Ritrovarsi a recensire un titolo a dieci anni dalla sua uscita è già di per se indicatore della presenza di qualcosa di magico, e con Skyrim è stato possibile percepire quella magia per ognuno degli infiniti minuti di questi 10 anni.
The Elder Scrolls V ha letteralmente creato una generazione di videogiocatori, tra cui me. Gente che è nata tra le tundre e le foreste, affacciandosi al medium grazie a quello che è un colosso vero e proprio nella Storia dei videogames con la esse maiuscola.
Oggi, dieci lunghi e magnifici anni dopo il lancio del 2011, l’arrivo di The Elder Scrolls V: Skyrim – Anniversary Edition, ci dà la possibilità di fermarci e guardarci indietro per tirare le somme sul peso incredibile di questo titolo sul panorama videoludico, senza dimenticarsi di cogliere l’occasione per celebrare una delle più grandi avventure della storia.
Resa disponibile l’11 novembre appena trascorso, a dieci anni esatti dalla versione originale, la Anniversary Edition è sbarcata su PC, Playstation 4 e Xbox One, portando con se l’aggiornamento gratuito a Next Gen, che permette di fruire il titolo anche su Playstation 5 e Xbox Series X/S.
L’occasione è doverosa da cogliere, e avviando l’applicazione sulle console di nuova generazione avremo modo di rituffarci a capofitto, recidivi e felici, all’interno della narrazione proposta dal capolavoro di Bethesda.
Eccoci dunque di nuovo a vestire il ruolo del Sangue di Drago, il leggendario guerriero con l’anima di Dragone che ha il potere di fronteggiare Alduin, il figlio prediletto del dio della creazioen Akatosh e ora avatar della distruzione del mondo, anch’egli in forma di drago nero.
Le nostre avventure come Dragonborn ci porteranno dal ceppo del boia di Helgen, dove la nostra saga inizierà, fino alle sale di Shor, terre mistiche dove gli abitanti di Skyrim meritevoli si recano dopo la vita terrena. Ceramente il viaggio non sarà diretto, e nel percorso che scaturirà dal nostro annunciato showdown col destino potremo esplorare le lande mozzafiato di Skyrim, un’open world che, al suo decimo compleanno, può essere tranquillamente definito proverbiale.
Oltre al gioco base, ricco delle sue miriadi di missioni secondarie e occasioni di esplorazione pressochè infinite, la Anniversary Ediotion porta con se, come la Special Edition che nel 2017 aveva fatto sbarcare il titolo su Playstation 4 e Xbox One, anche i tre principali DLC usciti successivamente al lancio del titolo originale nel 2011: Dawnguard, Heartfire e Dragonborn.
Si tratta di tre espansioni corpose e importanti, che furono in grado già anni fa di implementare all’interno del gioco tantissime novità, nuove interessanti quest, un soddisfacente sistema di Housing e la possibilità di esplorare l’inedita isola di Solstheim, al confine con le terre di Morrowind. Insomma se solo questo connubio di contenuti vi terrà impegnati per meno di 100 ore di gioco, probabilmente state sbagliando approccio al titolo.
Ma cosa c’è di nuovo dunque in questa nuova veste del titolo leggendario? L’edizione dell’anniversario vuole porsi oggi come il modo definitivo di avere esperienza di Skyrim e per farlo aggiunge, oltre alla grande quantità di contenuti già presenti, e la possibilità di giocare su Next Gen, anche tutta una grande serie di implementazioni scelte direttamente dall’Hub di creazione del titolo, aggiunta con la Special Edition del 2017. Si tratta di un gran numero di novità che passano dalle soluzioni puramente estetiche, fino all’aggiunta di nuove armi, armature, incantesimi e pozioni, capaci di dare ancora maggiore varietà ad un gameplay che era già in precedenza enormemente profondo e capillare.
Oltre a ciò vengono introdotte all’interno del mondo di gioco anche nuove quest lines, tra cui “Fantasmi del Tribunale”, che ci porterà a scoprire nuovi elementi circa la lontana mitologia degli elfi scuri di Mournhold e “Santi e Seduttori”, che ci getterà all’interno di una faida tra fazioni che toccano esorcismi e oscuri poteri daedrici.
La proposta si mostra fin da subito buona e pregna, e il prezzo di 20 euro per l’upgrade dalla Special alla Anniversary Edition risulta assolutamente ragionevole a fronte dei contenuti proposti, integrati all’interno dell’esperienza in maniera organica e in modo tale da percepire le novità sin dalle prime fasi della partita.
Dal punto di vista tecnico abbiamo avuto modo di testare la nuova veste di Skyrim su sistema PS5, dove in realtà l’analisi da dei risultati duplici.
Da una parte infatti si può solo essere entusiasti delle migliorie evidenti, sia in materia di velocità di caricamento, che fu uno stigma sulla old gen, che in termini più legati alla resa prettamente grafica, con colori più brillanti e una resa a schermo molto più fluida.
Dall’altro lato purtroppo risulta impossibile non notare come la nuova versione sia molto più soggetta ai bug che avevano afflitto la prima release. La Anniversary Edition infatti riporta alla memoria alcuni veri e propri spauracchi, quali NPC che si inchiodano durante i dialoghi impedendo di fatto la progressione, crash dell’applicazione in determinate situazioni e una variegata pletora di disfunzioni legate alla ost che si inceppa sui brani legati al combattimento anche in momenti in cui la situazione è più tranquilla del mercato di Whiterun a tarda notte.
Queste mine vaganti sono davvero un rischio per la partita, che minaccia di doversi interrompere bruscamente costringendo il giocatore ad affidarsi agli autosalvataggi precedetenti o addirittura a save di backup che il saggio veterano delle prime versioni terrà sempre a portata.
n conclusione risulta comunque evidente come The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary edition sia il modo migliore per celebrare il decennale dell’uscita del titolo leggendario, oltre che ovviamente il modo perfetto per avere esperienza di un nuovo viaggio a Skyrim.
A fronte di un costo ragionevole di 20 euro per l’upgrade dalla Special Edition, il nuovo aggiornamento propone un gran numero di contenuti,sia dal punto di vista estetico, sia dal lato più legato ad equipaggiamento, qualità di vita e nemici inediti. Unendo a questo le nuove quest e le grandi possibilità di espandere l’esperienza di gioco, anche a fronte di qualche barcollamento di troppo dal lato tecnico, il risultato è un’esperienza magica e completa, perfetta per i veterani che hanno avuto modo di vivere la leggenda del titolo attraverso gli anni come per i neofiti che hanno l’enorme fortuna di vivere per la prima volta l’epopea fantasy per eccellenza dell’ultimo decennio, immergendosi in un’opera immarcescibile e sempre attuale.
Più di una volta durante il gameplay sentirete dire che Skyrim è la casa dei Nord, ma oggi più che mai, camminando per le foreste, le paludi e le antiche cripte, percepirete come questa sia solo una mezza verità, e che Skyrim è anche una terra quasi più che digitale, e radicata nel cuore di chiunque la calchi.
*versione testata: PS5, grazie al codice fornito dal Publisher
The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition
Trama/AmbientazioneGraficaGameplaySonoroLongevità/Multiplayer