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Warhammer 40.000: Space Marine 2 – Per l’Imperatore – Recensione

15 Set 2024 | News, PC, PlayStation 5, Recensioni, Recensioni Videogiochi, Steam, Videogiochi, Xbox Series S, Xbox Series X

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Esattamente 13 anni dopo l’apprezzatissimo primo capitolo, approda finalmente su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S Warhammer 40.000: Space Marine 2, sviluppato da Saber Interactive che raccoglie l’eredità di Relic Entertainment e pubblicato da Focus Entertainment.

Riuscirà questo secondo capitolo della saga a far breccia nei cuori dei numerosissimi fan del franchise sci-fi di Games Workshop e a replicare il successo del suo predecessore? Scopritelo nella nostra recensione approfondita.

Il glorioso ritorno di Demetrius Titus

Premessa: nonostante il gioco sia perfettamente apprezzabile come avventura standalone, una minima conoscenza dell’universo di Warhammer 40.000 e del primo Space Marine rendono sicuramente l’esperienza più comprensibile e dettagliata, visto che sono presenti sporadici riferimenti agli accadimenti di Space Marine e che vengono date per scontate numerose nozioni sull’Imperium e sulla situazione geo-politica ed in generale della lore della versione sci-fi del wargame di Games Workshop.

Protagonista delle vicende di Warhammer 40.000: Space Marine 2, ambientato circa duecento anni dopo il primo capitolo, è sempre Demetrius Titus, che in questo periodo ha servito come Scudo Nero nella Guardia della Morte, Capitolo degli Astartes (gli Space Marine) dedicato alla distruzione degli Xeno (gli alieni) con il nome di Nullus, dopo essersi congedato dal suo nome e dalla Seconda Compagnia degli Ultramarine, di cui era capitano, proprio alla fine del primo gioco.  Proprio nel ruolo di Nullus lo ritroviamo nel prologo di questa nuova avventura, inviato insieme alla sua squadra nel Sistema Recidius per affrontare una nuova invasione dei Tiranidi. Il prologo, che serve anche per iniziare ad impratichirsi con il sistema di combattimento e con le missioni della campagna in single player, vede la squadra di “Nullus” venire eliminata e lo stesso protagonista ridotto in fin di vita dopo essere riuscito a lanciare una testata missilistica con un virus letale per i Tiranidi, salvato dalla Prima Compagnia degli Ultramarine comandata da Demetrius Agamman. Le gravissime ferite però costringono Titus a sottoporsi alla temibile procedura chiamata Rubicon Primaris, che trasforma lo Space Marine di prima generazione, che sopravvive all’operazione, in un decisamente più potente e moderno Primaris e gli permette di venire reintegrato nella Seconda Compagnia degli Ultramarine, guidata dal Capitano Sevastus Acheran, anche se degradato al ruolo di Tenenteabili anche in coop con giocatori reali.

Hellblade II

A questo punto parte la campagna, con Titus che verrà affiancato dal Sergente Gadriel e dal soldato Chairon (utilizzabili in coop da amici o player online) a cui viene affidata in principio una missione atta a salvare le truppe cadiane su Kadaku dove è in corso l’invasione dei Tiranidi. La campagna dura all’incirca tra le 7 e le 10 ore in base alla difficoltà selezionata a cui si aggiungono un’altra manciata di ore per raccogliere tutti i collezionabili. Senza spoilerare troppi dettagli, le vicende coinvolgono una misteriosa reliquia in mano agli Adeptus Mechanicus e l’immancabile presenza del Nemico, ovvero gli Space Marine del Caos, tra colpi di scena ed una buona sceneggiatura che riescono a tenere incollati i giocatori con parecchie sorprese ed easter egg dedicati ai fan affezionati del franchise.

Completano l’offerta sei operazioni, collegate alla campagna principale ma giocabili in singolo o con due altri giocatori utilizzando altrettante classi (6) con una progressione in livelli che permettono di sbloccare pezzi differenti delle armature, di livellare ed utilizzare armi differenti e di sbloccare dei vantaggi, skill che permettono di semplificare con buff e nuove abilità le dinamiche coop. Le operazioni si sbloccano durante la campagna (sono collegate alla storia) ma possono volendo essere giocate tutte (sconsigliato) anche prima di averla terminata ed offrono (per il momento) 4 diversi livelli di difficoltà (basso, medio, elevato e spietato) che offrono ricompense diverse per sbloccare e livellare armi ed accessori; ogni operazione richiede circa un’ora per essere completata a livello medio e decisamente di più per le difficoltà maggiori ed offrono una rigiocabilità abbastanza elevata avendo elementi (come il tipo dei boss secondari e la quantità di orde) che si differenziano da partita a partita oltre che ovviamente a seconda della difficoltà selezionata che indica anche un livello consigliato (con level cap a 25 per ogni classe).

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Le classi offrono poteri unici diversi (ricognizione dei nemici, salto con jetpack, invisibiltà temporanea, rampino eccetera.) e anche la possibilità di usare armi diverse. Per esempio la classe Pesante non potrà usare l’arma corpo a corpo, mentre il Baluardo avrà lo scudo ma non l’arma pesante e solo quella leggera a distanza.

Il PvP invece offre tre modalità, al momento su altrettante mappe, con le stesse sei classi presenti in PvE, con solo però lo sblocco di armature comune tra le due modalità mentre il livellamento delle armi è diviso e l’assenza dei vantaggi nel multiplayer. Le modalità sono divertenti e per il momento le classi non sembrano sbilanciate e sono tutte perfettamente utilizzabili e con i propri pregi e difetti, perlomeno in PvP; in PvE invece alcune classi sono più difficili da utilizzare nei livelli di minaccia maggiore, dove è facile trovare spesso Tattico, Baluardo e Pesante (o Avanguardia) a discapito di Cecchino e Assalto.

A livello di gameplay, Warhammer 40.000: Space Marine 2 è uno sparatutto in terza persona brutale e che non utilizza alcun sistema di copertura automatica: il combattimento corpo a corpo prevede l’utilizzo della famosa spada catena (con una motosega al posto della lama), di un coltello da combattimento o di una spada “normale” ognuna con delle combo utilizzando il tasto dorsale alto destro del joypad con pressione breve o lunga e la possibilità di effettuare una finisher con Y o Triangolo quando il nemico “lampeggia” di rosso essendo in fin di vita (con oltre 50 finisher diverse tutte molto violente e sanguinolente) e l’utilizzo di una decina di armi da fuoco pesanti diverse che passano da mitragliette, fucili d’assalto, fucili pesanti, di precisione, laser e carabine, ognuna con peculiarità di danni, distanza e alcune anche con abilità speciali o la possibilità di lanciare anche granate o colpi caricati e tre armi di supporto (pistola leggera, pesante e laser) che offrono una grande varietà durante la campagna e che possono far pendere il giocatore a scegliere una classe in PvE/PvP in base alla propria arma preferita. Ovviamente sono presenti anche diverse tipologie di granate e i tre membri del Team della modalità principale hanno poteri specifici diversi da quelli che si vedono nelle classi delle altre due modalità.

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La guerra in tutto il suo “splendore”

A livello tecnico Warhammer 40.000: Space Marine 2 offre uno dei migliori colpi d’occhio della generazione, con scenari ben differenziati ed un level design intelligente accompagnati da una quantità di elementi a schermo davvero incredibile; non solo saranno presenti migliaia di nemici a schermo, ma anche tantissimi elementi di contorno che immergono il giocatore nelle situazioni adrenaliniche e frenetiche che dovranno affrontare, con decadenza, morte e molti esempi delle gloriose costruzioni dell’Imperium sullo sfondo.

Entrambe le modalità (Qualità e Prestazioni) mantengono quasi sempre un framerate (a 30 e 60fps) stabile ed abbiamo riscontrato davvero pochissimi cali, sia di risoluzione che di frame, in oltre 30 ore di gioco effettuate prima di scrivere questa recensione. Segnaliamo che nei giorni prima del lancio ufficiale, avvenuto il 9 settembre, abbiamo, durante il periodo di Early Access, avuto qualche problema di server, soprattutto a fine missione, risolti però con le patch uscite al day one e nei giorni successivi.

Il comparto audio offre un ottimo doppiaggio inglese con una localizzazione italiana di testi e sottotitoli senza particolari sbavature e che riescono anche a mantenere i termini ufficiali della traduzione nella nostra lingua dei termini specifici della lore di Warhammer 40k; anche la colonna sonora e l’effettistica sono di ottima fattura e aiutano l’immersività nell’opera di Saber Interactive e Focus Entertainment.

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In conclusione, Warhammer 40,000: Space Marine 2 è un gioco davvero memorabile che offre un’esperienza che mi sento di consigliare a tutti gli amanti degli sparatutto in terza persona e che è uno splendido “regalo” per tutti i fan della serie sci-fi del wargame di Games Workshop e che rappresenta la migliore trasposizione videoludica di questa generazione di quell’universo. Un titolo che avrà, come annunciato, un lungo supporto post lancio con nuove mappe, interazioni e contenuti single player, PvE e PvP e che quindi ci auguriamo abbia lunga vita e pensiamo non verrà abbandonato dalla community che conta già più di due milioni di giocatori a meno di una settimana dal lancio ufficiale.

*Versione testata: Xbox Series X, grazie ad un codice digitale della Ultra Edition offerto in anteprima dal publisher.

Warhammer 40.000: Space Marine 2

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Paolo Lorenzini

Dispotico caporedattore di Serial Gamer Italia, dopo anni a girovagare per le redazioni di settore ha deciso di costruirsi una “casa” su misura che gli permettesse di offrire un’informazione libera, priva di clickbait e gestita in maniera equa e meritocratica.

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