Disponibile dallo scorso 17 gennaio per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S, Dynasty Warriors: Origins è il nuovo titolo della celebre saga sviluppata da Omega Force e pubblicata da Koei Tecmo, che punta a migliorare la formula del genere musou e renderla fruibile anche a nuovi giocatori e non più solamente puntare alla nicchia di appassionati che normalmente gioca ed apprezza questa categoria giapponese di hack and slash con centinaia di nemici a schermo.
Scoprite nella mia recensione approfondita se ci sono riusciti e tutti i dettagli di questo Dynasty Warriors: Origins!
Un guerriero smemorato!
Mentre Dynasty Warriors: Origins continua a raccontare l’epoca dei Tre Regni, a differenza dei precedenti capitoli la narrazione è resa molto più accessibile grazie all’introduzione di un protagonista che ha perso la memoria e che viaggia attraverso le provincie della Cina combattendo ingiustizie e soprusi e incontrando man mano tutti i personaggi storici che hanno sempre fatto parte della saga. La trama quindi risulta sia più scorrevole e facilmente comprensibile e anche più appagante con qualche scelta multipla nei dialoghi con gli NPC e gli alleati, anche se ovviamente essendo un musou la parte più importante di questo titolo è come sempre il combattimento.
Per modernizzare le fasi combat, Omega Force ha mantenuto gli elementi cardine del genere e quindi ci troveremo come sempre a sconfiggere le armate nemiche a colpi di armi bianche e mosse speciali, ma nei campi di battaglia sono presenti ufficiali e generali nemici che hanno un contatore di forza che bisogna esaurire per riuscire a colpirli, schivando e parando gli attacchi e prestando molta attenzione ad ogni piccola apertura nella loro difesa. Questi combattimenti creano un tira e molla che si ripete, in più varianti, in praticamente ogni scenario e battaglia e che aumentano un po’ la difficoltà dei combattimenti e li rendono meno monotoni.
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Ovviamente in ogni scenario sarà necessario conquistare le basi nemiche per abbassarne il morale e rallentare la loro avanzata e completare i diversi obiettivi proposti (come recuperare oggetti chiave o distruggere o spegnere le difese nemiche) ed in molti casi sarà necessario muoversi molto velocemente nelle varie zone di combattimento o inseguire personaggi chiave che stanno fuggendo per evitare di fallire la missione e ripeterla da capo.
Il sistema di combattimento di Dynasty Warriors: Origins è reso appagante e ben diversificato soprattutto grazie alla varietà di armi a disposizione durante l’avventura: la spada ha un attacco veloce ed uno potente con cui si possono creare combo devastanti mentre le altre armi hanno ognuna delle proprie caratteristiche che le rendono uniche, per esempio con le armi pesanti sarà possibile caricare lentamente gli attacchi per togliere una grossa quantità di danni, con i guanti sarà possibile cambiare posizione per variare gli attacchi mentre con altre armi occorrerà effettuare combo particolari per ottenere attacchi bonus. L’unico modo per livellare i personaggi (principale e secondari) è aumentare il livello di abilità con un’arma, feature che obbliga il giocatore a non fossilizzarsi solo su un tipo specifico di equipaggiamento ma di provarli tutti nel corso del gioco ed inoltre la maggior parte delle richieste secondarie che troveremo nelle locande o ci verranno fornite nelle varie provincie dagli NPC e dai comprimari consistono nel compiere specifiche imprese con una determinata arma, rendendo ogni battaglia diversificata e praticamente obbligatorio l’uso delle varie possibilità offerte in termini di armamenti.
Ad ogni livello si sbloccano punti abilità che possono essere spesi in diversi alberi in continua espansione che contengono una varietà di skill e potenziamenti, a partire dal miglioramento delle statistiche, da differenti colpi potenti per l’arma in uso o alla possibilità di curarsi ferendo i nemici con l’attacco finale e così via; il gioco mette inoltre, progredendo con la storia, a disposizione sempre nuove armi, accessori e gemme da incastonare in modo da dare sempre l’idea di stare realmente potenziando il proprio PG.
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Quando non si è in battaglia, un’altra novità di questo titolo è la presenza di una mappa open world da esplorare, piena di risorse da raccogliere, collezionabili, NPC con cui dialogare e mini-battaglie ripetibili per ottenere esperienza ed oggetti, oltre ovviamente a permettere al nostro smemorato eroe di spostarsi da una provincia all’altra, una volta sbloccate, e alla possibilità di riportare la pace in ogni zona sconfiggendo tutti i razziatori e i nemici presenti. La mappa è molto ampia e una volta sbloccata tutta diventa un po’ difficile riuscire a trovare alcune missioni secondarie e gli NPC, soprattutto per la grande quantità in cui sono proposti.
A livello tecnico Omega Force ha fatto grandi passi avanti: le battaglie sono sempre spettacolari e la presenza a schermo delle numerose armate nemiche non influisce sulla fludità di Dynasty Warriors: Origins e anche a livello visivo questa produzione è molto più curata dei precedenti capitoli ed offre scorci campali davvero memorabili ed una buona diversificazione delle location.
La colonna sonora accompagna bene lo scorrere delle avventure e gli effetti ed il doppiaggio sono di ottima fattura, così come la localizzazione in italiano dei testi e dei menu, dove non ho visto particolari errori.
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In definitiva, Dynasty Warriors: Origins è un ottimo primo passo per l’ammodernamento del genere musou di cui la saga è uno dei capisaldi ed è un titolo spettacolare, vario e veloce e coinvolgente tanto quando si combatte contro un singolo nemico che quando se ne combattono centinaia. La grande varietà di armi ed equipaggiamenti rendono il titolo sempre fresco ed in grado di appagare anche i palati più esigenti e mi sento di consigliarlo sia agli amanti del genere, che non saranno delusi dalle nuove funzionalità e feature di Origins, che ai novizi che vogliono provare per la prima volta questa epica saga.
*Versione testata: Xbox Series X grazie ad un codice digitale fornito dal publisher