Credo che il panorama della critica videoludica odierna faccia una gran confusione tra ciò che è sottovalutato e ciò che è fisiologicamente lontano dai riflettori.
Mi spiego.
Probabilmente questo avviene a causa di una imperante ottica social che ha delle regole precise: esiste solo ciò di cui si parla, e ciò che di buono esiste deve venire incensato con forza, come se fosse un dio della cui luce riflessa si può vivere. Al contrario, ciò di cui non si parla, o si parla poco, è considerato logicamente imperfetto, fallace e non necessario. Se qualcosa non diventa un fenomeno mediatico non solo ha in sé la responsabilità di ciò, ma anche la colpa.
Tra le saghe che minacciano di scardinare questa visione assolutamente maniche, quella di Ys è una delle più grandi.
La Serie JRPG di Nihon Falcom pubblicata da Nis America nasce addirittura alla fine degli anni 80 e da allora continua con una coerenza impressionante a regalare uscite e remake ai fan.
Già, i Fan ci sono eccome.
Ys non ha chiaramente la risonanza mediatica di altre serie JRPG, ma riesce ad avere un ruolo sicuro all’interno del panorama di appartenenza e occupare una importante posizione in mezzo alle produzioni a medio budget, che ancora oggi molti danno per disperse e sparite dall’industria.
Non ci si accorge quasi più che molte di queste produzioni sono proprio quelle che vengono bollate come “soprassedibili” o “indie”, creando altra grande confusione con termini che palesemente vengono ora utilizzati per definire un sistema bipolare che non esiste, diviso tra Tripla A e Produzioni indipendenti e con il nulla nel mezzo.
C’è dolo in questa visione regalata da molti “critici”?
È solo una visione assurdamente semplificata per spiegare in pillole qualcosa che non è descrivibile in un articoletto di 100 parole e tempo di lettura inferiore a 1 minuto?
In questo momento non è più importante, perché Ys è tornato con un nuovo capitolo, e questa cristalleria di menzogne da rifilare ai giocatori più inesperti sta di nuovo per ricevere un grosso colpo.
Il nuovo capitolo di Ys, sempre sviluppato da Nihon Falcom ed edito da NIS America prende il nome di Ys X: Nordics, e sembra portare sin da subito una grande volontà di innovazione sulla saga.
La trama, che vede protagonisti sempre gli inossidabili Adol Christin e Dogi, ha luogo cronologicamente tra Ys II e Ys Memories of Celceta, con i due che si dirigono verso la foresta e transitano per il golfo di Obelia, una zona di mare ricca di isole dove sorge anche la città di Carnac, in cui i protagonisti si fermano.
Qui, durante la manciata di giorni della loro permanenza, verranno a conoscenza della situazione politica della città, gravata dalla presenta per mare dei Normans, un gruppo di predoni il cui design è pesantemente appoggiato su quello degli incursori vichinghi.
Lo scopo dei Normans è inizialmente poco chiaro, ma la potenza della loro flotta e la loro scarsa inclinazione alla diplomazia sono per gli abitanti di Carnac certamente un problema, al quale si aggiunge la presenza sulle isole di mostri noti come Griegr, che attaccano violentemente gli abitanti e sembrano impossibili da uccidere salvo che da alcuni membri dei normans con misteriosi poteri. Ah, e dal buon Adol.
Con questi presupporti, quella che sembrava essere solo una tappa del viaggio del nostro eroe verso la prossima terra acquista già il sapore di una nuova avventura, e il golfo di Obelia comincia a profumare di opportunità e scoperte. Adol , Dogi e i loro nuovi amici non si faranno certo sfuggire la possibilità di assaporare tutto ciò, e noi li seguiamo con grande piacere.
Il Gameplay di Ys X: Nordics è uno dei motivi per cui il titolo si avverte come desideroso di aprirsi ad una modernità che raramente si era osservata nella saga.
Il titolo, fortemente action, si basa saldamente sul suo combat system; l’impianto dinamico costruito sulla possibilità di concatenare attacchi leggeri, pesanti e skill attive, viene arricchito ulteriormente dalla presenza di un ulteriore personaggio giocabile oltre ad Adol: si tratta di Karja Balta, la giovane principessa dei Normans che sin dalle prime fasi dell’avventura si ritroverà legata al nostro beniamino, anche in senso letterale. Karja avrà sempre un ruolo di dps all’interno del nostro piccolo party, e il suo approccio al combattimento sarà il medesimo di Adol, se non per il fatto che sin da subito si potrà notare come Karja sviluppi le sue statistiche in maniera leggermente diversa dal protagonista, offrendo ulteriori possibilità di approccio alle battaglie.
Per quanto riguarda le suddette statistiche poi, il comparto di sviluppo e personalizzazione appare di base semplice, ma permette al giocatore di dare la sua impronta al gameplay in maniera sufficiente, grazie ad un apparato di sviluppo dei pg che aumenta le sue possibilità in base al livello ed ad una lunga lista di oggetti equipaggiabili, tra armi, armature e talismani.
La principale novità implementata da Ys X: Nordics è però quella relativa ai combattimenti navali, e più in generale al rapporto del giocatore con la Sandras, ovvero la nave di cui Adol e Karja si trovano ad essere capitani.
Oltre ad essere un vero e proprio hub di gioco mobile, la sandras potrà essere potenziata in molte statistiche e abilità, in modo tale da risultare performante sia nell’esplorazione, sia nei combattimenti navali, la suddetta nuova feature del gioco.
Di per sé semplici, questi encounter mettono contro la nostra nave altre imbarcazioni nemiche di dimensioni e potere diversi, che dovremo abbattere utilizzando l’equipaggiamento del nostro vascello, che siano cannoni frontali, da bordata o caricati con munizioni speciali.
Le battaglie navali si arricchiscono di ulteriore caratterizzazione nelle attività dette “recapture” dove dovremo assaltare delle fortezze marine prima per acqua, innescando moltiplicatori di punteggio in base a semplici task, sia per terra, quando una volta scesi dalla Sandras dovremo fare piazza pulita dei nemici anche all’interno del forte. Queste recapture, che vengono poi valutate in base al nostro punteggio, ci forniranno delle ricompense in base al nostro operato, rendendo tutta la nostra fatica un ottimo investimento.
Per quanto concerne l’ambientazione e il mondo di gioco, Ys X Nordics propone ai giocatori un world design perfetto per ospitare la Saga vichinga di Adol e Karja.
Le isole che costellano il golfo di Obelia sono varie: hanno ciascuna una sua identità e atmosfera, ma riescono a non entrare in conflitto con la cornice designata dal resto del mondo: le parole chiave alla luce delle quali esplorare ogni anfratto dell’arcipelago sono sempre avventura e dinamismo, e queste riescono a venire enfatizzate anche dalla colonna sonora che accompagna ogni momento del gameplay. La OST non è particolarmente in grado di farsi ricordare, va detto, ma le arie che riporta a schermo o in cuffia sono comunque calzanti con le situazioni che seguono e in linea con la tradizione di questa fascia di JRPG.
Dal punto di vista tecnico, come il resto delle produzioni dello sviluppatore, il titolo non brilla. Nihon Falcom non ha mai puntato forte sullìeccellenza da questo punto di vista, e come spesso capita anche per altri titoli appartenenti a questo genere, il primo apparato ad essere sacrificato davanti ad un budget di produzione medio è proprio il lato tecnico.
Ys X: Nordics non è da meno: le animazioni dei volti e dei personaggi sono assolutamente semplici, e anche i poligoni sia di pg che di ambientazioni sono comunque grezzi e basilari. Questo riesce a non influire in maniera troppo negativa sull’esperienza grazie anche alla palette cromatica ben studiata e assestata su colori freddi come l’imperante azzurro e il verde, ma chi si aspetta dall’ultimo capitolo di Ys un impatto visivo definibile “notevole”, sta cercando nel posto sbagliato.
In conclusione, in ogni caso, Ys X: Nordics riesce a imporsi nel panorama del genere di appartenenza e all’interno della sua stessa saga come un successo. Il titolo regala novità tali da riuscire a definirsi interessante anche all’interno di una serie che va avanti da oltre trent’anni. Non stiamo parlando di un prodotto presente in una nicchia infima, né di un blockbuster: Ys X è uno dei tanto compianti titoli di media fascia che molti sembrano non vedere più, ma che i JRPG continuano a regalare senza tregua da anni. Non c’è nessuna volontà di sfondare l’insensibilità mediatica con Ys, nessuna ambizione di vendere milioni di copie in due giorni. C’è solo la voglia di fare qualcosa di buono, che sia coerente con la sua estrazione e che parli a chi sa apprezzarlo.
È per questo che Ys, anche al suo decimo capitolo, anche in mezzo al mare e ai vichinghi, ancora una volta non ha fallito.
*Versione Testata: PS5, grazie al codice fornito dal publisher
YS X: Nordics
Titolo
- Trama/Ambientazione 75%
- Grafica 60%
- Gameplay 80%
- Sonoro 72%
- Longevità/Multiplayer 78%