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Diablo IV: Vessel of Hatred – La Giungla dello Spiritista – Recensione

17 Ott 2024 | News, PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Recensioni, Recensioni Videogiochi, Steam, Videogiochi, Xbox One, Xbox Series S, Xbox Series X

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Disponibile dallo scorso 8 ottobre 2024, Vessel of Hatred è il primo DLC per Diablo IV (qui la nostra recensione del gioco base). In Diablo IV: Vessel of Hatred potremo continuare l’avventura del nostro Viandante e utilizzare una classe nuova di zecca, lo Spiritista e una serie di contenuti aggiunti da Blizzard per l’occasione; scoprite insieme a noi tutti i dettagli di questa espansione nella nostra recensione approfondita.

Da dove eravamo rimasti…

In Diablo IV: Vessel of Hatred la storia riprende esattamente dalla fine della campagna principale del gioco base: il nostro personaggio dovrà mettersi alla ricerca di Neyrelle, la giovane donna incaricata di trasportare la Pietra dell’Anima di Mefisto, Signore dell’Odio e padre dell’antagonista precedente, Lilith. Utilizzando un nuovo personaggio stagionale sarà possibile (e consigliato), soprattutto usando la nuova classe, lo/la Spiritista, di non ripetere tutta la campagna principale ma di giocare solamente la storia inedita del DLC, che permette di arrivare agevolmente al nuovo level cap (Livello 60) soprattutto giocando a difficoltà maggiori di normale (io ho giocato inizialmente a difficile per salire dopo la fine della trama principale dell’espansione).

Indipendentemente dalla classe che si utilizza, comunque, Sanctuarium è leggermente diversa da come l’avevamo lasciata: nonostante la sconfitta di Lilith e la cattura di Mefisto di fatto non abbiano riportato la luce nel mondo di gioco, la Chiesa è destabilizzata dopo la vittoria negli inferi e la morte di Inarius, facendo emergere dal suo interno dei pazzi fanatici come Urivar, il crociato che sarà anche uno dei nostri principali antagonisti nel corso del DLC. Mentre Urivar e la Chiesa sono alla caccia di Neyrelle e del Lorath scomparso, ovviamente non possono che arrivare al nostro Viandante, ed inizialmente avremo decisamente la peggio tant’è che ci troveremo mezzi morti a farci trasportare sanguinanti sulle rive del fiume fino alle rive nella giungla di Nahantu, la nuova regione aggiuntiva di Diablo IV: Vessel of Hatred. Qui verremo salvati dall’anziano veggente Eru, che si unirà alla nostra ricerca/battaglia; Eru è un servitore della divinità Akarat che è un antico rivale di Mefisto che come i suoi seguaci vuole vedere il Signore dell’Odio sconfitto una volta per tutte.

Hellblade II

Senza spoilerarvi oltre, la campagna vi terrà compagnia per circa 12-15 ore (ma per completare tutti i contenuti compreso l’endgame si arriva a superare le 40 ore di gioco) con abbondanti momenti narrativi ricchi di colpi di scena e ottimi, come sempre per il franchise, filmati in CGI.

La nuova regione presenta un bioma che comprende, oltre a numerosi dungeon, una zona prevalentemente composta da una fitta giungla, nulla che non si sia comunque già visto nell’ampia mappa di Sanctuary che era già a disposizione dei giocatori prima dell’aggiornamento, ma ci sono comunque diversi nuovi mostri ed animali da affrontare mentre si viaggia da un punto all’altro per inseguire Neyrelle e la storia principale di questa espansione.

Ovviamente il vero (o la vera) protagonista di Diablo IV: Vessel of Hatred è la nuova classe, lo/la Spiritista, che utilizza un bastone per il combattimento corpo a corpo e la padronanza degli elementi per affrontare le nuove e vecchie minacce che il gioco pone davanti ai suoi stivali. A differenza dello Stregone di Diablo 3, lo Spiritista non è focalizzato su brandire gli elementi in sé, ma incanala la loro energia attraverso quattro grandi spiriti animali. Le abilità del Gorilla sono concentrate sulla magia difensiva/protettiva della terra, il Millepiedi diffonde veleno ed entropia, l’Aquila offre colpi rapidi e l’energia del fulmine mentre il Giaguaro offre le mosse più aggressive ed il devastante potere del fuoco. Le combinazioni utilizzabili sono davvero moltissime ed esistono decine e decine di build efficaci per tutti i gusti, io per esempio mi sono inizialmente “fossilizzato” sull’utilizzo principalmente di Aquila e Gorilla, per poi mescolarci decisamente più abilità del Giaguaro e del Millepiedi.

diablo 4 vessel of hatred 02 scaled Serial Gamer

Lo Spiritista si adatta perfettamente alla nuova zona ed ai nemici di Nahantu quanto alle vecchie quest e agli antagonisti di Sanctuary del gioco base e non è un caso che durante questi giorni trascorsi dal lancio del DLC sia già stato parzialmente depotenziato (nulla di rilevante ma ci sono state alcune correzioni al ribasso di alcune abilità). La revisione del level cap e del totale di punti abilità si combina anche con le tavole Paragon e le meccaniche extra per la progressione e per la nuova stagione sono stati rivisti anche tutti i sistemi di bottino delle attività end-game, sia per le novità del DLC che per quelle disponibili con il gioco base.

Il sistema dei mercenari è stato rivisto, con un hub dedicato alla selezione degli NPC da portarci appresso una volta sbloccati, la Tana, che sarà disponibile insieme al primo nuovo mercenario, Raheir che ci inviterà ad entrarci dopo poche missioni. Sarà possibile riunire la sua vecchia unità di soldati, sbloccandoli uno ad uno con delle brevi quest personali; si potrà avere un mercenario al proprio fianco costantemente ed un altro che si attiverà a comando ogni volta che si userà il pestone al suolo per curarsi e userà una specifica azione.

Tra le altre novità di questo DLC non posso non nominare le nuove cavalcature (tra cui una tigre) ed i companion animali (gatti, cani, piccole tigri) che aiutano nella raccolta di oro e oggetti dai cadaveri nemici e l’inserimento del sistema di Rune, che ha preso spunto da quello di Diablo 2; si possono trovare le rune e incastonarle negli slot per le gemme in modo da creare parole di potere che attivano vantaggi e potenziamenti per abilità specifiche.

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Per quanto riguarda le nuove attività a spiccare sono sicuramente La Città di Kurast (Undercity), un’esperienza che in pratica è un dungeon generato proceduralmente da completare come una prova a tempo dove uccidere nemici élite e mini-boss allunga il timer a disposizione per arrivare a sconfiggere il boss finale, oltre al classico “raid” Cittadella Oscura, che aumenta le attività endgame insieme a quelle già presenti nel gioco base.

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In definitiva, con Vessel of Hatred, Blizzard ha portato moltissime nuove ore di divertimento su Diablo IV con la stessa incredibile qualità narrativa e contenutistica del gioco base e migliorato ancora il sistema di progressione e di loot che già era stato notevolmente stravolto nel corso delle prime stagioni e non possiamo che consigliare questo DLC a chiunque voglia tornare su Sanctuary ed ovviamente a chi non aveva mai abbandonato il mondo di gioco di questo titolo. Lo Spiritista è un’ottima alternativa alle classi base ed offre un nuovo cammino partendo direttamente dalla zona aggiunta con il DLC e tantissime possibili build da provare per trovare quella più adatta al proprio modo di giocare.

*Versione testata: Xbox Series X, grazie ad un codice digitale offerto dal publisher.

Diablo IV: Vessel of Hatred

diablo 4 vessel of hatred cover Serial Gamer

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Paolo Lorenzini

Dispotico caporedattore di Serial Gamer Italia, dopo anni a girovagare per le redazioni di settore ha deciso di costruirsi una “casa” su misura che gli permettesse di offrire un’informazione libera, priva di clickbait e gestita in maniera equa e meritocratica.

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