Sicuramente approcciarsi ad un bullet hell non è di certo il sogno idilliaco a cui un Senzamani blasonato come me possa anelare; un genere che richiede prontezza, una buona coordinazione occhio-mano, nervi saldi ed altre cose che mancano totalmente al mio repertorio da videogiocatore. Per questi ed altri motivi, di cui parleremo di seguito, il mio approccio al titolo indie Godstrike, sviluppato da OverPowered Team ed edito da Freedom Games il 15 aprile 2021 per PC (via Steam) e Switch, non è stato certo dei migliori.
Certo, il genere è volutamente ostico e dall’approccio non semplice, ma vi sono dei limiti di sopportabilità che il titolo in questione in alcuni suoi punti omette totalmente, rendendo l’esperienza eccessivamente frustrante buttando così all’aria le sue buone premesse. Ma lasciate che vi spieghi meglio ciò che intendo.
“Potente e, quando ci si intromette, pericolosa”
Godstrike è ambientato nel mondo di Eonora,ormai fagocitato dai propri oceani, dove solo qualche sporadico arcipelago di isolette affioranti ospita i superstiti di questo misterioso ed oramai dimenticato cataclisma. Un mondo originariamente creato eoni fa da un essere di pura luce, che, al fine di poter controllare al meglio la propria creazione, si divise in sette maschere per donarle ad altrettante entità da allora conosciute con il nome di Araldi, sebbene una di esse non trovò mai un portatore scomparendo dalle memorie di tutti. Ed è proprio attorno ad esse che orbita tutta la vicenda narrata nel gioco.
Gli Araldi iniziarono ad essere adorati dai vari popoli, finendo per essere corrotti proprio da quest’influenza che esercitavano sui comuni mortali, finendo con l’agognare altro potere. Potere che poteva essere ottenuto solo annientando i propri fratelli, ed uno di essi riuscì nell’impresa corrompendo irrimediabilmente la propria essenza. Per far fronte alla minaccia, tutti i popoli si unirono nel tentativo estremo di sigillare l’Araldo corrotto in un tempio al di là dello spazio tempo stesso, dove non avrebbe più potuto nuocere a nessuno. O almeno così credevano.
Questa pace apparente durò millenni, fino a che dalle profondità della terra non giunse un terribile male in grado di uccidere qualsiasi cosa si frapponesse sul proprio cammino. L’Araldo era tornato e con l’inganno era riuscito a impedire ogni possibile resistenza da parte delle tribù di Eonora. Secoli dopo, quando Godstrike ha inizio, la nube mefitica raggiunge l’isola abitata dalla giovane Talaal, che parte nel tentativo di trovare una soluzione all’imminente catastrofe. Sembrerebbe non esserci speranza, ma l’ultima, ormai dimenticata e perduta maschera la chiama a sé, donandole il potere di un Araldo e di conseguenza di salvare quel poco che è rimasto del mondo di Eonora. Ma per farlo dovrà combattere, e farlo non sarà assolutamente semplice contando che è braccata dai suoi fratelli.
![Godstrike](https://media.serialgamer.it/2021/04/NSwitchDS_GodStrike_01-1280x720.jpg)
Ok boss, ma vedi di stare un po’ calmino
Ci troviamo dunque catapultati nell’hub del gioco, una sottospecie di tempio posto in uno spazio senza tempo nel quale potremmo attingere il potere da due libri: il Codice Occulto, dal quale potremmo selezionare le abilità passive della nostra portatrice, ed il Codice Arcano, dal quale trarremo invece le abilità attive da usare in combattimento assegnandole ai tasti che meglio preferiamo. Quest’ultime in particolare sono acquistabile grazie ad una valuta piuttosto singolare e che funge anche come barra della vita: il tempo. Acquistandole si sottrae un tot dal valore massimo di tempo concessoci in ciascun livello, rendendo così ancora più importante la creazione della giusta build a seconda del nemico che ci si parerà di fronte in questa vera e propria boss rush.
Dopodichè verremo lanciati in un’arena, all’interno della quale ci muoveremo e spareremo colpi d’energia con i quali abbattere i nemici grazie all’uso di ambedue gli analogici, stando ben attenti alle miriadi di colpi lanciateci addosso, dato che ogni colpo ci toglierà ben 15 secondi dal tempo (10 in Modalità Facile).Una volta finita questa preziosa risorsa perderemo l’immortalità concessaci dalla maschera e basterà un solo colpo ad ucciderci. E succederà. Innumerevoli volte, anche con il primo boss chiamato non a caso Tutoriaal. Man mano che sconfiggeremo i vari boss che ci si parano di fronte avanzando nella Modalità Storia, otterremo nuovi poteri attivi e passivi da poter scegliere in modo intelligente a seconda di cosa stiamo affrontando.
Fortunatamente Godstrike non si limita solo alla propria campagna, accrescendo un po’ la propria longevità anche grazie a tre ulteriori modalità quali Arena, dove avremo fin da subito a disposizione tutti i vari potenziamenti, Sfida, che dona all’esperienza un piacevolissimo tocco roguelike e Sfida Giornaliera, la quale è molto simile alla Sfida classica ma con condizioni che cambiano periodicamente. Insomma un buon comparto di gameplay, se non risultasse essere così eccessivamente punitivo, in quanto la nostra Talaal risulterà vulnerabile anche durante l’utilizzo di molteplici abilità che richiedano la sua immobilità senza alcun frame d’invincibilità, cosa che in bullet hell spesso equivale a morte certa. Il genere sarà anche dall’approccio complesso, ma quando questo risulta eccessivo l’esperienza diviene talmente esasperante da non permettere al giocatore di godersi l’esperienza, arrivando, anzi, spesso ad odiarla.
![Godstrike](https://media.serialgamer.it/2021/04/NSwitchDS_GodStrike_03-1280x720.jpg)
Semplice e funzionale
Godtrikeha un comparto grafico semplice, ma che nel suo piccolo riesce ad essere caratteristico grazie al design che ciascun boss presenta su schermo; ad esso si accompagna un comparto sonoro funzionale e ben realizzato, e, sebbene non spicchi particolarmente, riesce a rispettare appieno la concitazione che il giocatore proverà ogniqualvolta si calerà nelle varie arene. Un comparto tecnico che fa il suo, senza risplendere eccessivamente ma apprezzabile, soprattutto tenendo in conto del fatto che sia un titolo indie e di conseguenza dal budget limitato.
![Godstrike](https://media.serialgamer.it/2021/04/NSwitchDS_GodStrike_06-1280x720.jpg)
Conclusioni
Godstrike parte con spunti di trama notevoli, che però non riesce a sfruttare a dovere lasciandoli in modo ingiusto nel dimenticatoio; certo, non ci troviamo di fronte ad un titolo il cui fulcro è il comparto narrativo, ma è un peccato vedere uno spunto di trama così interessante lasciato a sé stesso se non nelle fasi iniziale e finale del gioco.
Un ulteriore peccato è il gameplay eccessivamente punitivo, che va a minare le interessanti dinamiche presentate dal titolo in favore di una frustrazione pervasiva di tutta l’esperienza; in soccorso di questo aspetto interviene la Modalità Facile, succube anch’essa però delle stesse pecche di gameplay della Modalità Normale.
Ci si trova dunque di fronte ad un titolo dedicato quasi esclusivamente ai fan del genere, ma che potrebbe non convincere nemmeno loro per via di una carenza eccessiva di mordente. Godstrike è un fuoco di paglia brevissimo, che può lasciare scottati chiunque vi si avvicini… ma non nella modalità giusta.
Versione Testata: Switch, grazie al codice fornito dal publisher.