La storia di Yaga, titolo action gdr sviluppato dallo studio indipendente Breadcrumbs Interactive ed edito da Versus Evil, è sbarcata finalmente su Steam il 12 gennaio 2021, dopo quasi un anno e mezzo di esclusività temporale su console ed Epic Games Store.
Questo titolo è riuscito a catturarmi molto per via di alcune sue peculiari dinamiche, nonché per una realizzazione artistica caratteristica e di notevole fattura; il risultato finale è un ottimo e simpatico prodotto, una sorta di trampolino di lancio per i ragazzi di questa piccola software house essendone il primo progetto. Non nascondo di essere particolarmente curioso riguardo ai loro progetti futuri dopo aver gustato appieno questo titolo particolare che vi andrò ad esporre in ogni aspetto di seguito.
La Sfortuna ci perseguita, il Destino ci chiama
Yaga ha inizio in un terra misteriosa ed incantata sulla quale regna un terribile Zar, conosciuto più per via delle angherie inflitte al proprio popolo che per effettivi meriti. Ma non è l’unico a dominare quelle lande rurali: creature del folklore slavo di ogni tipo pullulano in ogni dove e tra esse spicca indubitabilmente la terribile strega Baba Yaga. Sarà proprio lei a dare inizio alla storia ed a guidarci all’interno della stessa, a mo’ di voce narrante insieme ad altre tre figure chiamate Tessitrici, il cui compito è lo svolgere gli innumerevoli fili del destino (letteralmente) man mano che la trama avanza.
La strega inizia a narrare del fantomatico incontro avuto con lo Zar qualche tempo prima, e di come esso avrebbe per sempre cambiato la vita di una povera anima: sotto mentite spoglie, ella chiese cibo al malvagio sovrano, ricevendo ahimè solamente scherno. Una volta avuto prova dell’assenza di bontà dello Zar lo maledisse, legando la sua caduta alla comparsa dell’individuo il cui destino è legato a doppio filo con la sfortuna; l’uccisione di questo povero malcapitato per suo ordine diretto inoltre non sarebbe potuta essere una soluzione, in quanto ciò avrebbe tramutato in cenere tutti i possedimenti dello stesso Zar. Una volta detto questo la strega si dileguò, in attesa che il Destino facesse il suo corso.
Lo Zar agì in fretta però, cercando in tutti gli angoli del suo regno la persona più sfortunata mai vista …per poi trovarla nel villaggio appena fuori dal suo castello! Trattasi di Ivan il fabbro, la cui fortuna gli fu portata via insieme al braccio destro dalla strega cannibale Likho. Lo Zar, agendo d’astuzia, decide di spedire il povero fabbro alla ricerca di potenti manufatti che possano garantirgli poteri oltre ogni limite, permettendo così di averlo costantemente lontano per annullare gli effetti della maledizione e di assicurarsi una sua prematura morte in caso di fallimento senza che la colpa possa essergli direttamente attribuita. Ed è qui che entriamo in scena noi giocatori, che calati nei panni di Ivan dovremmo rivolgerci alla stessa Baba Yaga per poter anche solo sperare di riuscire in queste tanto improbabili quanto impossibili missioni. Il Destino ha iniziato il suo corso, portando l’ignaro fabbro su una strada già prestabilita dalla potente strega. Ma la Sfortuna incombe come un’ombra onnipresente su quel sentiero, e toccherà a noi fare la vera differenza in quest’avventura.
Un curioso mix
Yaga racchiude in sé dinamiche provenienti da differenti generi, riuscendo a miscelarli sapientemente e risultando essere un gioco piacevole seppur nella sua eccessiva monotonia sul lungo andare. In quanto fabbro, Ivan sarà in grado di fabbricare armi e strumenti vari grazie alla sua incudine e con i quali riuscirà ad approcciarsi in maniera sempre più efficace ai nemici ed alle situazioni presentate; per cui raccogliere risorse e copechi (la moneta di gioco) diverrà fondamentale per tutta la durata del percorso, anche per avere accesso a benedizioni, oggetti magici e manufatti che possano garantirci la sopravvivenza.
Ogni spedizione metterà a dura prova Corpo e Mente (rispettivamente Resistenza e Salute) del nostro personaggio, in particolare affrontando le terribili creature ed i banditi che infestano lo zarato. Altra caratteristica da non sottovalutare sarà il Destino, o meglio la resistenza alla sfortuna; l’incombere di essa ci porterà a situazioni ben poco piacevoli nelle quali vi sarà la perfida e formidabile Likho a farci compagnia.
Tutto questo si svolgerà all’interno di livelli proceduralmente generati in zone vi via sempre più letali e perigliose, entro le quali si potrà incombere in diversi incontri casuali in grado di cambiare notevolmente ogni nostra run a seconda di come vi ci approcceremo. Alla fine di ciascuna missione, se avremo accumulato abbastanza esperienza, potremo ricevere delle benedizioni permanenti donateci dalle Tessitrici stesse, scelte a seconda del nostro modo di ruolare Ivan. Ogni volta potremo fare ritorno al nostro villaggio, nel quale ci si potrà preparare al meglio per poi ripartire per l’ennesima volta all’avventura. Un ciclo, questo, che purtroppo a lungo andare inizia a diventare tedioso, soprattutto una volta presa dimestichezza con le varie dinamiche di gioco. Nonostante la non troppa differenziazione, Yaga è riuscito a coinvolgermi non poco facendosi divorare appieno in ogni suo aspetto.
Stile pittorico e caratteristico
A livello tecnico Yaga è davvero incantevole, soprattutto se si tiene conto che stiamo parlando di un titolo indie. Dal punto di vista grafico ci si trova di fronte ad uno stile pittorico bidimensionale dall’impatto notevole, in particolare per via della sua notevole caratterizzazione e delle sue fluide animazioni. Il giocatore si ritrova in ambientazioni ricche e colorate, rese ulteriormente vive dai moteplici e diversificati NPC con cui si potrà interagire lungo l’avventura.
La colonna sonora è decisamente coinvolgente ed immersiva, sebbene talvolta la sonorità delle tracce risulti un po’ fuori tema con l’ambientazione proposta dal gioco. A coronare il comparto sonoro si trova un doppiaggio ottimo, che orbita intorno a giochi di parole e rime che, purtroppo, vanno a perdersi
Conclusioni
Yaga è una vera e propria fiaba videoludica, cosa evidente non solo dalle premesse narrative, ma anche dal modo in cui il gioco va a declinarsi nei suoi vari aspetti. La resa grafica richiama evidentemente i libri che hanno accompagnato la nostra infanzia, esattamente come il tenore narrativo dei divertenti e rimati dialoghi. Fiaba all’interno del quale sarà il giocatore a delineare i principali aspetti caratteriali del suo personaggio; tutti questi elementi rendono il gioco in questione degno dell’attenzione di qualunque giocatore, soprattutto se si tiene in conto il suo costo moderato (20,99 €) sullo store digitale della Valve, pure inferiore rispetto a quello delle diverse versioni console! Un’occasione assolutamente da non perdere pur nella sua semplicità!
Versione testata grazie al codice digitale fornito dal publisher