Disponibile in accesso anticipato dal 6 dicembre (con l’acquisto dell’edizione Premium) e dal 9 dicembre per tutti su Xbox Series X!S e PC, anche sul Game Pass Ultimate su entrambe le piattaforme, Indiana Jones e l’Antico Cerchio è il nuovo gioco di MachineGames (autori degli ultimi due capitoli di Wolfenstein), Bethesda e Xbox Game Studios che vede come protagonista il più celebre degli archeologi cinematografici.
Non è la prima volta che il mitico personaggio con il volto di Harrison Ford ha un videogioco dedicato, visto che sono già usciti nel corso degli ultimi 42 anni più di una dozzina di titoli tra PC e console varie, ma di sicuro Indiana Jones e l’Antico Cerchio è il progetto più ambizioso tra questi: sarà riuscito a scalzare Fate of Atlantis dal gradino più alto del podio (almeno secondo me) di tutte queste trasposizioni videoludiche dedicate al buon archeologo con frusta e Fedora? Scopritelo nella nostra recensione approfondita.
Alla ricerca dell’Antico Cerchio
Per fare entrare subito nel giusto mood i giocatori, Indiana Jones e l’Antico Cerchio ci mette nei panni del professor Jones in una sequenza quasi del tutto identica all’iconica introduzione del film I Predatori dell’Arca Perduta in cui il nostro amato archeologo deve recuperare un antico idolo da un tempio in mezzo alla giungla. Finita la brevissima introduzione, che è in pratica un sogno del protagonista, il gioco ci catapulta nel 1937 all’interno del Marshall College, l’università dove Henry Jones Jr. insegna, dove scopriamo che è in corso un’incursione da parte di un gigantesco uomo che riesce a sopraffarci e a rubare un prezioso reperto. Per recuperare questo reperto, una mummia di gatto, inizieremo la nostra avventura in prima persona (intesa come visuale, tipica dei giochi di MachineGames) incominciando dalla Citta del Vaticano e da Castel Sant’Angelo, dove inizieremo a dipanare la matassa del mistero che scopriremo essere legata al mito dell’Antico Cerchio e in cui incontreremo alleati, il vescovo Antonio vecchio amico di Indy e la giornalista Gina Lombardi, sorella della famosa linguista Laura che invece è dispersa ed i villain, che in questa avventura sono fascisti e nazisti, capitanati dall’archeologo nazista Emmerich Voss che fino alla fine del gioco cercherà di metterci i bastoni tra le ruote (o noi cercheremo di farlo con lui, dipende dai punti di vista).
L’avventura, che può essere conclusa in una ventina di ore giocando semplicemente la storia principale o prolungarsi oltre le 35 ore completando le numerose attività secondarie, ci porta ad esplorare diverse location tra cui appunto il Vaticano e l’Egitto (le altre preferisco non spoilerarvele), la trama è davvero brillante e si colloca perfettamente tra il secondo ed il terzo film della serie cinematografica di Indiana Jones e lo fa in maniera brillante e davvero credibile, rispettando il personaggio, la sua storia e tutto l’universo che ci gira attorno.
Nei panni di Indiana Jones saremo chiamati appunto a seguire la quest principale ed in ogni location avremo da svolgere diverse quest secondarie con misteri slegati o legati marginalmente all’Antico Cerchio e con il ritrovamento di collezionabili (alcuni idoli trovabili in tutti i luoghi e altri legati specificatamente ad ogni singola località visitabile), al fotografare i punti più importanti, al ritrovare documenti e i libri che invece permettono di ottenere nuove abilità e migliorare vita e resistenza del nostro iconico archeologo.
Scattando le foto otterremo dei punti che potremo usare per apprendere le abilità dei suddetti libri che si potranno sia trovare esplorando che comprare da alcuni medici in cambio di farmaci (anch’essi trovabili nelle mappe di gioco).
Il gioco si divide tra fasi di esplorazione, enigmi ambientali molto vari e differenziati nelle varie ambientazioni, fasi stealth e di combattimento contro i fascisti e i nazisti presenti a frotte all’interno dell’avventura.
Mentre l’esplorazione e gli enigmi sono semplicemente sorprendenti, le fasi stealth e i combattimenti hanno qualche insicurezza, che però sinceramente non influiscono sulla bontà di Indiana Jones e l’Antico Cerchio; lo stealth si limita a farci inginocchiare per non essere invidiati ma molte volte il nostro alleato (Gina) si farà scoprire rendendo inutili diversi minuti di camminata lenta inginocchiata ed il tutto finirà in una scazzottata, per il resto del tempo invece agire in maniera occultata è utile e permette di stordire con un solo colpo i nemici se avvicinati senza essere visti e di poter nascondere i corpi, in modo da non mettere in allerta gli altri nemici della zona. I combattimenti a mani nude sono immediati e semplici da padroneggiare ma di contro l’utilizzo di armi da fuoco, praticamente obbligatorio nella seconda metà dell’avventura, non è soddisfacente come usare i pugni o armi contundenti.
Indiana Jones può utilizzare tantissimi oggetti trovati nella mappa come armi contundenti e con cui stordire e sconfiggere i nazi-fascisti ed inoltre avrà a disposizione bende per curarsi, cibo e frutta per aumentare vitalità e resistenza oltre all’immancabile frusta con cui può scalare muri, penzolare da un punto all’altro e disarmare o ferire i nemici.
Nelle varie ambientazioni è anche possibile utilizzare i cartelli (tipo quelli stradali) per usare il viaggio rapido e in una location anche guidare una piccola barca a motore per esplorare velocemente.
A livello grafico tutte le location sono curate maniacalmente ed anche i dettagli storici sono davvero incredibili, così come i modelli poligonali, le animazioni ed i volti dei protagonisti (un po’ meno i comprimari ma solo per gli NPC generici) e le oltre 4 ore di cutscene cinematografiche sembrano davvero prese dai film del franchise e hanno una regia davvero ottima. Il colpo d’occhio è sempre eccezionale e non si trovano dettagli che stonano a livello visivo in tutta la durata del gioco, mentre il doppiaggio in italiano è calzante e davvero ben realizzato e la colonna sonora è una delle più incredibili degli ultimi anni in un prodotto videoludico e riesce a fare immedesimare e ad enfatizzare realmente ogni singolo momento della lunga avventura di Indy.
In conclusione Indiana Jones e l’Antico Cerchio riesce ad essere un’avventura emozionante e ben sceneggiata che è più credibile anche delle ultime due uscite cinematografiche della serie e che saprà intrattenere per oltre 20 ore tutti gli appassionati del genere. Un gioco che mescola sapientemente molte ore di cutscene ed una storia avvincente ad un gameplay vario che unisce esplorazione, combattimenti, enigmi e misteri. Sicuramente la migliore trasposizione videoludica di Indiana Jones, visto che è uno di quei pochi giochi che una volta terminato vi renderà tristi e desiderosi di “averne di più”, come d’altronde fanno tutte le belle storie.
*Versione testata: Xbox Series X, grazie ad un codice digitale offerto dal publisher.