“Si salve, sono il Signor Wolf, risolvo i problemi”.
Dopo i primi minuti di gioco non potrà non venirvi in mente questa citazione di Pulp Fiction, dato che Serial Cleaner si basa sull’esperienza di un particolare addetto alle pulizie, il quale dovrà ripulire le scene del crimine da sangue, prove ed ovviamente cadaveri, ovviamente al fronte di un’adeguata ricompensa.
L’opera sviluppata dai ragazzi di iFun4All ci porta quindi in un mondo anni ’70 basandosi sulla formula dello stealth bidimensionale che per una volta non ci vedrà vestire i panni del serial killer, ma di colui che dovrà aiutarlo ad allontanare tutti gli eventuali sospetti ripulendo la scena del delitto.
Sotto contratto
Appena iniziato il gioco ci ritroveremo nei panni di Bob, un uomo sulla trentina con folti basettoni, Ray-Ban Aviator e accompagnato dalla classica station wagon con gli inserti in legno di quegli anni, che in ogni momento della giornata riceve delle telefonate da alcuni clienti in cerca di una mano, o meglio, in cerca di qualcuno che possa ripulire le varie scene del crimine.
Anche se il protagonista vorrebbe, prima o poi, abbandonare questo mestiere non riesce a farne a meno anche per colpa della sua passione per le scommesse che lo costringono ad essere in debito con molte persone che non sono proprio raccomandabili e sicuramente poco abbienti al dialogo; inoltre c’è da prendere in considerazione anche la mamma del protagonista, con cui egli vive e che fatica a coprire i costi della grande casa in cui vivono, così da rendere praticamente obbligata la scelta di questa strada lavorativa.
Tutta la vicenda di Serial Cleaner si svolge in una ventina di capitoli, con dieci livelli bonus, dove si intervalleranno momenti in cui dovremo ripulire le varie scene del crimine stando attenti ai poliziotti e altri in cui potremo scoprire un po’ di più sulla storia guardando la televisione, parlare con la madre del protagonista, leggere il giornale ed ovviamente rispondere alle chiamate che arriveranno per partire con la propria macchina ed andare in missione.
Raccogli qua, pulisci là
Come detto l’obiettivo del gioco è semplice, ripulire la scena del crimine per cui siamo stati ingaggiati, ma in realtà è
molto più complesso di come sembra.
Innanzitutto avremo a disposizione tre comandi principali, che saranno quelli di movimento e quelli per prendere i cadaveri in spalla, depositarli in macchina o in un apposito luogo segnato nell’ambientazione di gioco e il tasto per tirare fuori l’aspirapolvere e ripulire le chiazze di sangue sparse per il livello.
Ognuno di questi infatti ne sarà pieno e avrà specifiche richieste che saranno sempre divise in tre, in particolare dovremo far sparire tutti i corpi, le prove compromettenti ed infine aspirare una determinata quantità di sangue, il tutto segnalato nell’interfaccia di gioco.
Ma come già detto in precedenza, non sarà tutto facile dato che bisognerà fare i conti anche con i poliziotti intenti a far luce sui vari delitti compiuti, quest’ultimi infatti pattuglieranno senza sosta la scena del delitto e saranno dotati di un range visivo limitato, il quale sarà di colore arancione normalmente e si colorerà di rosso una volta che saremo avvistati. In questo caso dovremo obbligatoriamente ripararci all’interno di uno degli appositi nascondigli così da poter eludere la vista degli ufficiali e riprendere il nostro duro e sporco lavoro; per evitare di essere visti potremo comunque distrarre i poliziotti con alcuni oggetti che produrranno rumore oppure bloccarli di netto spostando alcuni degli elementi ambientali.
Se invece verremmo catturati dovremo ripetere da capo il livello in tutto e per tutto con i vari cambiamenti apportati che torneranno come l’inizio, obbligandoci a ripetere tutte le fatiche fatte fino ad ora. Ovviamente mano a mano che si prosegue nel gioco la difficoltà aumenta e sarà sempre più difficile completare gli stage al primo colpo, andando così verso una sorta di trial and error che però non stanca e logora il giocatore.
Infine in Serial Cleaner avremo anche la possibilità di analizzare la mappa prima di agire, potendo così organizzare una strategia vincente dato che tramite l’apposito pulsante potremo vedere tutto lo stage dall’alto con i corpi, gli indizi e anche gli oggetti che potremo spostare evidenziati in giallo.
Per quanto riguarda il comparto artistico di Serial Cleaner il titolo riesce nel suo intento di richiamare gli anni ’70 con una colorazione in stile pastello che la fa da padrone e si sofferma soprattutto sulle forme geometriche, il tutto coadiuvato da battute e citazioni relative a quegli anni, aiutando il giocatore ad immedesimarsi nel suo personaggio, anche grazie ad una colonna sonora degna di nota che accompagna il tutto in stile funky anche se in alcuni casi potremo sentire richiami al rock come per esempio in stage incentrati sui concerti.
Da notare inoltre la feature che permette di giocare i vari stage a seconda dell’orario settato che consente di affrontare i livelli di giorno o di notte a seconda delle preferenze.
Come il Signor Wolf
Serial Cleaner, di iFun4Al,l risulta davvero convincente, soprattutto per l’idea di fondo del titolo, che per una volta non metterà il giocatore nei panni dell’assassino ma gli permetterà di arrivare qualche secondo dopo il delitto per ripulire il tutto e consentire ai colpevoli di uscirne indenni.
Il titolo è sicuramente consigliato soprattutto per la sua cura e il suo gameplay diverso dal solito, che, coadiuvato da un comparto artistico decisamente azzeccato, permette al giocatore di rivivere appieno gli anni ’70 e di sentirsi come il Signor Wolf.
*Versione testata: PC con codice digitale fornito da GOG.com.