Disponibile per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X dallo scorso 28 febbraio, Monster Hunter Wilds è il nuovo capitolo dell’amatissimo franchise di Capcom dedicato alla caccia di mostri giganti.
Sarà riuscita Capcom a replicare e magari migliorare l’incredibile successo dei precedenti capitoli della saga? Scopritelo nella nostra recensione approfondita.
Evoluzione della caccia
In Monster Hunter Wilds vestiremo i panni, come sempre personalizzabili in maniera davvero dettagliata grazie all’ottimo editor iniziale, di un Cacciatore che dovrà guidare l’esplorazione nelle Terre Proibite, dove oltre a ricercare un temibile e gigantesco mostro che terrorizza la zona, la Gilda dei Cacciatori dovrà fare “amicizia” con gli abitanti del posto e cercare di riportare a casa il piccolo Nata, un ragazzino che fa parte dei Custodi e che è riuscito a fuggire dall’attacco di una bestia nota come Spettro Bianco attraverso dei tunnel sotterranei.
La trama principale, che anche se non eccelle per originalità è sicuramente una delle più complesse e narrativamente approfondite della saga, è una specie di enorme tutorial che accompagna i giocatori passo passo verso i titoli di coda (raggiungibili in circa 25 ore) e l’end game, che come al solito è la vera sfida di Monster Hunter e presenta le cacce più appaganti, sia in termini di difficoltà e di gameplay che ovviamente per quanto riguarda il loot, che è ancora la componente fondamentale del titolo.
La struttura di gioco è tutto sommato molto simile a Monster Hunter: World ma con alcuni significativi cambiamenti; tornano mostri come lo Yian Kut-Ku, il Rathalos ed il Congalala, e nuove bestie come il Nu Udra, una specie di polpo gigante che “sputa” petrolio, un vermone delle sabbie che trasforma le dune in sabbie mobili chiamato Balahara ed altri che preferisco non spoilerarvi per non rovinarvi l’esperienza.
In totale ci sono una trentina di mostri giganti ed altrettanti piccoli che creano un ricco ecosistema nelle varie zone e nei diversi biomi presenti in Monster Hunter Wilds; i mostri carnivori cacciano realisticamente i branchi di erbivori, si scontrano con gli altri predatori e ogni zona ha due stagioni principali che dettano la frequenza ed il tipo di animali presenti oltre ad un periodo di intemperie (tempeste di sabbia, pioggia torrenziale, fulmini che colpiscono a caso il terreno) con alcune prede rare che si presentano solo in questo frangente.

A livello di armamenti non sono presenti novità, come nei capitoli precedenti sono disponibili quattordici armi: Spaadone, Spada Lunga, Spada e Scudo, Doppie Lame, Martello, Corno da Caccia, Lancia, Lancia-fucile, Spadascia, Lama caricata, Falcione insetto, Balestra leggera, Balestra pesante ed Arco. Ogni arma ha i suoi pattern d’attacco specifici e le proprie unicità e sarà migliorabile, così come le parti d’armatura, raccogliendo il loot dai mostri e dalle zone di caccia sbloccando migliorie man mano che si salirà, durante l’avventura, del Grado Cacciatore. Al solito ogni tipo di modifica all’arma comporta vantaggi e svantaggi dovuti alla natura degli elementi che compongono la sua fattura e sarà possibile equipaggiare una seconda arma, a portata di mano, sulla cavalcatura (dello stesso tipo o differente).
Durante i combattimenti sarà possibile richiamare il Seikret (la cavalcatura) ed anche accedere al suo inventario, che aggiunge alcuni slot ai 20 disponibili per avere a portata di mano rapidamente trappole, esplosivi, colpi, cote per affilare le lame e pozioni varie per cure e bonus di stato. I Seikret sono fondamentali anche per l’esplorazione e durante la campagna ci porteranno direttamente all’obbiettivo con una guida automatica (comunque disattivabile) e permettono di esplorare zone limitate ed accessibili solo con la cavalcatura, oltre a fornire ulteriori possibilità in combattimento.
Il combattimento, aldilà delle migliorie nelle animazioni e delle diverse possibilità offerte dai diversi armamenti, è tutto sommato abbastanza simile a quello di Monster Hunter: World, anche se a mio parere il livello di sfida è diminuito, probabilmente per rendere più accessibile il gioco anche ai neofiti, tant’è che sono “svenuto” solamente un paio di volte durante l’endgame e praticamente mai nel corso della trama principale, che ho giocato sia coadiuvato dagli NPC proposti dal gioco che con giocatori reali incontrati online o richiamati dai classici razzi SOS e non ho mai fallito una caccia.

Ho giocato principalmente usando l’Arco ed in qualche occasione le Doppie lame, prediligendo gli attacchi dalla distanza e le cacce ai grandi mostri si sono rivelate come al solito appaganti sia visivamente che a livello di gameplay, con dinamiche che puntano a sfiancare i mostri con combo di attacchi delle proprie armi fino a causargli ferite gravi e smembramenti per poi ucciderlo (o catturarlo nelle fasi avanzate di gioco). Il sistema delle ferite, soprattutto con l’Arco che le colpisce in automatico con un attacco specifico a parabola, è semplice ed immediato mentre per gli attacchi furtivi (utilizzando il mantello, avvicinandosi furtivamente ad inizio scontro o mentre il mostro è in combattimento con un’altra creatura) ed il poterlo cavalcare per infliggere danni critici richiedono un po’ più di tentativi e di manualità.
Monster Hunter Wilds ovviamente propone anche decine di missioni secondarie e facoltative che non si limitano solo alle cacce di mostri grandi e piccoli ma anche nel raccogliere determinati materiali, pescare e catturare piccole o grandi quantità di creature minori, offrendo sia varietà che un po’ di diversificazione del gameplay e che puntano a fare esplorare le grandi macro-aree presenti in gioco. Le aree ed i biomi sono esplorabili semplicemente cambiando zona (con un piccolo caricamento mascherato da filmato) e raggiungibili attraverso il trasporto rapido in un campo (principale o mobile). A differenza del capitolo precedente non ci sarà un cuoco all’accampamento ma saremo noi a dover cucinare il pasto dentro alla nostra tenda per avere i bonus (di massimo 50 minuti) per le missioni e sarà possibile cucinare anche durante l’esplorazione o nelle pause degli scontri attraverso la griglia portatile.

Su Xbox Series X, dove ho giocato il titolo, si può scegliere tra tre modalità: Grafica che pemette di avere migliori effetti di illuminazione e riflessi a 30 fps, Performance che permette di giocare ad una risoluzione più bassa a 60 fps e Bilanciata che offre un mix delle due precedenti con 40 fps.
A livello tecnico il gioco è sicuramente un passo avanti per la serie ed offre animazioni, texture ed effettistica notevolmente migliorata rispetto al precedente capitolo (Worlds, essendo Rise un porting della versione Switch) che grazie anche ad un ottimo worldbuilding mostra sia scorci e panorami che i molti dettagli dei vari biomi di ottima qualità. Purtroppo però il RE Engine mostra tutti i suoi limiti offrendo qualche problema, che non influisce né la giocabilità né la bontà del gioco ma causa rallentamenti nelle fasi concitate e qualche problema con il caricamento delle texture che in alcune occasioni ci mettono ben più del previsto a caricarsi correttamente.
Il comparto audio è di ottima qualità sia per effettistica che per le musiche che accompagnano l’avventura; il doppiaggio in italiano è presente e mentre le voci dei protagonisti principali e dei comprimari sono ben realizzate, gli NPC generici ed i personaggi meno importanti non hanno la stessa qualità. La localizzazione di menu e sottotitoli è ottima e non presenta sbavature.

In definitiva, Monster Hunter Wilds saprà sicuramente conquistare ed appassionare i fan del franchise di Capcom e può essere un ottimo punto d’inizio per i novizi, vista la maggiore accessibilità degli scontri rispetto al passato. Se amate lootare per creare la build perfetta per il vostro modo di giocare, di sicuro questo titolo vi potrà offrire diverse decine di ore a cui si aggiungeranno quelle che i futuri DLC ed il costante supporto degli sviluppatori proporranno nei prossimi mesi. Di contro, se non avete amato Monster Hunter: World, difficilmente questo nuovo capitolo riuscirà a fare breccia nel vostro cuore. Mi sento comunque di consigliare Monster Hunter Wilds a tutti gli amanti dei titoli action perché è un titolo validissimo che segna una piccola evoluzione del franchise sia a livello tecnico che come offerta di contenuti e di gameplay.
*Versione testata: Xbox Series X, grazie ad un codice fornito dal publisher in cambio di una recensione imparziale.