punti di interesse vengono illuminati, per poi sconfiggerlo, iniziare un rituale per esiliare la sua anima e difendere la posizione dagli altri giocatori, raccogliere il gettone della taglia e fuggire in una delle 3 uscite generate casualmente nei bordi della mappa. Per farlo dovremo scegliere ed equipaggiare un personale cacciatore (ne sono presenti oltre 60 tra quelli base e quelli acquistabili tramite DLC o monete di gioco) che inizierà con tre Tratti (abilità) casuali e che per salire di livello e ottenere soldi e nuovi punti talento dovrà riuscire ad uscire vivo dalla Caccia. I Cacciatori possono arrivare al massimo a livello 50, mentre il giocatore ha un suo Lignaggio che ad ogni livello, fino al 100° che è il massimo raggiungibile, sblocca nuovi Tratti, nuove armi ed equipaggiamenti e nuovi cacciatori e skin; raggiunto il livello 100, analogamente a quanto succede su CoD e su diversi altri FPS, sarà possibile fare il prestigio, ottenendo una ricompensa ma perdendo tutti i progressi fatti con Tratti e armamento/equipaggiamento.
L’altra modalità presente, Anima Resiliente, destinata ad un giocatore singolo e non a gruppi, è una sorta di Battle Royale in cui si entra con un Cacciatore casuale nella mappa, con il compito di trovare nuovi armi ed equipaggiamento per cercare delle Fratture, che si chiudono in maniera analoga alla raccolta degli indizi nella modalità Caccia alle Taglie. Una volta trovate e chiuse abbastanza Fratture sarà possibile attivare la Fonte e assorbire la sua energia per rimanere l’ultimo giocatore a sopravvivere; la vittoria oltre a premi in esperienza e denaro di gioco, permetterà di aggiungere il Cacciatore impersonato al proprio roster personale e di utilizzarlo quindi anche nell’altra modalità.
A completare l’offerta, oltre ad un tutorial che spiega ogni singolo elemento di gioco, c’è un Battle Pass stagionale con nuove skin e nuovi cacciatori, le ricompense giornaliere del Tributo Oscuro (4 ogni giorno se si raggiunge abbastanza esperienza accumulata nelle 24 ore) e 6 sfide settimanali che offrono dei generosi bonus per i punti del Pass Stagionale.
Utilizzare le armi permette di sbloccarne le varianti (per esempio esistono varianti silenziate, da cecchino col mirino, accorciate eccetera) e far morire il proprio cacciatore comporta la perdita sia del malcapitato che degli equipaggiamenti che portava addosso, anche se per i primi 10 Lignaggi (livelli) i nuovi giocatori non perderanno il proprio personaggio. Tuttavia sarà possibile riacquistare per 100 dollari di Hunt cadauno (la valuta che si ottiene facilmente in gioco, a differenza dei Marchi, che si ottengono a pagamento o con il Battle Pass stagionale) ogni cacciatore precedentemente sbloccato o acquistato, che tornerà a disposizione a livello 1 con nuovi perk casuali. Ogni elemento equipaggiabile del Cacciatore costa al giocatore alcuni dei sudati dollari Hunt, per questo cercare di avere la “build” perfetta potrà costare anche più di mille pezzi della valuta di gioco, che però si ottengono in maniera facile tra partite, bonus di livello/lignaggio e sfide settimanali.
Oltre appunto ad una rinnovata fisica dei proiettili, che ora hanno un range differenziato tra le varie tipologie sia di armi che di proiettili (velenosi, incendiari ecc.) con notevoli modifiche anche all’audio sia a livello qualitativo che a livello di posizionamento spaziale (si capisce molto più chiaramente da dove arrivano i colpi che sibilano vicino alle teste dei vostri cacciatori), anche graficamente il colpo d’occhi è decisamente migliorato, l’aggiornamento al nuovo engine infatti offre, anche su console, i 4K con 60 fps piuttosto granitici, cosa che ha infatti portato all’abbandono della vecchia versione e delle console old-gen; su Xbox Series S invece permangono i 60 fps ma bisogna “accontentarsi” di una risoluzione in 2K.
Tra le altre novità da segnalare in Hunt: Showdown 1896 c’è la presenza nella mappa di nuovi animali, mucche e pipistrelli, che contribuiranno assieme alle decine di zombi a farci localizzare dagli altri agguerriti cacciatori e di un nuovo bersaglio selvaggio, il Demonio (Hellborn) che a differenza delle altre taglie sarà sempre presente sulla mappa, potrà essere rivelato seguendo con la visione oscura i suoi terribili urli e lamenti. Il Demonio è molto differente dagli altri bersagli, in primis perché non si trova al chiuso in un edificio ma in aree aperte della mappa e perché urla, lancia fuoco ed è quasi impossibile da avvicinare e da combattere a corta distanza o in corpo a corpo, avendo diversi pattern d’attacco volti proprio ad impedire queste possibilità ai Cacciatori. L’Hellborn è simile fisicamene all’Immolatore (nemico zombie già presente sul gioco originale), solo che è molto più grande e molto più incazzato, cosa che renderà facilmente localizzabile chi lo combatte, creando molte volte situazioni in cui chi lo attacca deve guardarsi le spalle dalle altre squadre di giocatori oltre che dagli attacchi del Demonio, che alla fine fornirà come ricompensa un solo gettone taglia invece che i due che gli altri bersagli normalmente offrono, ma non sarà necessario attendere il rituale di esilio per poterla raccogliere.
Il Battle Pass inoltre permette di sbloccare quella che è la lore del gioco, attualmente divisa in 15 audiolog che una volta sbloccati permettono di capire perché i Cacciatori si sono dovuti spostare ad ovest dalla Louisiana, un’aggiunta che farà di sicuro felici gli appassionati della storia western horror creata da Crytek e offre anche una spiegazione al perché siamo costretti a cacciare le abominevoli bestie protagoniste delle taglie.
In conclusione, Hunt: Showdown 1896 è una nuova versione ancora più convincente e pregevole di quello che era già uno dei migliori extraction shooter sul mercato. Le sensazioni sono le stesse, con l’ottima atmosfera western horror e le molteplici strategie utilizzabili per riuscire ad estrarre le taglie che rendono ogni partita veramente diversa dalla precedente, si può correre verso gli indizi sparando a qualsiasi cosa si muove o muoversi piano e silenziosamente eliminando con armi corpo a corpo o silenziate le minacce PvE per concentrare i colpi e gli oggetti migliori per gli altri Cacciatori in PvP oppure una miriade di strategie intermedie. Ovviamente è un gioco che da il suo meglio se giocato in compagnia di amici, possibilmente in cuffia, ma anche con il matchmaking casuale si riesce quasi sempre a fare buone partite e molte volte anche ad imparare cose nuove o strategie improbabili e creative dai Cacciatori sconosciuti che ci accompagnano.
Un titolo consigliato a tutti gli amanti degli extraction shooter e in generale degli sparatutto multiplayer, Hunt: Showdown 1896 è punitivo e ci vuole un po’ di tempo per prendere dimestichezza e soprattutto per riuscire a vincere i duelli in PvP, fondamentali per portare a casa le taglie e la pelle del nostro Cacciatore, ma che sa essere davvero gratificante una volta apprese appieno le dinamiche originali di gioco.
*Versioni testate: PlayStation 5 e Xbox Series X, grazie ad un codice ricevuto dal publisher.