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Not That Much! – Ogni cosa ha un prezzo e se lo indovini forse avrai meno amici – Recensione

11 Dic 2024 | BoardGame, CardGame, News, Recensione BoardGame, Recensioni, Recensioni CardGame

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Not that Much! è un party game giocabile da 3 a 100 persone (sì, tecnicamente non è una bugia, volendo si potrebbe tranquillamente giocare in 100) creato e pubblicato dagli italiani Space Otter Publishing di cui nei prossimi giorni troverete sulle nostre pagine anche la recensione del loro GDR DecKarnage e del mazzo DecKreative (che in caso potrebbe tornarvi utile anche con questo boardgame. Not that Much in pratica vi fa giocare con gli amici ad una versione veloce e creativa di OK, il prezzo è giusto con due differenze sostanziali: non lo presenta Iva Zanicchi ed il pubblico, se presente, non grida “cento, cento, cento, cento” facendovi venire mal di testa, vista la mancanza di una ruota da girare.

Ma bando alle ciance e veniamo al dunque, con la recensione approfondita di questo divertentissimo e potenzialmente letale (per amicizie e legami sentimentali) party game.

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Un gioco davvero adatto a tutti

 

Partiamo con il dire che Not that Much! è un gioco adatto a tutti/e sia perché le regole possono essere lette o spiegate in pochissimi minuti e perché il prezzo (10€ sul sito dell’editore) lo rende davvero abbordabile a tutte le tasche.

In Not that Much! a turno un giocatore del tavolo assumerà il ruolo del Banditore, una figura mitologica metà Iva Zanicchi e metà Giorgio Mastrota il cui scopo è proporre un oggetto trovato su internet (a caso o seguendo il suggerimento di una carta del mazzo Sell di cui vi parlerò poco più sotto) mostrando una foto e spiegando di cosa si tratta agli altri giocatori che dovranno provare ad indovinarne il prezzo scrivendolo sulla scheda di gioco compreso di due decimali dopo la virgola.

Una volta che tutti avranno scritto il prezzo il Banditore escluderà chiunque abbia superato il valore dell’oggetto e metterà le schede degli altri in ordine da chi si è avvicinato di più a chi si è avvicinato di meno ed i giocatori potranno rilanciare (solo verso l’alto), usando un gettone rilancio (sono disponibili solo 3 gettoni a partita) per cercare di avvicinarsi di più dei rivali al prezzo giusto.

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Una volta finiti i rilanci il Banditore rivela il prezzo esatto dell’oggetto, del servizio o del bene immateriale che ha proposto e si stila la classifica finale del turno: i tre che ci sono andati più vicino avranno rispettivamente 5, 3 ed 1 punto, mentre il banditore avrà un punto per ogni giocatore che sarà riuscito ad eliminare. In caso il Banditore riesca ad eliminare tutti i giocatori al tavolo avrà 10 punti più il numero dei giocatori eliminati, mentre se uno o più giocatori indovinano esattamente il prezzo dell’oggetto compresi i decimali, faranno 15 punti invece di 5.

Gli autori nel regolamento specificano che per la correttezza del gioco sarebbe consigliato di giocare un numero di turni tale da permettere a tutti i giocatori di aver fatto da Banditore lo stesso numero di volte; finiti i turni stabiliti si farà il conto dei punti raccolti da ogni giocatore e quello che ne avrà segnati di più sarà il vincitore e probabilmente dovrà schivare coltelli, pentole, oggetti contundenti e/o tornare a casa a piedi se era accompagnato da un altro player che ha fatto meno punti, ma ne sarà valsa la pena.

Per rendere il tutto più imprevedibile, il gioco ha due mazzi di carte ed ogni giocatore può scegliere all’inizio di ogni round se pescare una carta Sell, che indica una categoria in cui scegliere l’oggetto da proporre al proprio turno (per esempio oggetti piccoli, noleggi, oggetti immateriali e così via) oppure se pescare una carta Buy quando sarà il Banditore, che andranno, quando utilizzate, a modificare una o più regole durante quella specifica vendita (per esempio cambiando o ribaltando i punteggi o vietando al Banditore di spiegare le specifiche dell’oggetto).

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Come dicevo nell’introduzione inoltre è possibile usare il mazzo DecKreative, sempre edito da Space Otter Publishing e di cui troverete la recensione nei prossimi giorni qui su Serial Gamer Italia, per scegliere un oggetto da vendere se non si hanno idee o per scegliere casualmente il primo giocatore che dovrà fare il Banditore.

Il gioco è divertentissimo e varia molto in base ai giocatori con cui condividerete l’esperienza: con giocatori più seri probabilmente gli oggetti saranno più scontati mentre con giocatori più creativi il solo limite è il cielo, anche se effettivamente potrebbero provare a vendervi anche quello. Per farvi un esempio durante le molte partite di prova che abbiamo effettuato a casa mia sono usciti come oggetti in vendita le indulgenze papali, il noleggio di un Risciò a Riccione per un giorno, un castello con tanto di terreno circostante, dei bonsai dal prezzo spropositato, un clown gonfiabile gigante ed altre cose impensabili prima di cominciare a giocare a Not that Much!

Il mio consiglio è quello di cercare sempre oggetti che costino meno di quanto si pensi, perché proporre cose che costano moltissimo ma che sembrano abbordabili non fa fare punti come banditore ed i giocatori si accontenteranno di arrivare nelle prime tre posizioni, obbligando a rilanciare solo chi non è sul podio nella fase finale.

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In definitiva, Not that Much! è davvero una sorpresa, ed è un gioco semplice ed adatto sia ad essere il protagonista indiscusso della serata, con una partita con molti turni o con più partite giocate nel corso di qualche ora (i turni generalmente durano massimo 5 minuti) che come gioco da utilizzare prima di uscire o prima di giocare ad un GDR o ad un boardgame più impegnativo a livello di tempo. Un gioco che può essere proposto ed apprezzato anche da chi normalmente non ama i boardgame proprio per la sua semplicità e perché dopo la spiegazione iniziale tutti avranno compreso le poche regole e si potranno divertire. Assolutamente consigliato.

*Recensione effettuata grazie ad una copia fisica del gioco fornita da Space Otter Publishing in cambio di una valutazione onesta.

Not that Much!

recensione not that much Serial Gamer

  • Voto Serial Gamer Italia 80% 80%
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Paolo Lorenzini

Dispotico caporedattore di Serial Gamer Italia, dopo anni a girovagare per le redazioni di settore ha deciso di costruirsi una “casa” su misura che gli permettesse di offrire un’informazione libera, priva di clickbait e gestita in maniera equa e meritocratica.

Paolo Lorenzini

Dispotico caporedattore di Serial Gamer Italia, dopo anni a girovagare per le redazioni di settore ha deciso di costruirsi una “casa” su misura che gli permettesse di offrire un’informazione libera, priva di clickbait e gestita in maniera equa e meritocratica.

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