Molti giochi ambientano la loro storia in un universo immaginario, basando le loro vicende su fatti di finzione che possono rassomigliare lontanamente la verità, altri decidono di prendere invece dei fatti avvenuti realmente nel mondo e di romanzarli per dare al giocatore un buon contesto narrativo, creando una storia verosimile con solide basi; quest’ultima operazione è stata fatta con Tragedy of Prince Rupert.
La trama riprende le vicende drammatiche del principe, che sapendo della decisione del sultano Turco di far sposare la sua splendida figlia a chiunque avesse una macchina volante, si presenta a lui rispettando queste condizioni, per trovarsi contro tutte le navi imperiali e altri contendenti alla mano della fanciulla; questa è la tragedia del principe Rupert, che si ritroverà in mezzo al fuoco nemico in un frenetico e stiloso shoot-em-up.
Il titolo è edito e sviluppato da Spytihněv, che approda per la prima volta su Steam, andando a esplorare un genere di nicchia che facilmente viene dimenticato dal pubblico di massa, ma che riesce ad avere una sua dignità e a distinguersi dagli altri grazie ad uno stile peculiare e alla presenza di alcuni elementi atipici per questo genere, ma andiamo ad esaminare esattamente cosa c’è all’interno di Tragedy of Prince Rupert e cosa la contraddistingue.
Un piccolo mondo pieno di sorprese
Appena si inizia a giocare sembra che il titolo sia un semplice sparatutto a scorrimento, in cui l’unico scopo è quello di accumulare il più alto punteggio possibile e nulla, a parte uno stile particolare, che lo distingua dalla massa. Dopo però aver fatto alcune partite ed essersi chiesti se veramente è tutto qui si scopre che ci sono delle missioni da completare e, andando a spulciare tutti i menu di gioco, un diario da riempire, tramite quest, con le storie della vita del principe; in quel momento si capisce quindi cosa è veramente Tragedy of Prince Rupert e che non è affatto un titolo banale come può sembrare a prima vista, infatti bisognerà aguzzare l’ingegno per risolvere le missioni del diario e anche solo la ricerca del punto della mappa in cui farle sarà una piccola impresa.
Su nel cielo e giù negli abissi
La piccola mongolfiera di carta del principe è molto particolare, infatti riesce sia a volare alta nel cielo, fino a raggiungere le stelle, sia a immergersi nei punti più profondi del mare ed è proprio grazie a questa sua peculiare abilità che la componente esplorativa prende il sopravvento, concedendo delle pause al giocatore dall’inferno di proiettili e nemici e permette al piccolo mondo presente di aprirsi un po’ di più e di avere un respiro più ampio e risultare meno limitante. Andando in acqua si potranno esplorare diversi anfratti e tunnel dove sarà possibile recuperare tesori di varia natura oppure si potranno pescare pesci mastodontici o incontrare altre strane creature non troppo amichevoli; ogni missione completata sia in acqua che fuori darà accesso a una pagina del diario, che permetterà di capire meglio cosa sta passando il principe e quanto grande può essere la sua tragedia.
Distruggere tutto
Parliamo ora di Tragedy of Prince Rupert unicamente come sparatutto a scorrimento, dato che anche questo aspetto è la base del gioco e cosa lo caratterizza sotto questo aspetto. Come gioco risulta molto semplice, dato che ci si può unicamente muovere (con joystick o tastiera) e sparare e, come unica aggiunta, sarà possibile recuperare in vari punti della mappa dei barili esplosivi da lanciare contro le navi nemiche per farle esplodere. La complessità del gioco si “limita” quindi alla bravura del giocatore nello schivare gli sciami di proiettili che gli verranno lanciati contro e accumulare il punteggio più alto possibile distruggendo ogni singolo oggetto presente.
Per quanto il movimento sia ben realizzato e gli effetti dei colpi e dei vari attacchi dei nemici siano piacevoli da vedere, e quindi sia certamente apprezzabile volare a velocità folli nel cielo, manca comunque un sistema di progressione o di potenziamento che permetta all’utente di personalizzare il proprio stile di gioco o che ricompensi e diversifichi le varie sessioni consentendogli di avanzare ogni volta un pochino di più grazie agli sforzi compiuti nelle partite precedenti.
La fine della tragedia
Per concludere Tragedy of Prince Rupert è un piccolo gioiello nascosto, ma che purtroppo risulta un po’ grezzo alla vista e carente nei punti dove più dovrebbe splendere; lo stile grafico è brillante e anche l’esplorazione è molto soddisfacente e giustifica ed espande il piccolo mondo presente ed è un piacere per gli occhi immergersi e esplorare le profondità marine, ma in superficie è un peccato non poter sorvolare belle e splendide città disegnate magistralmente (come il castello del sultano) piuttosto che semplici e banali costoni rocciosi.
Come detto prima, anche la parte puramente sparatutto non è espansa quanto ci si potrebbe aspettare da un gioco di questo genere e risulta piacevole, ma molto limitata. Abbiamo quindi con Tragedy of Prince Rupert un bel gioco, ma che si concentra molto di più sull’aspetto esplorativo che su quello di sparatutto, rendendolo comunque bello e godibile sotto entrambi gli aspetti, grazie anche alla loro alternanza, ma senza però riuscire a fare quel passo necessario che lo avrebbe portato a svettare sopra molti altri esponenti di questa categoria.