Annunciato qualche E3 fa con il nome di Gods & Monsters, Immortals Fenyx Rising è uno di quei prodotti usciti in sordina che proprio per questo potrebbe regalare qualche sorpresa a chi se lo era perso in mezzo a next gen e titoli di ben altra caratura.
Proprio così Immortals Fenyx Rising potrebbe essere una delle vere e proprie rivelazioni di quest’anno con il lavoro svolto da Ubisoft Quebec che ci porta nelle lande pregne della mitologia greca con tutta la sfilza di Dei classici tra Zeus, Tifone, Afrodite e tutti gli altri, il tutto con un’ironia sempre presente che riesce a non essere mai stancante.
Vediamo dunque se la nuova ip targata Ubisoft riuscirà ad accaparrarsi un posto di rilievo in questo 2020 anche se dovreste averlo già capito da queste prime parole.
La storia di Fenyx
Immortals Fenyx Rising narra la storia di Fenyx attraverso le parole di Zeus e Prometeo che ha come obiettivo quello di sconfiggere il pericoloso titano Tifone, il quale è riuscito a liberarsi dalla prigionia che lo vedeva rinchiuso da diversi anni. L’avventura parte subito dopo aver modificato brevemente il nostro alter ego tramite un contenuto editor del personaggio e si dirama attraverso la crescita del protagonista che dovrà cercare di diventare sempre più forte attraverso mille peripezie con il fine di distruggere il temibile Tifone. Tutta l’avventura è caratterizzata da una continua ricerca della comicità con la battuta sempre pronta ed il colpo di scena divertente che spesso caratterizza le missioni. Tutto questo rende tutta la vicenda decisamente godibile e ben lontana da possibili vicende banali e raccontate con la classica flemma di alcune produzioni; ovviamente stiamo parlando di una vicenda che non brilla per intreccio ma che ci permette di conoscere le varie personalità del Monte Olimpo con i propri problemi e i loro rapporti senza contare poi tutti quei riferimenti al mondo greco che ci accompagneranno sulle sette regioni dell’Isola d’Oro.
Un gameplay derivativo ma solido
Parlando del gameplay di Immortals il paragone con opere come l’ultimo Breath of the Wild viene subito in mente anche se i ragazzi di Ubisoft hanno fatto un buon lavoro, cercando di non offrire agli utenti una mera copia del titolo nipponico ma di differenziarsi riadattando tutta una serie di elementi che già troviamo in altre produzioni ma plasmando nel complesso una creatura unica. L’action adventure targato Ubisoft infatti ci porta ad addentrarci nell’open world ricco di eventi, missioni e segreti sparsi per la mappa che non saranno però tediosi e allungati come in alcuni titoli precedenti della compagnia, ma vari, interessanti e ben diversificati.
Sul campo di battaglia invece ci si muove seguendo i dettami scritti da opere come Assassin’s Creed con la possibilità di equipaggiare una serie di armature e armi, con tanto di perk, che sono supportate da un buon numero di abilità utili per colpire il nemico sia con il corpo a corpo che dalla lunga distanza utilizzando arco e frecce. Insieme ai combattimenti troviamo poi sezioni classiche di puzzle solving tra appositi enigmi ambientali e dungeon speciali chiamati Cripte del Tartaro sulla falsa riga dei Sacrari già visti in Breath of the Wild nei quali sbarcheremo in un altra dimensione nella quale, attraverso i poteri del personaggio, sarà possibile spostare massi e scatole, far rotolare sfere e così via; a chiudere la sezione puzzle troviamo anche le Cripte degli Dei, luoghi speciali associati alle divinità che saranno decisamente più impegnativi e lunghi rispetto a quanto descritto in precedenza.
In generale il gameplay si affida a classici paradigmi del genere action adventure dandoci la possibilità di combattere con tutta una serie di colpi e abilità ben precise senza strafare o rendere il tutto complicato.
Bello e colorato
La nuova fatica di Ubisoft rende soprattutto grazie al suo stile grafico, pieno di colori con un open world decisamente curato e rifinito in ogni suo aspetto anche grazie ad un buon level design. Ovviamente l’obiettivo degli sviluppatori non era quello di mostrare i muscoli della propria opera attraverso la maestosità di un mondo pieno di strutture e quant’altro bensì quello di colpire i giocatori attraverso colori sgargianti ed un armonia generale davvero ottima; stessa cosa per quello che concerne il frame rate che risulta solido su PS5 visto che non abbiamo notato cali né problemi di sorta.
Da notare poi il buonissimo comparto sonoro con un doppiaggio italiano che calza a pennello con tutte le personalità greche con cui ci dovremo rapportare.
Una sorpresa
Immortals Fenyx Rising è un titolo in grado di stupire in maniera decisamente positiva, certo di fondo la produzione non tenta di innovare o portare delle novità nel suo genere prendendo ispirazione da diversi titoli open world, ma in fin dei conti lo fa con una freschezza decisamente piacevole mettendo insieme un ottima densità di eventi e cose da fare appoggiandosi su un gameplay fluido e divertente unendo i combattimenti più classici a diversi momenti incentrati sui puzzle. Il titolo nel complesso convince appieno riuscendo a far passare più di qualche ora tra le bellissime lande caratterizzate da colori vivaci e rimandi greci che riescono a portare il tutto ad un ottimo livello.
Il processo di rinascita, se così vogliamo chiamarlo, da parte di Ubisoft è decisamente sulla buona strada e Immortals, insieme a Valhalla e Legion, è la prova definitiva.
*Versione Testata: PS5, grazie al codice fornitoci dal publisher