Il volume, presentato in formato brossurato a colori 17×26, ha 136 pagine e lo trovate al prezzo di €20 in tutte le librerie e fumetterie; è disponibile inoltre una bellissima edizione variant, nello stesso formato e allo stesso prezzo.

Come detto sopra, la sceneggiatura è opera di Tom King, celebre autore americano conosciuto soprattutto per il grande lavoro su Batman, Catwoman e Human Target per DC Comics e Visione per Marvel, i disegni sono opera della bravissima Elsa Charretier, che negli USA ha pubblicato, sempre per Image Comics la serie November, con Matt Fraction. Completano il team creativo il colorista Matt Hollingsworth e Clayton Cowles al lettering.

Amore e misteri in salsa pulp-retro con un pizzico di Quantum Leap

Ed è qui che tutto cambia e i disegni ci fanno capire che si passa dalle atmosfere anni ’40/’50 presumibilmente al ventennio successivo, dove ritroviamo Joan intenta a baciare un altro uomo, un musicista di nome Kit. Nuova storia d’amore e nuove problematiche, questa volta invece è il padre di Joan a non approvare questo amore e dopo un po’ di retroscena sui personaggi ecco che lo schema narrativo si palesa, una volta che Kit chiede in sposa la bella protagonista, ci ritroviamo nel selvaggio West con la giovane donna contesa da due cowboy che per giunta assomigliano fisicamente a Kit e George. Ad aumentare il mistero, poi, ci si aggiunge anche uno strano personaggio ricorrente, che sembra voler mettere i bastoni tra le ruote di Joan. 

“Rifare gli stessi errori fino alla morte e poi ancora”

Senza spoilerare ulteriormente le vicende, King riesce, con una sceneggiatura prolissa e decisamente originale, King riesce ad accompagnarci in un viaggio che parte destrutturando le classiche storie romantiche prima abbracciando e attingendo dai capisaldi della narrativa di genere e arrivando poi, alla fine del volume, a capovolgerli riuscendo a rendere l’amore eterno più una minaccia che una promessa per la sfortunata protagonista, che sembra riuscire a fare innamorare gli uomini di se in qualsiasi epoca, senza però riuscire mai ad arrivare all’agognato lieto fine

I disegni della Charretier si sposano perfettamente con la storia, evolvendosi e cambiando esattamente come la protagonista e i vari cambi di epoca e location. All’inizio Joan è sempre in disparte nelle inquadrature e nelle vignette e sembra quasi essere una comprimaria, per assumere davvero il ruolo principale, anche visivamente man mano che la trama avanza e che Joan prende sempre più consapevolezza sul fatto che c’è decisamente qualcosa che non va.

Le illustrazioni oltre a permetterci chiaramente di percepire le diversità tra le varie epoche, riescono anche a trasmettere perfettamente le emozioni della protagonista aiutata in maniera egregia dai colori di Hollingsworth, che conferisce a ogni storia in  Love Everlasting # 1 un sapore distinto. La prima storia, su Joan che si innamora di George, per esempio, ha molti pannelli che hanno una leggera sfumatura rosa, visto che stiamo osservando il mondo attraverso gli occhi perdutamente innamorati della ragazza. La storia successiva, incentrata su Joan ed il musicista Kit si colora di blu e viola mentre la parte ambientata nel selvaggio West è colorata con tonalità  beige e rosse, permettendoci di capire anche visivamente i cambi di tempo, toni, emozioni e ambientazioni.

Anche il lettering è studiato per enfatizzare tutti i cambiamenti capitolo per capitolo, prima giocando con le grandezze dei caratteri e poi inserendo didascalie che interrompono i pensieri di Joan mentre prende consapevolezza di quello che le sta accadendo. 

La traduzione in italiano è molto buona, anche se in alcuni frangenti, a differenza dell’originale in cui King è stato molto attento ad usare espressioni dialettali e un lessico adeguato e diversificato in ogni epoca “visitata” dalla protagonista, queste differenze sono meno marcate.

King si dimostra un maestro a destrutturare i canoni dei generi che scrive per poi capovolgerli come in questo caso, mescolando il tutto con dei loop temporali che ricordano molto, come peraltro riportato sulla quarta di copertina da colleghi della stampa americana, quelli della famosa serie TV degli anni ’80 Quantum Leap, con Scott Bakula.

Un’opera che non vediamo l’ora di vedere come continuerà e che ci sentiamo vivamente di consigliare a tutti gli amanti del pulp, dei comics americani non supereroistici e a chi è alla ricerca di qualcosa di originale e diverso dal solito.